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 2021  maggio 26 Mercoledì calendario

Il turismo di lusso potrebbe valere più 100 miliardi


Oltre cento miliardi. Questo il potenziale per l’Italia che il turismo di alta gamma potrebbe esprimere contro gli attuali 25 che, con l’indotto, arrivano a 60 miliardi. «Un ulteriore sviluppo del turismo di alta gamma può dunque portare a una crescita esponenziale dell’indotto e divenire una leva strategica di crescita del Paese – ha detto Matteo Lunelli, presidente di Altagamma durante la presentazione del libro bianco “Turismo di alta gamma. Leva strategica per l’Italia” realizzato da Altagamma con la collaborazione di Bain & Company, Boston consulting group, Enit e Global Blue -. In questa fase di ripresa e di ricostruzione dei flussi turistici riteniamo urgente definire, all’interno delle strategie del Governo, un piano specifico per il riposizionamento verso l’alto dell’offerta turistica italiana».
Il luxury travel genera per l’Italia un business di 60 miliardi l’anno, di cui 7 per il soggiorno, 2 per la ristorazione, 14 per visite, escursioni e shopping mentre la parte restante è indotto. Una nicchia che riguarda meno l’1% degli hotel, il 3% dei pernottamenti e genera il 15% dei ricavi dell’ospitalità e un quarto della spesa turistica totale. Soprattutto ogni luxury travel spende oltre nove volte in più della media ma nel caso dello shopping si arriva a 15 volte. Migliorando e potenziando l’offerta si arriva a 100 miliardi di solo valore diretto a cui si dovrà aggiungere l’effetto leva dell’indotto, in particolare shopping e ristorazione.
«La fine del tunnel è vicina. Il turismo di lusso potrà e dovrà tornare a difendere il proprio brand di eccellenza nel mondo e a promuovere l’Italia nel mondo – aggiunge Massimo Garavaglia, ministro del Turismo -. Il Governo sta mettendo gli operatori nelle condizioni di rispondere meglio alle richieste del turismo di lusso». Un riferimento al Pnrr dove «abbiamo messo fondi importanti nazionali e internazionali con l’obiettivo di ammodernare e qualificare al meglio le strutture, anche in chiave di sostenibilità».
Si dovrà inoltre lavorare su altri elementi. Il libro bianco evidenzia come l’Italia sia la meta preferita dai turisti alto spendenti per la bellezza, l’arte, la storia ma nel 2019 era la Francia il paese più visitato dai luxury travel. Tra le città, Parigi e Londra dominano la classifica tra quelle di mare, al top ecco la Riviera francese, le Maldive e le Hawaii. L’Italia compare al quarto posto con la Costiera amalfitana e la Costa Smeralda al tredicesimo. Suona quasi come uno smacco essere il Paese più desiderato ma non il più visitato. Pesa una minore percezione degli standard di qualità delle strutture e servizi, la mancanza di un’offerta d’intrattenimento e un calendario, una agenda di eventi mondani, culturali, sociali per questo particolare segmento di clientela che così diano l’occasione di ritornare nel Bel paese. Modelli a cui ispirarsi sono quelli dell’enogastronomia e dell’arte in cui l’offerta è vincente.
La Fondazione Altagamma ha così stilato un insieme di linee guida, indicazioni e suggerimenti per lo sviluppo del turismo di lusso. «Proponiamo che col Governo si crei una partnership pubblico-privata per sviluppare questa nicchia di turismo – auspica il presidente -. Va costruito un progetto, con soluzioni personalizzate ed esclusive. Poi serve il piano di marketing e comunicazione, che includa le agenzie specializzate». Tra gli elementi, i fattori su cui investire e lavorare per sviluppare un’offerta ad hoc ci sono la mobilità con le infrastrutture: si pensa a mezzi di trasporto esclusivi come elicotteri e vagoni ferroviari-suite private. Si dovrà inoltre lavorare sul fronte del marketing costruendo una offerta il più possibile tailor made che faccia scoprire ai turisti altospendenti le eccellenze del territorio. Un aiuto può arrivare dalle multinazionali dell’ospitalità che possono gestire resort e magari dimore storiche. C’è inoltre un’altra carta da giocare: quella della destagionalizzazione per vendere la destinazione Italia tutto l’anno, costruendo pacchetti di eventi sociali, culturali dedicati e non solo legati allo shopping che non ha stagione. Si pensa inoltre alla valorizzazione dei centri storici che dovrebbero mantenere intatte le loro peculiarità senza soffrire per overtourism. Si dovrà intervenire inoltre sui piani di marketing e comunicazione sempre più digitale e social coinvolgendo influencer e celebrities per attivare le nuove generazioni dei “very rich”. Tanti processi da portare avanti per fare diventare la destinazione Italia la prima scelta dei miliardari.