la Repubblica, 2 giugno 2021
Mottarone, freni già bloccati nel 2014
Le indagini sulla tragedia del Mottarone si arricchiscono di un nuovo capitolo. L’emittente pubblica tedesca Zdf ha inviato alla procura di Verbania alcuni video che potrebbero aggravare la posizione degli indagati. La trasmissione d’inchiesta “Frontal 21” ha scoperto che nelle immagini di un videoamatore svizzero, Michael Meier, si vede chiaramente il forchettone che ha inibito il freno d’emergenza applicato sull’impianto già nel 2014. L’appassionato di funivie vanta un gigantesco archivio di riprese di impianti di risalita. Quando ha saputo dell’incidente del 23 maggio si è messo a spulciare vecchi video e ne ha trovati tre che dimostrerebbero l’uso della ganascia rossa durante la normale attività dell’impianto. Uno risale al 2014, un secondo al 2016 e l’ultimo al 2018. Nello speciale tv, trasmesso stasera alle 21, Meier spiega di aver notato «che già nel 2014 il forchettone era inserito mentre c’erano persone presenti nella cabina». Intervistato da Zdf, per l’ex responsabile dell’impianto del Mottarone, Claudio Zanotti, i video di Meier «gettano una luce inquietante sugli anni scorsi: evidentemente si pensava che la fune non si sarebbe mai spezzata». Secondo Zanotti «in un’azienda cosi piccola è difficile che gli impiegati non sapessero del meccanismo di garanzia» per scongiurare incidenti.
Durante gli interrogatori il caposervizio Gabriele Tadini ha sostenuto di aver applicato le ganasce per una decina di volte tra aprile e maggio di quest’anno perché sentiva rumori anomali ai freni e temeva che la funivia si fermasse all’improvviso. I ceppi ai freni sono consentiti durante le operazioni di manutenzione e i giri di prova, a cabina vuota, ma non con i passeggeri a bordo. Se confermate, invece, le immagini potrebbero dimostrare che quella pessima abitudine è molto più antica.
I video saranno oggetto di valutazione, promettono gli investigatori, ma in una fase successiva dell’inchiesta, quando si andrà a considerare più in generale come veniva gestito l’impianto. L’urgenza è quella di accertare chi abbia delle responsabilità nella morte di 14 persone e nel ferimento del piccolo Eitan, 5 anni, unico sopravvissuto, che è stato dichiarato fuori pericolo.
All’estero i freni non ci sono
In ogni caso quella dei forchettoni, che adesso suona come una prassi sconsiderata, si scontra con un’altra considerazione: l’Italia è l’unico Paese dell’arco alpino in cui in cui gli impianti a fune hanno il freno di emergenza. All’estero non è mai stato obbligatorio poiché quasi non si tiene conto della possibilità che la fune si rompa. Sempre che la manutenzione sia fatta correttamente. Anche la legislazione europea è su questa linea e dunque è l’Italia che dovrebbe adeguarsi. Ora la situazione è ibrida poiché i freni non sono obbligatori nei nuovi impianti ma non devono essere tolti in quelli vecchi.
Il perché della rottura del cavo
Per capire perché la fune si è rotta si deve capire dove è accaduto. Il punto di rottura si è individuato a grandi linee vicino alla “testa fusa”, come si chiama il cono in cui il cavo diventa tutt’uno con la vettura. Tuttavia, per esaminare accuratamente quella parte occorre rimuovere la carcassa della cabina 3 che, dopo lo schianto, è rotolata per il pendio fino a bloccarsi contro un albero. Proprio dentro il tronco si è conficcato un pezzo della vettura, un cilindro, che potrebbe dare risposte molto utili. La parte di fune sfilacciata, infatti, non dà sufficienti risposte. Tuttavia quello che sembra più probabile è che a cedere siano stati gli ultimi centimetri di fune prima della “testa fusa”, quelli su cui si riverberano le vibrazioni della fune ma anche quelli che sono più difficili da controllare.
Gli accertamenti
Ieri la commissione di indagine nominata dal ministero delle Infrastrutture ha iniziato il sopralluogo sulle pendici del Mottarone. I tecnici operano in modo indipendente rispetto alle attività della procura e riferiranno gli esiti del proprio lavoro direttamente al ministero. Lunedì ci sarà un nuovo sopralluogo per decidere le modalità con cui rimuovere la cabina.