La Stampa, 23 maggio 2021
Bianca Berlinguer accusa la Rai
È bastato che Bianca Berlinguer ritornasse su una ferita evidentemente ancora aperta perché i social si scatenassero in reazioni, in maggioranza pro-anchorwoman. L’ex direttore del Tg3 oggi al comando di "Cartabianca", ospite di Francesca Fagnani a "Belve" su Rai2, torna a prendersela con la Rai che ha suo avviso, «la sopporta ma non l’apprezza» e che dunque la fa sentire «completamente isolata». Evidentemente non è solo il caso di Mauro Corona, allontanato definitivamente dal suo programma per averla insolentita ma senza che il suo parere contrario fosse preso in considerazione, a far parlare così esplicitamente la giornalista. C’è chi addirittura risalirebbe ai tempi del suo avvicendamento alla guida del Tg3 per rintracciare le origini di tanto malessere dato da situazioni, modalità e tempistiche mai condivise ma subite, dopo sette anni alla guida appunto di quel tg. Fa fede il suo discorso di commiato nel quale parlò di «pressioni spesso sgraziate e attacchi altrettanto sguaiati», addebitabili spesso al fuoco amico.
Lo sfogo parte dal caso Corona «di cui non mi sono mai fatta una ragione», alla politica «che in Rai ha sempre cercato di interferire. Ha avuto un peso nelle nomine importanti dei dirigenti. Dopodiché la politica è stata capace anche di nominare grandissimi direttori generali, come lo è stato per me Biagio Agnes. La politica conta troppo quando condiziona certe decisioni e certe nomine di responsabili fatte solo perché garantiscono fedeltà a quel partito di riferimento». E ancora Berlinguer a proposito della censura: «Più che tentativo di censura nei miei confronti c’è stato l’intento di far fare un certo tipo di servizi. Ma qui scatta il libero arbitrio, le richieste possono anche non essere assecondate».
Così con Francesca Fagnani si ripercorrono gli avvenimenti. Dal grido «Gallina!!!» che le lanciò in diretta un alterato Mauro Corona al diktat di Franco Di Mare, neo direttore della terza rete, che si sentì improvvisamente investito della difesa a oltranza della dignità femminile così oltraggiata. Coinvolgendo i vertici aziendali nella sua battaglia. A nulla valsero le scuse reiterate dello scrittore, le lettere con capo cosparso di cenere, e i buoni uffici dell’insultata che con senso del ridicolo e delle proporzioni chiedeva fosse chiuso l’incidente senza altro a pretendere. «Ancora soffro per Mauro Corona. Ci siamo sempre sentiti. Avevo costruito quella parte molto importante della mia trasmissione, che veniva anche apprezzata dal pubblico».
Nulla di fatto invece e questo ha portato Berlinguer a reiterare la condivisione di uno stato d’animo: «Mi sento isolata? Sì, in questo ultimo anno mi sono sentita molto isolata. Ho avuto come la sensazione di lavorare da sola, sempre da sola con il mio gruppo come se questa trasmissione, "CartaBianca", che c’è sì, ma è sopportata, non apprezzata. Mi sono mancati dei punti di riferimento aziendali che tutto sommato, nel bene o nel male, dentro la Rai avevo sempre avuto», ha spiegato venerdì sera. Un accenno anche al dispiacere provato per aver letto l’intervista data da Michele Santoro a "Domani", nella quale aveva sostenuto che Bianca Berlinguer va in onda per il cognome che porta.