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 2021  giugno 01 Martedì calendario

Shimano blocca l’industria delle biciclette

I costruttori automobilistici sono messi in ginocchio da materie prime e chip. Anche per le biciclette il nodo è legato alle difficoltà delle commodities. Ma, di fronte all’esplosione della richiesta per la mobilità a due ruote a livello globale, la vera fragilità emersa per il settore è quella della filiera, in particolare per gli accessori. Già l’anno scorso la produzione globale aveva dovuto fare i conti con la lentezza degli approvvigionamenti dei componenti, soprattutto dal Far East. Ma il vero punto debole delle due ruote è emerso negli ultimi mesi e per il Financial Times ha un nome: Shimano. La casa giapponese fornisce i suoi cambi e i suoi freni al 65% del mercato dei cicli di qualità. 
Nel primo trimestre dell’anno cambi e freni sono andati a ruba: la divisione di componenti per biciclette ha visto lievitare del 76% i ricavi a 103,8 miliardi di yen (791 milioni di euro) con un utile operativo balzato di quasi il 170% a 27,7 milioni (211 milioni di euro). Ma non è bastato. «Nei mercati internazionali, comprese Europa e Nordamerica, le vendite al dettaglio di biciclette si sono confermate robuste e prosegue l’incapacità dell’offerta di mantenere il ritmo della domanda», aveva dovuto ammettere Shimano nella trimestrale. Una dichiarazione di impotenza che ha lasciato increduli i clienti. «Siamo stati costretti a guardarci intorno per sperimentare fornitori differenti», ha affermato al quotidiano britannico Eric Bjorling, brand director dell’americana Trek, uno dei maggiori produttori mondiali. Itempi tra ordine e consegna si sono allungati a 400 giorni per Shimano.
I ritardi hanno pesato anche su una startup di grido come la LeMond, fondata dal tre volte vincitore del Tour Greg LeMond, che ha dovuto rinviare di quattro mesi l’avvio della produzione. Anche se è difficile prevedere quanto possa durare una domanda così sostenuta per la mobilità a due ruote, le difficoltà del produttore giapponese potrebbero aprire nuove opportunità per i concorrenti a partire dall’italiana Campagnolo. Per Shimano la sfida per mantenere il mercato è durissima. Anche se, come sostiene Antonio Dus, Ceo della Pinarello, la sua posizione è inattaccabile per la qualità dei suoi prodotti: «La chiave per il futuro per Shimano è connettersi ai brand con modalità più rapide e flessibili in modo da poter anticipare e i trend e fare gli opportuni aggiustamenti produttivi».