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 2021  maggio 21 Venerdì calendario

L’intelligenza artificiale raddoppia i fatturati


L’intelligenza artificiale va oltre il Covid. «Un po’ il mercato ci ha aiutato, un po’ siamo stati bravi, un po’ ci siamo dotati di strumenti di cui forse altri non dispongono, ma che rappresentano un valore aggiunto». Andrea Negrato è il responsabile It e Cad manager di Gasparini, azienda veneta leader nella produzione di impianti automatizzati di profilatura per la lavorazione della lamiera. Le sue motivazioni sono tutte valide. Fatto sta che la società, grazie all’Ia, ha raddoppiato i ricavi.
«Negli ultimi anni», ha spiegato Negrato, «siamo passati da un fatturato di circa 25 milioni di euro a uno di poco sopra a i 40. E nel 2021 dovremmo chiudere tra i 50 e i 60 milioni». Un percorso che Gasparini, che da 70 anni ha la sua sede centrale a Mirano, in provincia di Venezia, ha raggiunto grazie ad ambizione e idee chiare. «Vogliamo essere considerati la realtà più autorevole nel settore della lavorazione della lamiera», si legge sul portale dell’azienda. «Intendiamo diventare sempre di più il punto di riferimento teorico e pratico nella piegatura, nel taglio e nell’automazione. Per questo motivo investiamo molte energie nello sviluppo di nuove tecnologie e nella creazione di prodotti innovativi, in linea con la filosofia 4.0».Una crescita costante e resa possibile da due prodotti innovativi che l’azienda veneta ha sviluppato con Humco, una start-up tecnologica di Mestre che ha fatto del suo nuovo approccio all’Ia il centro della sua attività.
Humco, sfruttando l’intelligenza artificiale, elabora algoritmi che preparano complessi preventivi nell’arco di un’ora riducendo i tempi di stesura e aumentando la produttività dell’azienda che li adotta. Allo stesso modo, tramite la manutenzione predittiva, identifica con largo anticipo le probabilità di rottura delle apparecchiature industriali, permettendo di programmare la riparazione per tempo senza stop improvvisi.
«Gasparini produce macchinari unici per ciascun cliente, ma possiamo dividere le componenti della linea in macrocellule funzionali che vengono specializzate e combinate a seconda delle esigenze, in ordine sequenziale», ha sottolineato l’head data science di Humco, Mirko Modenese. «L’intelligenza artificiale del sistema, grazie ai database storici degli impianti, a complessi algoritmi che si basano sulla similarità e alle specifiche indicate per ciascuna cellula e le sue funzioni, suggerisce quindi il layout delle diverse componenti fino a costruire l’intera macchina. Se l’input è sempre lo stesso, vale a dire una bobina di metallo, l’output richiesto è molto variabile».
Il secondo progetto riguarda il servizio di manutenzione predittiva dei macchinari. «Inserendo nelle macrocellule dei sensori che raccolgono i dati durante la produzione e la monitorano, Gasparini può seguire costantemente la situazione di ogni macchinario ovunque esso si trovi nel mondo», ha detto ancora Modenese al Corriere del Veneto. «In questo modo il cliente sfrutta al massimo ogni componente ed evita i fermi macchina, che come certifica uno studio del Wall Street Journal sono per il 42% imputabili a operazioni di manutenzione programmata».
Non è finita. «Stiamo pensando al tema della sicurezza», ha aggiunto Negrato per conto di Gasparini. «In particolare a come sviluppare dei sistemi che proteggano i lavoratori anche durante le fasi di manutenzione, quando la linea non è in funzione, abbattendo ulteriormente i rischi legati all’errore umano».