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 2021  maggio 23 Domenica calendario

Addio Gertrud, i tedeschi preferiscono Emilia

Lo chiameremo Matteo». «La chiameremo Emilia». In qualsiasi località italiana questi scampoli di conversazione sarebbero la normalità, ma diventano interessanti e sorprendenti pensando che lo scorso anno potrebbero essere stati colti in qualsiasi città o paese della Germania. Nel 2020 Matteo ed Emilia sono stati nelle prime posizioni tra i nomi scelti dai tedeschi per i loro figli. Emilia, addirittura, è in testa tra quelli femminili più dichiarati all’anagrafe, seguito da Hanna (anche nella variante Hannah) ed Emma. Matteo (che si presenta anche nelle varianti Mattheo, Mateo o Matheo) è passato dal tredicesimo al quarto posto in soli dodici mesi. Un balzo come se ne vedono raramente, dicono gli studiosi di questo tipo di fenomeni. A battere il nome italiano solo Noah (che da noi sarebbe Noè), Leon e Paul. È ormai evidente che in Germania è in corso una rivoluzione tra i nomi da dare ai neonati: quasi non ci sono più tracce dei tradizionali Mathilda o Emil, gli Hans e le Waltraud. La “Gesellschaft für deutsche Sprache” (Società per la lingua tedesca) si è presa la briga di farlo andandone ad analizzare 700, per un totale di circa un milione di nomi, e ha scoperto, appunto, che tra qualche anno nelle classi delle scuole materne ed elementari gli insegnanti tedeschi avranno il loro bel daffare per riconoscere un Matteo dall’altro e un’Emilia dall’altra, e che non saranno automaticamente figli di immigrati italiani, anzi.
L’indagine ha evidenziato anche altre curiosità: il nome femminile più popolare nella metà meridionale della Germania, Sophia/Sofia, non compare tra i primi dieci nella metà settentrionale. Al nord per le bambine vanno forte Ida e Mila. Il nome Finn, preferito per i propri figli dai genitori dei Land settentrionali, in quelli meridionali è fuori dalla top ten. Greta, che rendeva omaggio all’attivista svedese per il clima, nella sola città di Bielefeld è scivolato dalla 30esima posizione alla 130esima, e così un po’ dappertutto nel Paese. Il fenomeno Thunberg, almeno in quest’ambito, sembra essere alle spalle. E nella Berlino dove le regole sono fatte per non essere rispettate, all’anagrafe è un florilegio di nomi a dir poco stravaganti: nel distretto di Charlottenburg-Wilmersdorf ci sono bambini che si chiamano Platon e bambine che si chiamano Neve; in quello di Pankow sono stati registrati una Pipistrella, un Lamborghini e un Dienstag, che vuol significa martedì, ma il piccino dovrà portare questo nome sette giorni la settimana, per tutta sua vita.