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 2021  maggio 25 Martedì calendario

Storie di grandi autori che si sono travestiti da editori

Il 25 gennaio 1915, nei suoi diari ancora inediti, Virginia Woolf seduta col marito al Buszard’s Tea Rooms in Oxford Street per festeggiare il suo trentatreesimo compleanno, annota: “Abbiamo fatto tre propositi, confermare l’acquisto della nuova casa – Hogarth House; acquistare una macchina per stampare libri; prendere un cane per noi”. Di lì a due anni, dalla neonata Hogarth Press esce Two stories (racconti di Virginia e di Leonard) e nel ’18 Prelude di Katherine Mansfield.
Come racconta Ambrogio Borsani in Autori in cerca di autori. Quando artisti, architetti e scrittori diventano editori (Editrice Bibliografica), Leonard fonda la casa editrice da un lato per curare la depressione della moglie, distogliendola dall’idea del suicidio e “forse aveva trattenuto quel gesto per 24 anni”, ma soprattutto perché la coppia è il centro di un gruppo di intellettuali, il Bloomsbury Group, che cerca un editore disposto a sposare il loro rinnovamento del romanzo nel 900. In trent’anni di attività, la casa editrice che ha rifiutato l’Ulisse di Joyce pubblica Auden, Isherwood, Bunin, Sackville-West, Freud, Rilke Svevo, e ovviamente i maggiori libri di Virginia. Proprio come Balzac che, lui perché inseguito dai debitori, iniziò a pubblicarsi nella sua imprimerie.
Accanto a loro, Borsani ci narra l’avventura editoriale e umana di Ferlinghetti nella San Francisco Anni 50. Appena sposatosi con la sua Kirby, scrive per il San Francisco Chronicle, dipinge, insegna, compone versi, traduce poeti francesi e italiani (la sua ossessione è Jacques Prévert), ma fatica a imporsi. Un giorno, sfoglia per caso la rivista City Lights di Peter Martin. Gli piace e scrive al direttore. Da quell’incontro, con soli 1.000 dollari nasce City Lights Book – editore, libreria e locale underground aperto tutta notte – che intercetta un febbrile stato della cultura americana: la Beat Generation, che proprio da quel covo al 251 di Columbus Street rivoluziona la poesia mondiale con Ginsberg & C. Di Ginsberg, Ferlighetti nel ’56 pubblica il capolavoro The Howl.
Non solo scrittori, però. Anche artisti quali Gio Ponti (con Edizioni di Via Letizia), Ettore Sottsass e la moglie Fernanda Pivano (con East 128), e ancora il pittore Francesco Clemente e il designer William Morris fondarono un marchio editoriale. Dai ritratti di Borsani, oltre agli spaccati di storia privata di 800 e 900, una linea comune si erge: la tenacia e la visionarietà di voci che, non riconoscendosi in un sistema culturale omologato, hanno lottato per la propria identità. Una lezione mai démodé.