Il Sole 24 Ore, 27 maggio 2021
L’ultima estate di Alitalia
Alitalia volerà ancora per la prossima estate, probabilmente sarà l’ultima stagione. Da fine settembre, la data non è certa, dovrebbe subentrare Ita, Italia trasporto aereo, la nuova compagnia pubblica voluta dal governo Conte, che un anno fa ha stabilito la dote per il rilancio: tre miliardi di euro. Soldi pubblici, dei contribuenti italiani, che porteranno
ad oltre 12,7 miliardi il costo
di Alitalia per la collettività in circa 45 anni.
A questi denari si aggiugono i 100 milioni che il governo Draghi ha stanziato per Alitalia la scorsa settimana con il decreto legge Sostegni bis, «al fine di scongiurare il rischio di interruzione del servizio di trasporto aereo di linea passeggeri e garantire la continuità territoriale, nelle more delle valutazioni della Commissione europea sul piano» di Ita. Formalmente è un prestito oneroso, come quelli per 1,3 miliardi già erogati
dai governi Gentiloni e dal secondo Conte, che però non sono stati restituiti.
Alitalia ha finito i soldi. Per il terzo mese consecutivo pagherà in ritardo gli stipendi. I commissari hanno comunicato che saranno pagati solo per il 50% domani. Per il saldo si attende l’erogazione del prestito di 100 milioni del Mef.
Dopo l’intesa di massima sul lancio di Ita tra la Commissione e il governo, annunciata ieri al termine dell’incontro a Bruxelles tra il ministro dello Sviluppo Giancarlo Giorgetti con la commissaria Margrethe Vestager, con il responsabile dell’Economia Daniele Franco in videocollegamento da Roma, «i contatti proseguiranno a piena velocità a livello tecnico» tra le parti. L’intesa è sui «parametri chiave per assicurare la discontinuità economica» tra Ita e Alitalia. Restano da definire però aspetti importanti. Molto caute le reazioni dei sindacati, confederali, Fnta e Cub trasporti, perché non è stato comunicato quanti degli 11mila dipendenti di Alitalia passeranno nella nuova compagnia, che sarà più piccola, avrà meno rotte e
meno voli. La voce insistente
è che solo 3.000-3.500 lavoratori verrebbero assunti subito, pertanto ci sono 7.500 esuberi potenziali.
La parte aviazione sarà trasferita direttamente a Ita in forma ridotta, con meno della metà della flotta attuale e un taglio significativo del personale, che avrà nuovi contratti meno onerosi. Il piano di Ita prevede al decollo 47 aerei passeggeri, di cui solo sei di lungo raggio, rispetto a una flotta Alitalia che era di 104 aerei a fine 2019. Secondo un comunicato della Commissione Ue del 12 maggio, adesso Alitalia ha «una flotta di più di 95 aerei». Da quanto trapelato, a Bruxelles è stato concordato che l’Italia deve ancora fornire elementi per dimostrare che l’investimento pubblico in
Ita sarebbe conforme alle
regole di mercato.
La Commissione vuole invece che le attività di handling e manutenzione, con oltre 4mila dipendenti complessivi, siano messe in vendita dai commissari di Alitalia. Anche il marchio (valore di libro 150 milioni) sarà messo in vendita. Secondo fonti Ue, Ita potrà partecipare ai bandi di gara sul marchio, su handling e manutenzione, potrà avere anche quote di maggioranza su handling, mentre solo la minoranza per la manutenzione, per la quale c’è l’interesse di Atitech. Ita non
potrà avere il programma di fedeltà clienti MilleMiglia. È previsto un aumento di capitale (ora di 20 milioni) per 700 milioni quest’anno, con ulteriori iniezioni di 400 milioni nel 2022 e 250 milioni nel 2023.
Alitalia ha annunciato una ripresa dei voli per l’estate, in Italia (anche un Malpensa-Cagliari) e verso le destinazioni turistiche Grecia, Spagna, Croazia. Ci sarà un nuovo collegamento «Covid tested» da Fiumicino a Tokyo Haneda dal 9 luglio, tre frequenze la settimana. Ora nel lungo raggio c’è solo il Roma-New York Jfk. I voli «Covid tested», lanciati su iniziativa di Aeroporti di Roma l’anno scorso, consentono ai passeggeri
che fanno un doppio test Covid prima della partenza e subito dopo lo sbarco di evitare
la quarantena.
AdR ha annunciato ieri che cresce l’interesse per i voli «Covid tested» e, dopo l’ordinanza del ministero della Salute del 14 maggio, a Fiumicino in aggiunta ai 12 voli settimanali «Covid tested» su New York e Atlanta di Alitalia e Delta, all’inizio del mese si sono aggiunti ulteriori collegamenti di American Airlines e United con New York. Dal 22 maggio il protoccollo è attivato sul volo da Dallas di American. Secondo AdR «si prevede che questa procedura di viaggio possa essere adottata a breve anche sui voli di Emirates da Dubaie di Etihad da Abu Dhabi». Oltre al volo Alitalia per Tokyo sono attesi da luglio i nuovi voli diretti di Air Canada
da Toronto e Montreal e in
agosto il collegamento
di Delta da Boston.
«La ripresa del traffico può esserci solo quando i governi avranno eliminato le restrizioni ai viaggi internazionali», ha detto ieri il d.g. della Iata, Willie Walsh, che vede una ripresa nel secondo semestre. La Iata prevede che il numero totale dei passeggeri mondiali quest’anno risalirà al 52% dei livelli pre-Covid
toccati nel 2019, l’anno prossimo all’88%, nel 2023 dovrebbe recuperare e fare qualcosa
in più, al 105 per cento