21 maggio 2021
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Biografia di Naomi Campbell
Naomi Campbell, nata a Londra il 22 maggio 1970 (51 anni). Supermodella. Cantante. Attrice • «La Venere Nera» • «La Pantera» • «Una dea dell’Olimpo» (Patrizia Vacalebri, Ansa, 20/5/2020) • «Fulgida espressione di quegli anni 90 in cui la separazione tra miti e il resto del mondo era tanto netta quanto rassicurante» (Alberto Capra, Mow, 23/5/2020) • «La modella più famosa di tutti i tempi» (Maria Corbi, La Stampa, 21/5/2020) • Ha fatto parte del gruppo delle cinque «supermodelle» della sua generazione, insieme a Christy Turlington, Linda Evangelista, Cindy Crawford e Claudia Schiffer (divenute poi le «Big Six» con l’arrivo di Kate Moss) e della cosiddetta «Trinità» con la Evangelista e la Turlington. Finì sulla copertina dell’edizione britannica di Elle un mese prima di compiere sedici anni. Prima modella nera sulla copertina delle edizioni britannica e francese di Vogue. Una delle cinquanta donne più belle al mondo secondo la rivista People. È apparsa quattro volte sul Calendario Pirelli e ha posato nuda per la rivista Playboy. Una degli angeli di Victoria’s Secret nel 1996, ‘97, ‘98, 2000, 2002, 2003 e 2005. Ha posato per fotografi come Peter Lindbergh, Steven Meisel, Herb Ritts, Terrence Donovan, Bruce Weber e Richard Avedon. Ha lavorato per i servizi pubblicitari dei marchi più desiderati, da Versace a Givenchy, da Balmain a Dolce & Gabbana, da Yves Saint Laurent a Off White • È alta 1 metro e 77, pesa 58 chili, porta il 42 di scarpe e si stima abbia circa 60 milioni di dollari di patrimonio personale • «Prima di parlare di Naomi, bisogna analizzare chi è e quanto pesa il suo nome. Uscire con lei non vuol dire soltanto frequentare una bellissima donna: significa camminare a braccetto con un’azienda. Quando stavamo insieme il marchio “Naomi” era dietro solo ad aziende come Coca-Cola, Ferrari e poche altre» (Flavio Briatore) • «La Campbell, passata alle cronache non soltanto per la sua selvaggia bellezza - il fondoschiena più invidiato degli ultimi decenni - ma anche per una burrascosa vita sentimentale non si è mai curata di avere buona stampa: ritardi, capricci e richieste assurde sul lavoro, reazioni violente con fidanzati, colleghe, segretarie e cameriere» (Lucia Serlenga, il Giornale, 27/10/2009) • Incontrando Michelangelo Antonioni, che voleva scritturarla per un suo film, aveva paura che il regista le chiedesse di togliersi le scarpe: «Non mi piacciono i miei piedi. Ho fatto danza da quando ero piccolina. A tre anni stavo già sulle punte e me li sono rovinati».
Premessa «Tutti i giornalisti che hanno intervistato Naomi Campbell hanno sempre qualcosa da raccontare sui suoi ritardi. Fa parte dell’esperienza. C’è chi si vanta di avere eccezionalmente aspettato solo trentadue minuti e chi ha calcolato che l’attesa media sta tra le due e le quattro ore. Nel mio piccolo, ho anch’io dei numeri da dare. Su tre incontri, ho contato un totale di circa diciotto ore di attesa. La prima volta furono dodici. Poi, quando arrivò nello studio di Parigi dove era stato fissato l’appuntamento, Naomi decise di rimandare l’intervista a data da destinarsi. Anni dopo, all’hotel Dorchester di Londra aspettai due ore e quaranta minuti. Questa terza volta, pochi giorni fa, sempre a Londra e sempre all’hotel Dorchester, ho atteso tre ore e 25 minuti. Li ho trascorsi interrogandomi sul motivo di questi ritardi. Non i motivi ufficiali, dichiarati (quello più recente riguardava l’essere “bloccata in una riunione”, in altri casi c’erano di mezzo il jet lag o improvvisi malesseri), ma i motivi, diciamo così, profondi. Perché Naomi arriva sempre così maledettamente e regolarmente (che ossimoro, eh?) in ritardo alle interviste? Lo fa perché vuole stancare il giornalista, trovarlo fiaccato dal tedio, ormai privo di volontà? Lo fa per una forma estrema di timidezza? Lo fa perché vuole dimostrare il suo potere, è un “senza di me tanto non si comincia” aggressivo e sprezzante?» (Paola Jacobbi, Vanity Fair, 11/11/2015).
Titoli di testa «Cominciamo? “Sì, sì, cominciamo subito perché posso fermarmi solo venti minuti, mezz’ora al massimo. Facciamo in fretta. Ho un dolore infernale alla schiena, devo contattare il mio agopuntore al più presto”» (Jacobbi).
