ItaliaOggi, 3 giugno 2021
Periscopio
L’amore? È una roba per cameriere. Gianni Agnelli.
Non sto su Twitter perché io mi faccio retribuire per le mie opinioni espresse in pubblico. Giampiero Mughini, scrittore (Concetto Vecchio). la Repubblica.
Seguo la politica da quando avevo i calzoni corti. Mi bevevo persino le Tribune politiche con Ugo Zatterin. E adoravo Mixer di Giovanni Minoli. Federico Palmaroli, Osho, umorista politico de il Tempo (Stefano Lorenzetto). Corsera.
Come ha osservato un noto economista, nel cuore dell’Europa c’è ormai una zona che comincia a Bologna e continua a Milano, Monaco e Stoccarda che presenta caratteristiche economiche e sociali omogenee. Sabino Cassese, già componente della Corte costituzionale. Corsera.
La Santa Sede sta cercando di far finire gli scandali finanziari. Ma una vittoria definitiva sul peccato, e in particolare sul grande male della corruzione, non è realizzabile in questo mondo, come ci ha detto chiaramente Gesù stesso. Camillo Ruini, cardinale (Aldo Cazzullo). Corsera.
Non vedo cambi all’orizzonte per Cuba, un’implosione certo è sempre possibile, ma i cubani non sono più abituati a pensarsi, a progettare il loro futuro. Sono stati educati a essere eterni bambini, a essere gregari, questo succede quando si uccide la libertà. Il regime si auto-purificava espellendo ciclicamente con l’emigrazione verso gli Usa tutti i cubani che non erano assimilabili, i ribelli. Questo ha ridotto le capacità di resistenza e ribellione. Loris Zanatta, docente di Storia dell’America latina all’università di Bologna (Alessandra Ricciardi).
In questi giorni, 43 anni fa, dopo la strage di via Fani iniziava la prigionia di Aldo Moro, il punto più alto dell’attacco portato «al cuore dello Stato», come si diceva allora. In realtà (come avremmo capito solo più tardi) l’inizio della fine per l’eversione di sinistra. Un tramonto di sangue che purtroppo sarebbe durato ancora anni. La storia va inserita proprio in quella fase terminale del terrorismo rosso, nel 1981. Una storia di crudeltà, fanatismo e ingenuità, le sostanze con cui in genere prendono forma le tragedie. Maurizio Pilotti. Libertà.
Al momento mi sento bene, anche se cammino maluccio. Per due ragioni: ho i piedi egizi, variante del piede equino, col destro a forma di banana, e il sinistro a melanzana; cui si aggiungono i postumi di un’importante operazione alla prostata, seguita da 42 sedute di chemio in un distretto – come capirai – alquanto delicato del mio corpo. Questo intervento ha avuto di negativo il rischio di flebite e di buono l’avermi finalmente reso impotente. Io che ho sempre avuto l’ossessione delle donne ero stanco di ingegnarmi a eludere l’occhiutissima vigilanza di Vittoria, che è molto possessiva e mi tratta come un bibelot (soprammobile, ndr). Ho quindi gioito per la fine delle mie tentazioni. Roberto Gervaso, scrittore (Giancarlo Perna). Libero.
Per fare i conti con le radici religiose di questo paese ho cominciato subito studiando un vescovo tridentino e l’età della Controriforma, per capire come e perché l’Italia era rimasta unita da un potere religioso più forte di ogni potere politico. Adriano Prosperi, storico (Antonio Gnoli). la Repubblica.
Crovato, all’epoca direttore del Gazzettino, mi chiese il mio primo articolo per un giornale: un ricordo di mio padre. E io lo immaginai seduto in paradiso, mentre sorseggiava un Bellini insieme a Hemingway e intanto con l’altra mano scostava una nuvola scomoda per far risplendere il sole su entrambi. Beh, riscriverei la stessa cosa. Arrigo Cipriani (Stefano Lorenzetto). l’Arena.
Renzi devo dire che lo stimo molto: secondo me ha grandi doti, con qualche difficoltà di carattere, peraltro abbastanza nota (ride) ma è uno che ha i numeri. Poi, sa, la politica è molto difficile: a volte la disinvoltura ti esalta, altre volte di condanna. È un ambiente nel quale ci si può fare molto male, la politica, anche senza accorgersene. Edoardo Nesi, scrittore (Goffredo Pistelli). ItaliaOggi.
Londra ha vaccinato quasi tutti. Merito del vaccino AstraZeneca, quello che costa meno di tutti e che l’Europa ha approvato per ultimo, provando anche a sabotarlo un paio di settimane fa, salvo poi minacciare ritorsioni 48 ore dopo se la casa inglese non l’avesse riempita di fiale. Pietro Senaldi. Libero.
Degli anni alla Ue a fianco di Romano Prodi ricordo l’entusiasmo della notte in cui avemmo la conferma che il nostro Paese sarebbe entrato nell’euro e le lacrime di italiani e sloveni mentre, sotto una pioggia battente, cadeva il Muro di Gorizia. Ricardo Franco Levi, presidente degli editori di libri (Aec) (Stefano Lorenzetto). Corsera.
Il quartier generale dell’operazione francese Barkhane contro il terrorismo islamico, fin dall’inizio, è nel Ciad, uno dei paesi più poveri al mondo (187.mo su 189 nell’indice delle Nazioni Unite per lo sviluppo umano), governato per 30 anni da Idriss Déby, salito al potere con un colpo di Stato militare. Di fatto, l’uomo di fiducia di Parigi in quest’area africane era un dittatore che ha stravolto la Costituzione, azzerato ogni opposizione, tuttavia abile nel conquistare il sostegno duraturo dell’Onu e della Francia, a cui ha messo a disposizione un contingente militare di migliaia di uomini, schierati in Niger e Mali. Non a caso, al funerale di Déby, c’era Macron, unico capo di stato europeo presente, che lo ha definito «un amico coraggioso», e subito dopo ha dato il benestare al successore, Mahamat Idriss Déby, 36 anni, figlio del presidente ucciso dai terroristi, che si è insediato a capo di una giunta di 15 militari, ha dichiarato lo stato di emergenza e sciolto il parlamento, scatenando proteste popolari, sedate con le armi e cinque morti. Tino Oldani. ItaliaOggi.
Mio padre è uno scrittore, ha avuto riconoscimenti e recensioni straordinarie, ha venduto. Ora c’è un film di Pupi Avati tratto dai suoi libri. Quando mio padre ha iniziato a scrivere. volevo che facesse la sua strada. L’ho affidato a Marco Vigevani, un agente letterario importante. Alcuni editori hanno rifiutato i suoi libri, Massimo Vitta Zelman e Eileen Romano ci hanno creduto. Quando è nata La nave di Teseo, ha seguito ogni suo passo con trepidazione ed entusiasmo. Mi ha detto che avrebbe voluto che i suoi libri fossero pubblicati da una casa editrice che aveva visto nascere. Era orgoglioso di sua figlia. Così, dopo che anche i lettori e la critica hanno decretato il suo valore, ho deciso di chiedere una licenza a Skira per la pubblicazione. Elisabetta Sgarbi, editora (Maurizio Caverzan). Panorama.
Il furbo è un intelligente mancato. Roberto Gervaso.