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 2021  maggio 23 Domenica calendario

Accordo tra Usa e Sud Corea sui chip

Impegno comune e accordi tecnologici e di produzione per risolvere la crisi dei semiconduttori, che ingolfa la supply chain globale e statunitense in settori cruciali quali l’auto. E per rispondere alla continua crisi da pandemia: la mancanza tuttora di sufficienti vaccini in molti paesi.
Joe Biden ha deposto un nuovo tassello della sua politica estera multilaterale e attenta agli alleati con il vertice con il Presidente della Corea del Sud Moon Jae-in. È stato il secondo summit con un leader asiatico, dopo l’inviato a gennaio del leader giapponese Yoshihide Suga. Non a caso Moon e Suga sono diventati anche i primi leader esteri a essere ricevuti dalla Casa Bianca: Biden ha messo in chiaro un pivot verso l’Asia quale regione oggi di prioritaria importanza strategica per Washington.
E i temi geopolitici scottanti non sono mancati. Su tutti la ridefinizione della diplomazia nei confronti della Corea del Nord. Biden ha nominato un neo-inviato speciale per Pyongyang, il veterano ambasciatore Sung Kim e delineato un cammino di “passi pragmatici” che mantenga fede all’obiettivo della denuclearizzazione della penisola coreana. È una formula a metà strada tra la “pazienza strategica” di Barack Obama – sanzioni e isolamento del regime di Kim Jong-un – e le scomposte aperture di Donald Trump. Sullo sfondo del vertice anche la preoccupazione per le ambizioni della Cina, con Biden che spera di arruolare Seul in un fronte meglio capace di contenere Pechino.
Ma le due emergenze alla ribalta – economica sui chip e quella sanitaria sui vaccini – hanno tenuto banco e promesso risultati più ravvicinati. Biden ha annunciato che donerà dosi per vaccinare contro il Covid-19 i 550.000 soldati sudcoreani che lavorano a stretto contatto con le truppe americane di stanza nel Paese. Sono inoltre scattate partnership, sulle quali non sono stati però offerti dettagli, per sfornare maggiori quantità di vaccini su scala globale.
«Con le nostre capacità avanzate abbiamo l’obbligo di fare tutto il possibile per dare protezione al mondo intero», ha dichiarato Biden a fianco di Moon. E ha precisato che un altro miliardo di dosi potrebbero essere pronte per uso mondiale tra la seconda metà dell’anno e gli inizi del 2022. Moon, particolarmente sensibile al dramma con solo il 3% della popolazione sudcoreana vaccinato, ha da parte sua descritto una più stretta cooperazione sia nella produzione di dosi che nelle componenti di base per i vaccini.
Nuove, più strette partnership sono state anche la risposta alla scarsità di semiconduttori, aggravata dai traumi inflitti dalla pandemia alla catena mondiale di forniture e particolarmente sentita negli Usa. Il Segretario al Commercio di Washington Gina Raimondo ha svelato una rafforzata intesa ad ampio raggio in settori che vanno così oltre la farmaceutica toccando i chip, le batterie e i veicoli elettrici. «L’importanza di questo rapporto bilaterale non può essere sottolineata abbastanza in comparti cruciali per il destino delle nostre economie», ha dichiarato. Qualche osservatore ha riassunto il risultato del vertice come uno “scambio” tra vaccini e chip.
Raimondo, di certo, ha organizzato una tavola rotonda con una dozzina di top executive di colossi aziendali, tra cui le sudcoreane Samsung, LG e Hyundai sulle strozzature della supply chain. E Biden ha sottolineato una serie di nuovi investimenti negli Stati Uniti per 25 miliardi decisi da imprese di Seul e destinati ad aiutare a non solo a sbloccare adesso la supply chain industriale ma a renderla più resistente e indipendente, in futuro, dalla Cina.