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 2021  giugno 02 Mercoledì calendario

Stepan Latypov, l’oppositore di Lukashenko che ha tentato il suicidio in tribunale

Aleksandr Lukashenko trasforma la Bielorussia in una prigione a cielo aperto vietando ai connazionali di uscire dal Paese con una mossa che ricorda gli atteggiamenti dei regimi comunisti dell’Est Europa, mentre dissidenti e oppositori portano all’estremo le proteste contro il suo regime.
È il gesto di Stepan Latypov ad attirare l’attenzione e a innescare nuove proteste a Minsk. L’oppositore ha usato una penna per infliggersi una ferita alla gola mentre era in tribunale per un’udienza. Latypov protestava contro la repressione politica e le minacce delle autorità verso la sua famiglia. Secondo il centro per i diritti umani Viasna, quando si è ferito era all’interno della gabbia in cui sono rinchiusi gli imputati. Nei video diffusi online si vedono dei soccorritori portarlo fuori dall’edificio e metterlo in ambulanza. È stato ricoverato e posto in coma indotto. Prima del gesto, l’oppositore ha detto al padre che gli investigatori hanno minacciato di incriminare i familiari e collaboratori, se non avesse ammesso la colpevolezza.
È accusato di azioni in violazione dell’ordine pubblico, resistenza alla polizia e altre imputazioni per cui rischia fino a 10 anni di carcere. È in cella da settembre, quando era stato arrestato durante le massicce proteste contro Lukashenko ed è ritenuto uno dei “gestori” della piattaforma social in cui si muove la galassia dell’opposizione. Nella repressione delle manifestazioni di contestazione alla proclamazione della vittoria di Lukashenko sono state arrestate oltre 35mila persone, mentre migliaia sono state vittime di pestaggi e abusi. Sono almeno 400 i detenuti politici nelle carceri bielorusse costretti ad indossare dei braccialetti gialli per distinguersi dai detenuti per crimini comuni.
Intanto Lukashenko continua la sua sfida all’Occidente. Dopo l’isolamento e il blocco dei voli imposto dall’Unione europea come ritorsione per il dirottamento su Minsk del volo RyanAir Atene-Vilnius, il presidente-dittatore ha deciso di “blindare” i confini del Paese. Secondo quanto riferito dalla «Bbc», la Bielorussia ha momentaneamente vietato di lasciare il Paese a molti dei suoi cittadini, compresi tanti in possesso di un permesso di soggiorno all’estero. La Commissione per i confini di Stato ha dichiarato di aver ricevuto «molte richieste di lasciare la Bielorussia sulla base di permessi di soggiorno rilasciati da Paesi stranieri» ma che per ora solo coloro che hanno permessi di soggiorno permanenti, e non temporanei, potranno lasciare la Bielorussia.
Lukashenko si fa scudo con Putin. Ieri, in una riunione sulla cooperazione russo-bielorussa, il leader di Minsk ha detto che la Russia «fornirà armi moderne» alla Bielorussia. Secondo le parole di Lukashenko, la cooperazione nell’industria della difesa, compresa la consegna di armi moderne alla Bielorussia, era un punto all’ordine del giorno del vertice di Sochi con il capo del Cremlino. I termini di queste consegne «devono ancora essere stabiliti». A.zaf.