ItaliaOggi, 3 giugno 2021
Matteo Arpe in aria di conflitto di interesse
C’è anche il possibile conflitto d’interessi di Matteo Arpe nella lettera inviata pochi giorni fa da quattro grandi quotisti di Sator Private Equity Fund alla Sator di Arpe e alla controllata Sator Capital Ltd. La lettera è firmata da Carlo Rossi presidente di Fondazione Mps, Antonio Marzolla presidente di Fondazione Enasarco, Luciano Nunzio presidente di Cassa Forense e da due director di Essilux, fondo pensione di Unicredit. La lettera si concentra sulla mancata dismissione di Banca Profilo ad opera del fondo e sul rifiuto dell’offerta in contanti per 160 milioni di euro giunta da Banor Capital, ma poi è una critica all’intera gestione del fondo che andrà a scadenza nel 2022. «Innanzitutto», si legge, «manifestiamo nuovamente forte insoddisfazione per il processo di dimissione degli investimenti in portafoglio, considerato che il fondo, nel suo secondo anno di proroga, risulta possedere ancora 8 delle 12 originali partecipate». «Per quel che riguarda il principale processo di exit del fondo, Banca Profilo, abbiamo constatato diffidenza nei confronti dell’offerta di Banor Capital, in quanto secondo il management non coglierebbe a pieno le potenzialità della banca, così come espresse dai dati gestionali 2020».I quotisti aggiungono che «senza voler interferire nell’attività gestoria, nella nostra qualità di investitori non possiamo non cogliere alcune criticità ed esprimere timori, principalmente è che il tempo a disposizione del Fondo sta velocemente esaurendosi e ciò mette il management in una posizione di estrema debolezza in fase negoziale, rischiando di compromettere qualsiasi teorico metodo valutativo, seppur ragionevole in apparenza», per cui «non vorremmo che, in un contesto di forzati tentativi di vendita mediante ricerca di nuovi acquirenti in tempi ancor più ristretti, il fondo fosse poi costretto ad accettare un’offerta inferiore a quella che oggi è sul piatto».
«Vi invitiamo altresì», concludono i quotisti, «a valutare se possano sussistere rischi di conflitti di interesse per gli investitori in relazione alla posizione di Matteo Arpe, il quale attualmente risulta essere principale azionista, presidente e amministratore delegato di Sator, che ci risulta essere a sua volta quotista per circa il 18% del fondo Sator Private Equity e gestore del fondo stesso per il tramite di Sator Capital Ltd. Se così fosse, chiediamo fin d’ora quali siano i presidi che possono assicurare la corretta gestione di detti potenziali conflitti d’interesse e quindi la tutela dei quotisti».