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 2021  maggio 22 Sabato calendario

Roberto Angelini lascia Propaganda Live

Roberto Angelini, dopo essersi fatto la spia da solo come Fantozzi (pagava in nero una collaboratrice del suo ristorante romano), e quindi suppliziato via social da quegli irriducibili contribuenti che sono gli italiani, ha deciso di lasciare Propaganda Live dove suonava la chitarra. Se lo è già chiesto Michele Serra: che c’entrano le questioni musicali con quelle fiscali, di cui risponderà nelle sedi deputate? Beh, c’entrano per l’ulteriore tributo di pubblica umiliazione richiesto al tempo dell’etica di massa. Qualche giorno fa su Facebook è stata ripubblicata una vignetta di Makkox, altro ospite di Propaganda, risalente al 2015 e ora giudicata sessista, per dare prova dell’antica tradizione di machismo e suprematismo bianco dello show. La nuova formidabile arma del tribunale etico di massa sono gli archivi personali. Gli inquisitori del web conservano tutto e al momento giusto, zac, ti inchiodano. Il New York Times raccontò della ragazza che a quindici anni aveva scritto nigger (negro), e quando entrò al college un vecchio compagno fu lieto di riesumare il crimine: la ragazza venne immediatamente espulsa. Comincia a funzionare alla grande pure da noi. In morte di Franco Battiato, a sinistra hanno ritirato fuori antichi improperi di Matteo Salvini («piccolo uomo», nel frattempo diventato «Grande Maestro») e a destra le sprezzanti critiche di Michela Murgia ai testi delle canzoni. Bisogna trarne due insegnamenti. Primo, non si può più parlare male dei vivi perché un giorno saranno morti. Secondo, alla lunga l’ha avuta vinta Davigo: siamo tutti colpevoli in attesa di essere scoperti.