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 2021  maggio 17 Lunedì calendario

Biografia di Damon Weaver

Damon Weaver (1998-2021). Il giornalista in erba più famoso d’America. «Era l’estate del 2009 quando Damon, un ragazzo di colore, che all’epoca aveva appena undici anni e viveva in un piccolo villaggio della Florida, sulla riva del grande lago Okeechobee, fu invitato alla Casa Bianca per intervistare il presidente Barack Obama. Damon si fece filmare davanti all’ingresso alla residenza dalla sua fedele operatrice e coetanea Alysia Boldin, e poi nella stanza degli incontri diplomatici, nella quale si sedette di fronte al primo cittadino degli Stati Uniti. Obama si complimentò con lui per l’eleganza del vestito scuro che indossava. Il bambino aveva la qualità innata di sentirsi a proprio agio con un microfono in mano e davanti alla telecamera. I due parlarono per una decina di minuti dell’imminente programma di riforma della scuola che Obama intendeva lanciare; della necessità di concedere maggiori fondi alle scuole dei quartieri meno agiati, e delle strategie per migliorare la qualità dell’insegnamento. Il presidente si dilungò con lui a descrivere l’irresistibile tentazione delle patatine fritte nella mensa scolastica e la pericolosità di farne abuso. Si congedarono infine con la promessa che l’adulto tra i due avrebbe considerato il bambino un home boy, un membro della stessa gang di amici, così come aveva già fatto il vice presidente Biden, incontrato l’anno prima durante la campagna elettorale. Per Obama la visita non era un fatto straordinario: nel corso del suo doppio mandato lo abbiamo visto intrattenere diverse volte giovanissimi ospiti, spesso di colore, e lasciarsi andare con loro a confidenze poco usuali per un presidente. Per Damon l’incontro fu invece una pietra miliare» [Pompetti, Mess]. L’idolo di Damon era Wolf Blitzer, il veterano anchorman della CNN che conduce trasmissioni sulla politica nazionale. Dopo essersi diplomato alla scuola superiore di West Palm Beach, aveva vinto una borsa di studio per iscriversi a un corso di studio sulle tecniche di comunicazione della Albany University, in Georgia, che gli avrebbe aperto le porte alla carriera giornalistica. È morto il 1° maggio, non si capisce bene di cosa. La famiglia ha pubblicato un post su Facebook riportando le parole del medico legale: «Morto per cause naturali». Sabato i parenti e gli amici gli hanno detto addio nella John’s First Baptist Church di Belle Glade in Florida. Avrebbe dovuto laurearsi a settembre.