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 2021  maggio 29 Sabato calendario

Rinnovabili, aste deserte


Lo scontro fra le due anime dell’ambientalismo ha una vittima innocente: la transizione energetica verso le fonti rinnovabili d’energia. Il crollo di progetti rilevato dal quinto bando del Gse per assegnare gli incentivi all’energia pulita è solamente l’ultima e più drammatica misurazione delle difficoltà del settore.
Una difficoltà che le aziende dell’energia e le loro associazioni denunciano da mesi, come fa l’associazione confindustriale Elettricità Futura ma come dicono anche le imprese eoliche dell’Anev e il mondo fotovoltaico di Italia Solare.
I fatti. Il Gse, Gestore dei servizi energetici, ha bandito la quinta asta per assegnare gli incentivi pubblici alle centrali eoliche, fotovoltaiche, idroelettriche, geotermiche, a biomasse e così via. Erano disponibili incentivi per una potenza di 2.461 megawatt, contando le varie sezioni fra aste propriamente dette e registri aggiuntivi. Hanno presentato offerte vincitrici: 298 megawatt. Il 12% della disponibilità totale, il 5% se si contando le sole aste.
Un flop, una rotta; «una Caporetto» aveva detto giovedì il senatore leghista Paolo Arrigoni. Ma è una discesa inesorabile. Al quarto bando, assegnato appena il 25%.
Al terzo bando – quando il Sole24Ore aveva denunciato per la prima volta il percorso fallimentare – il 32%.
Il primo e secondo bando avevano avuto esiti meno disastrosi.
Le due anime verdi
Che cos’è accaduto? Mentre un’anima dell’ambientalismo promuove la transizione energetica verso l’elettricità rinnovabile, c’è l’anima della salvaguardia del paesaggio, della tutela degli habitat e della conservazione culturale che si oppone attraverso le sovrintendenze, i freni protettivi e garantisti della burocrazia, l’aggregarsi di cittadini in comitati di opposizione contro i tappeti di pannelli fotovoltaici e le foreste di pale eoliche, le titubanze di sindaci e assessori, le resistenze di conferenze di servizio.
«L’unica crescita nel settore delle rinnovabili in Italia è quella dei contingenti non assegnati nei bandi», commenta Agostino Re Rebaudengo, presidente di Elettricità Futura. «Ha fatto eccezione il mini-idroelettrico in cui le offerte ricevute hanno superato i megawatt messi a gara: 23 megawatt sono state le richieste mentre il contingente a disposizione è stato di circa 14», e ben 36 impianti sono stati esclusi per raggiunto limite. «Servono più bandi», conclude Re Rebaudengo.
Il presidente di Italia Solare, Paolo Rocco Viscontini, ha scritto ai ministeri e alle commissioni Camera e Senato. E un operatore del settore, Pietro Valaguzza, ricorda che «gli investitori esteri sono smarriti dalla difficoltà di investire in Italia, Paese che promette grandi progetti e riesce realizzarne pochissimi».
Nel frattempo sono state assegnate dall’Acquirente Unico gli incarichi di alcuni fornitori per le piccole e medie imprese. Al termine delle procedure d’asta per individuare gli esercenti del servizio a tutele graduali per le forniture di energia elettrica a piccole imprese, l’Acquirente Unico assegnato fino al 30 giugno 2024 ad A2A Energia i lotti Lazio (lotto 2), Lombardia con esclusione di Milano (lotto 3) e Veneto, Liguria e Trentino-Alto Adige (lotto 6), mentre a Iren Luce Gas e Servizi i lotti del Comune di Milano, Friuli-Venezia Giulia, Valle d’Aosta, Puglia e Toscana.