Vita Nata nel quartiere di Streatham, nella zona sud di Londra. Sua madre, Valerie Morris, ha 18 anni, è una ballerina di danza moderna di origini giamaicane. Suo padre, secondo i racconti di sua madre, era un afro-caraibico-cinese, che l’ha abbandonata al quarto mese di gravidanza. «Naomi Campbell, com’era il tuo rapporto con i genitori? “Non ho mai conosciuto il mio vero padre. Mia madre era tutto per me: un papà e una mamma allo stesso tempo. Ha sacrificato molto per me”. Tuo padre non lo conosci neanche fisicamente? “No”. Non hai mai avuto la curiosità di conoscerlo? “No, sapevo che la cosa avrebbe potuto dare fastidio a mia madre, anche perché se avesse voluto avrebbe potuto farmelo conoscere lei”. Lui non sa di avere una figlia come te? “Non so, non credo”» (Afef Jnifen, La Stampa, 23/6/2006) • Valerie, subito dopo il parto, porta la piccola Naomi a Roma, dove lavora. Tornano preso a Londra, e la bambina viene affidata ai nonni, mentre lei lavora in giro per il mondo; il cognome, Campbell, viene dal suo secondo marito • A cinque anni, Naomi viene iscritta alla Barbara Speake Stage School, a Londra ovest, una delle scuole di teatro più prestigiose al mondo. «Ogni mattina prendevo un autobus e due treni da casa mia a Stockwell, a Londra sud». A sette anni compare nel videoclip di Is This Love di Bob Marley, a dodici in quello di I’ll Tumble 4 Ya di Culture Club’s. A tredici viene ammessa alla Italia Conti Academy, per studiare balletto. «Ho avuto un’infanzia grandiosa, ma mi sentivo sempre come un’adulta nel corpo di una bambina» • Viene scoperta per caso da un’agenzia di modelle mentre fa shopping a Covent Garden. «Era un tiepido pomeriggio di aprile ed ero in giro con le mie amiche, dopo la scuola. Indossavamo tutte e tre l’uniforme della Italia Conti: una gonnellina azzurro chiaro, un maglioncino a V blu scuro, camicia, impermeabile. Avremmo dovuto portare anche dei cappelli di paglia, ma non li aveva nessuna. A un certo punto si avvicina una donna e mi chiede se avevo mai pensato di fare la modella. Era Beth Boldt, la responsabile della Synchro agency. La mia prima reazione fu di sorpresa ed entusiasmo, ma quando lo dissi a mia madre non fu per niente d’accordo» • «Era un po’ preoccupata, anzitutto perché ero giovanissima (sono stata scoperta a soli 14 anni), poi per quello che sentiva in giro sul mondo della moda. Era molto nervosa perché non poteva accompagnarmi: a quei tempi era incinta di mio fratello... Poi, finalmente, un mese prima del mio sedicesimo compleanno mi ha lasciata andare per la prima copertina di Elle. Era molto fiera di me» (alla Jnifen) • All’epoca è difficile trovare trucchi per gente di colore in Inghilterra, pochissimi negozi li hanno. Per le prime sfilate, lei usa il fondotinta della madre. «Mia mamma aveva stile e grazia. Avevo 12 o 13 anni e lei aveva partecipato a una sfilata di moda. Mi ricordo che mi insegnava come camminare nel corridoio di casa: c’era su Lionel Richie e io la osservavo camminare su e giù a ritmo di musica». È per quella camminata unica, spavalda e piena di grazia, che diventa famosa: le spalle oscillano sul busto immobile, i fianchi guizzano sui passi che tagliano la strada e un sorriso si allarga per i fotografi.
