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 2021  maggio 23 Domenica calendario

Magnus il grande, re degli scacchi

Magnus Carlsen conosce a memoria i nomi delle capitali, i colori delle bandiere e le superfici di tutti gli Stati, e questo dice qualcosa della sua memoria; è anche un asso nel gioco del Fantacalcio, dove per vincere occorre scegliere le migliori formazioni virtuali da mandare in campo, e questo depone a favore delle sue doti strategiche. Memoria e strategia sono tra le virtù che, con altre qualità, permettono a Carlsen (norvegese, classe 1990) di essere da oltre un decennio re degli scacchi.
Nel 2010 a 19 anni e 32 giorni Carlsen raggiunge il punteggio Elo (sistema che misura, in base a competizioni e giocatori sfidati, la forza di uno scacchista) di 2.810 e diventa il più giovane giocatore a ottenere la prima posizione nella graduatoria mondiale. Quanto a longevità basta dire che a fine maggio saranno 130 i mesi in cui Carlsen è al primo posto nella classifica, meglio di lui nella storia di questo gioco ha fatto – per ora – soltanto Garry Kasparov (a quota 255).
Il talento di Carlsen per i giochi di strategia s’è manifestato presto: a soli due anni componeva e completava puzzle da 50 pezzi. A quattro sapeva destreggiarsi tra regine, torri, alfieri e cavalli: per la sua precocità si è guadagnato il soprannome di «Mozart degli scacchi». A 13 anni, 4 mesi e 27 giorni è stato nominato Gran Maestro, il massimo riconoscimento attribuito a un giocatore dalla Fide, la Federazione internazionale degli scacchi (Fédération Internationale des Échecs).
Con il tempo ha affinato il suo killer instinct nel far fuori gli avversari, nel 2013 è diventato campione del mondo battendo l’indiano Viswanathan Anand. Titolo difeso con successo nel 2014 ancora contro Anand, nel 2016 contro Sergej Karjakin e nel 2018 contro l’italoamericano Fabiano Caruana. In totale nelle tre varianti di gioco riconosciute dalla federazione – tempo lungo (periodo di riflessione di 60 minuti o oltre), rapid (10-60 minuti), lampo (meno di 10 minuti) – sono 13 i titoli accumulati da Carlsen. 
La sua storia è raccontata nel docufilm Magnus (2016) e in una puntata dei Simpson è presente come personaggio; infine, con la sua società ha sviluppato un’App, Play Magnus, che emula a diversi livelli il suo stesso stile di gioco.