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 2021  maggio 27 Giovedì calendario

Tra gli statali è corsa a Quota 100

Gli statali hanno abbondantemente sfruttato la possibilità di andare in pensione in anticipo con Quota 100, introdotta dal primo governo Conte all’inizio del 2019. Lo conferma l’aggiornamento dell’Osservatorio dell’Inps sulla Gestione Dipendenti Pubblici, pubblicato ieri. Delle 179mila nuove pensioni pagate lo scorso anno, quasi 100mila (precisamente 98.453, cioè il 55%) sono pensioni che l’Inps definisce di anzianità/anticipate (ma che sono quasi totalmente “anticipate”, dal momento che la riforma Fornero ha sostanzialmente eliminato la pensione di anzianità).
La rilevazione complessiva dell’Inps sul 2020, basata sull’anno di decorrenza della pensione, aveva già mostrato il successo di “Quota 100” tra gli statali. Delle 845mila pensioni in decorrenza dal 2020, 290mila sono pensioni anticipate, mentre 266mila sono pensioni di vecchiaia (le altre sono pensioni di invalidità o ai superstiti). Gli statali hanno rappresentato solo il 12% dei nuovi pensionati per vecchiaia ma ben il 32% dei pensionati anticipati. Gli altri lavoratori dipendenti hanno invece fatto il 43% delle pensioni anticipate e il 29% delle pensioni di vecchiaia.
L’aumento dei dipendenti pubblici che sono andati in pensione (+8,4% sul 2019, anno che già aveva segnato un +10% sul 2018) ha portato oltre quota 3 milioni il numero di
pensioni di dipendenti pubblici pagate dall’Inps. Si tratta di 2,2 milioni di pensioni di vecchiaia o anzianità, 212mila pensioni di inabilità e 630mila pensioni per i superstiti. Gli assegni partiti dal 2020 hanno un importo medio mensile di 1.948,81 euro e un costo complessivo di 4,6 miliardi di euro per l’Istituto, che spende 76,7 miliardi di euro all’anno per le pensioni dei dipendenti pubblici. Sono numerosi, in questa situazione, i dipendenti pubblici in pensione con un’età inferiore a quei 67 anni che, salvo modifiche alle norme, torneranno ad essere la normale età di pensionamento dal 2022, quando scadrà la possibilità di uscire con Quota 100 (che fino a dicembre permette di ritirarsi con 62 anni di età e 38 di contributi). Attualmente l’Inps conta 33.843 statali in pensione con un’età inferiore ai 60 anni e 216mila pensionati ex dipendenti pubblici che hanno tra i 60 e i 64 anni (quelli tra 65 e 69 anni sono 521mila). L’età media degli statali in pensione è di 73,2 anni, l’importo medio degli assegni è di 2.188 euro.