Amori (veri e presunti) Il bassista degli U2, Adam Clayton, Mike Tyson, Joaquín Cortés, Puff Daddy, Matteo Marzotto, Leonardo di Caprio, Kevin Spacey, Eric Clapton, il Principe Alberto II di Monaco, e Lewis Hamilton (che negò, «per me è come una sorella maggiore, troppo vecchia per me»). «All’attivo segnaliamo anche un flirt con Robbie Williams, ma è probabilmente la storia con Flavione nostro nazionale ad aver segnato maggiormente le fantasie della plebe e, forse, la sua stessa vita privata» (Capra) • Lui e la Campbell si incontrarono nell’ottobre 1998 a Milano durante le sfilate di moda. Per qualche tempo fecero l’amore in segreto a Parigi, nella casa di lui vicino all’Arco di Trionfo, poi partirono per una vacanza di una settimana ad Atene. La Campbell: «Yes, I love Flavio». Briatore: «È meglio vivere accanto alle cose belle che a quelle brutte». Sempre Briatore, infastidito dalla folla che aspettava lui e la Campbell davanti a un ristorante di Milano: «La prossima volta che mi innamoro mi voglio innamorare di una farmacista, voglio una donna che non conosce nessuno». La storia finì nel 2003, dopo una serie di alti e bassi, ora lei lo considera «un mentore» • Si mise poi con il miliardario russo Vladislav Doronin, già sposato, con una figlia di dodici anni. Andò a vivere a Mosca, minacciò lo sciopero del sesso se lui non l’avesse piantata di giocare a poker online, si disse che lei era incinta, che lui le aveva regalato una villa in Turchia a forma di Occhio di Ra, simbolo egizio di protezione, potere e salute, sembrava lei si fosse convertita alla religione ortodossa per sposarlo, si parlò di matrimoni sfarzosi organizzati all’interno del complesso monumentale di Luxor, nelle Grotte dell’Angelo di Pertosa, vicino a Salerno, o in una villa palladiana a Vicenza, ma non se ne fece niente • Si è parlato poi di altre storie con il pilota Max Biaggi, l’attore Robert De Niro, l’uomo d’affari arabo Hassan Jameel, i cantanti Sean “Diddy” Combs, Usher, Liam Payne e Skepta • Ora si dice single: «Essere single non significa essere soli. Io non ho tempo per annoiarmi e non ho tempo per sentirmi sola. La mia vita è così piena non per compensare un vuoto, ma perché è così che mi piace vivere da sempre: piena di impegni, circondata da persone stimolanti».
Lussi Porto Cervo. Appena sbarcata Naomi Campbell organizza una spedizione al Billionaire e telefona personalmente per prenotare: «Sono Naomi, c’è Flavio?». Gelo. Qualcuno avvisa Briatore a casa e il manager della Renault autorizza l’ingresso della star. Ma non la riceve personalmente. Offesa, Naomi al Billionaire ne combina di tutti i colori. Ordina champagne, tartine, dolci, anche un grande vassoio di salame sardo (sua vecchia debolezza). Gli animi poi si surriscaldano, tanto che la star, verso l’alba, a piedi scalzi prende possesso della consolle, e s’improvvisa deejay. Il caos fuori del locale, nelle ville accanto, diventa insopportabile. Scatta la telefonata alle forze dell’ordine. Che arrivano e fanno chiudere il locale. E verbalizzano che dentro sono presenti 400 persone, mentre la licenza è per 160. Scatta la denuncia e non è improbabile che giunga a Briatore l’ordinanza di chiusura del locale. Intanto lei è già a Saint-Tropez, a far mattino in altri locali (Ghino di Tacco, Novella 2000, n. 35, 27/08/2009).
Vizi Alcol, ecstasy, cocaina, nicotina. «Non ho mai avuto una vita immacolata e non pretendo di averla» • «Le persone mi dicevano che è più difficile smettere con le sigarette che con l’alcol ha detto tempo fa la modella britannica ma io non ci credevo. E invece è davvero così. Ci sto davvero provando, ma è ancora una lotta e il solo parlarne mi fa venire voglia di accendermene una, quindi meglio cambiare argomento».
Follie Già nel 1999, per curare i suoi attacchi di rabbia, si fece ricoverare per quattro settimane (tra ottobre e novembre) nella clinica Tucson, in Arizona, dove ha sostenuto sedute singole e di gruppo con uno psicanalista. Costo della terapia: trenta milioni circa • Nel 2006 lanciò un cellulare alla cameriera, tale Ana Scolavino (quattro punti di sutura), fu condannata a cinque giorni di lavori socialmente utili (spazzò i pavimenti del quartier generale della nettezza urbana di New York), a pagare 362,32 dollari di risarcimento e frequentare un corso di gestione della rabbia di due giorni • Nel 2008 sputò in faccia a un poliziotto che l’aveva fermata • Nel 2015 fu condannata a sei mesi per aver aggredito un fotografo (ma la pena fu sospesa) • A una settimana della moda picchiò la collega Cara Delevingne • Finì in tribunale per aver aggredito l’attrice-amica del cuore Yvonne Sciò (aveva un vestito uguale) • Nel 2019, quando le hanno chiesto se la sua gestione dell’ira fosse migliorata, lei ha tagliato corto: «Non avevo questo obiettivo».
Politica Grande amica di Nelson Mandela (che la considerava una nipote adottiva) e di Hugo Chaves. Scrisse il giornale venezuelano El Universal: «Tra la bellezza d’ebano e il caudillo c’è ormai un intenso innamoramento reciproco» • Leggendaria la volta in cui lei e Kate Moss andarono a Cuba a trovare Fidel Castro. «Ci ha spiegato che, dopo il Papa, eravamo le persone più importanti che vedeva. Ci ha mostrato come si parla alla folla».
