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 2021  maggio 22 Sabato calendario

Intervista ai Måneskin

Questa sera a Rotterdam i Måneskin, che con Zitti e buoni hanno vinto lo scorso festival di Sanremo, tenteranno di portare a termine il compito più difficile per un artista italiano: vincere l’Eurovision Song Contest. Solo due anni fa a Tel Aviv Mahmood ci provò con Soldi e pur favorito nei pronostici fu battuto sul filo di lana dall’olandese Duncan Laurence. Rai1 trasmetterà l’evento dalle 20,30 e i commentatori da studio saranno Cristiano Malgioglio e Gabriele Corsi del Trio Medusa.
«La vecchia leggenda metropolitana secondo la quale la Rai non vorrebbe che un artista italiano vincesse l’Eurovision perché troppo dispendioso per la tv di Stato che dovrebbe organizzare l’evento successivo, è totalmente infondata – ha detto ieri ill vicedirettore della rete Claudio Fasulo -. Non solo, se i Måneskin dovessero vincere abbiamo già pensato a Torino come la città dove ospitare lo show, ne saremmo felicissimi». L’anno scorso l’avvento del Covid portò alla cancellazione dell’ESC che i Paesi Bassi si sono portati a casa per diritto avendo vinto, e oggi, il super spettacolo che coinvolge un’Europa allargata a quarantuno Stati, si tiene all’Ahoy Arena.
Måneskin, tra prove e show di avvicinamento siete a Rotterdam da una settimana. Che aria si respira e soprattutto avete saputo che il quotidiano inglese The Guardian tifa per voi e il chitarrista di Springsteen, Little Steven, ha reagito alla domanda di un fan che gli chiedeva dei Måneskin con un «Not Bad (niente male)»?
«Dirci felici è troppo poco. Sapere che quello che fai piace e orecchie attente come quelle degli inglesi è uno stimolo. L’aria che respiriamo è buona, anzi, direi ottima visto che stiamo facendo amicizia con artisti di tutte le nazionalità. Il clima è quello di una grande festa e non di estrema competizione come a Sanremo. Bello, e poi ci sono dei fan olandesi che ci aspettano sotto l’albergo, fanno tutti dei gran complimenti per la performance. Abbiamo avuto l’opportunità di parlare con giornalisti danesi, dell’Azerbaigian, francesi e tutti hanno fatto domande che mostravano sincero interesse nei nostri confronti».
Damiano, Victoria, Thomas, Ethan incrociamo le dita ma…se succede?
«Se succedesse di vincere saremmo onorati, grati e tutto quello che si può immaginare ma, in un angolo non troppo piccolo del nostro cervello, sappiamo che ce lo saremmo meritato».
Come il Festival di Sanremo.
«Quest’anno il Festival l’avremmo vinto anche con un’altra canzone. Nella musica italiana siamo proprio un’altra cosa e la gente l’ha capito».
Come sarà la vostra esibizione sul palco di stasera, qualcosa di simile a quello della finale o avete pensato a qualcosa di diverso?
«Con Claudio Santucci (il più importante scenografo di concerti live italiano, ndr) abbiamo studiato dei movimenti delle telecamere che seguiranno ognuno di noi e ogni strumento. In più, stiamo parlando di un palco mastodontico rispetto a quello di Sanremo e qui ci si può sbizzarrire. Ci saranno fiamme, delle autentiche esplosioni di fiamme altissime che quando le abbiamo provate ci hanno spaventato. Il calore, fortissimo, ti arriva in faccia come una botta».
La «rock attitude» che mostrate quando cantate e suonate «Zitti e buoni» potrebbe essere una delle chiavi di volta per la vittoria.
Damiano: «Sono pronto e vi posso garantire che se là fuori c’è qualcuno che ha voglia di sentirsi “tirato dentro” be’, questa sera se darà un’occhiata alla nostra performance rimarrà incollato al teleschermo per tutto il tempo della canzone».
Ragazzi, al di là di stasera cosa succederà nel vostro futuro?
«Un tour in Italia da dicembre, dobbiamo scrivere la seconda parte dell’album e speriamo di tornare a suonare in Europa visto che questo show ci darà una buona visibilità. Interagire con il pubblico, e qui suoniamo davanti alla gente, ci è sembrata una boccata di aria fresca e poi abbiamo toccato con mano, simbolicamente, le persone dopo tanto tempo». —