Artista «Una riconoscibilità così forte da renderla ambita anche da alcune delle sit-com (come si diceva una volta) più popolari del periodo. Naomi debutta, così, come attrice, in tre episodi de I Robinson, per apparire, poi, in una puntata di Willy, il principe di Bel-Air, e in alcuni dei videoclip più rappresentativi di un’intera epoca, come Freedom! ’90 di George Michael, In the Closet di Michael Jackson (in cui canta!) ed Erotica di Madonna. Nel 1994 debutta addirittura con un album solista (Baby Woman), che nessuno si ricorda, tranne i giapponesi. La La La Love Song, il secondo singolo dell’album, divenne, infatti, una delle colonne sonore di un famoso dorama (che scopro essere il nome con cui vengono chiamate le fiction trasmesse dalle principali emittenti nazionali giapponesi), vendendo oltre 1.856.000 copie» (Capra).
Curiosità Soffre di calvizie per aver usato troppo i prodotti che stirano i capelli (in pubblico ora porta delle parrucche) • Ha acquistato villa Goldeneye, la tenuta giamaicana in cui Ian Fleming scrisse i libri di James Bond • Ha una cicatrice sul naso • Stefano Gabbano racconta di quando Naomi gli regalò la «fart machine, una macchinetta grande come un cellulare che, con un telecomando, emette una serie di “rumori” di diverso tipo». Pare che i due abbiano girato per un’estate intera bar, ristoranti e locali creando imbarazzo con una serie di finti peti • Donald Trump comprò per 24 mila dollari una foto di lei completamente nuda, avvinghiata al modello Tyson Becford, che il pubblico aveva scambiato per un’immagine porno • Ha le lettere F.B. tatuate su un braccio • Ha catalogato le sue scarpe come si fa coi libri e ogni volta che deve uscire le cerca nell’archivio • Disordinata • Famosa per la voracità • Piatto preferito: la pasta • Sua debolezza: il salame sardo • Nel 2006 è apparsa su un francobollo austriaco • Nel 2010 ha testimoniato davanti alla Corte dell’Aia dicendo di aver ricevuto in dono i «diamanti di sangue» dell’ex dittatore liberiano Charles Taylor • Nel 2011 è andata a meditare in India, eliminando dalla dieta la carne in favore di cibi salutari, frutta, verdura e tisane • «So che ha molti numeri di telefono. Esiste una persona che li conosca tutti? “No, nessuno”» (Jacobbi) • Nell’estate 2020 volò da Londra a New York per stare vicino all’amata nonna, Ruby, che morì all’età di 94 anni • Un suo amico spiega perché è sempre in ritardo alle interviste: «Fa così perché è incapace di dire no. Si occupa di un sacco di cose, è circondata da gente che le chiede favori di continuo e lei si danna l’anima per sistemare tutti» • «Gisele Bündchen si è ritirata dalle passerelle a 35 anni, lei ne ha dieci di più e non sembra voler smettere. “Non ho intenzione di farlo, continuerò finché mi diverto”» (Jacobbi) • «Il tempo che passa le fa paura? “No, sono ottimista e non temo il futuro. Non tutti i giorni sono perfetti o memorabili, ma penso ai progressi che ho fatto e sono subito più serena”. E il figlio mai arrivato? “Quello che vuole Dio a me va bene”. Gli occhi si velano, ma è un attimo. Poi si alza, i fan sono ancora fuori. La giostra continua» (Luperini) • «Quando Naomi sfilava, si girava anche la passerella. Oggi non c’è nessuno come lei. Parlano di Gigi Hadid, ok, bella ragazza, ma poi? In sostanza? Poco, molto poco» (Flavio Briatore).
Titoli di coda «Mi fa effetto pensare che Naomi sia arrivata al giro di boa. Ma conoscendola avrà altre sei vite davanti piene di luminosità, come è luminoso il suo cuore. Se io oggi alle due di notte dovessi aver bisogno di lei per un qualsiasi motivo, so che risponderebbe al telefono subito. Questa è Naomi lontano dai riflettori: una donna con un gran cuore. Sono contento di esserci stato nella sua vita. Gli auguri glieli farò poi, in privato» (ibidem).
Ultimissime Il 18 maggio 2021 Naomi ha pubblicato su Twitter e su Instagram la foto di due piedini che spuntano da una gonnellina a fiori, racchiusi nella sua mano fresca di manicure. «Una bellissima piccola benedizione mi ha scelta per essere sua madre. Sono così onorata di avere questa anima delicata nella mia vita, non ci sono parole per descrivere questo legame che ora ho con te angelo mio. Non c’è amore più grande». Al momento non conoscono nome, data e luogo di nascita della bambina, né si sa chi sia il padre.