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 2021  maggio 20 Giovedì calendario

Gli animali entrano nella Costituzione

In un anno cruciale per ridisegnare il futuro post pandemia, dopo anni di tentativi l’Italia si avvia verso l’inserimento nella Costituzione della tutela per animali, ambiente, biodiversità. Ieri in commissione Affari costituzionali del Senato è stata approvata con l’accordo di tutta la maggioranza una modifica importante che potrebbe facilitare il cammino, per legge, della tutela degli “esseri senzienti”, della biodiversità che stiamo perdendo, dell’ambiente sempre più depauperato.
Il percorso per arrivare alla modifica dell’articolo 9 della Carta è ancora lungo, ma l’accordo di ieri sembra aver aperto le porte alla possibilità di aggiungere una breve frase: «La Repubblica tutela l’ambiente e l’ecosistema, protegge le biodiversità e gli animali, promuove lo sviluppo sostenibile, anche nell’interesse delle future generazioni» nello stesso articolo che già promette la tutela di cultura, ricerca scientifica, paesaggio e patrimonio storico e artistico. Per il M5S è un passo decisivo per accelerare la transizione ecologica e solidale, allineandoci all’Europa, mentre il Pd lo battezza come un grande risultato per «le nuove generazioni». Un’intesa che ora sembra soddisfare anche la Lega che, presentando 246mila emendamenti, aveva fatto di tutto per rallentare il cammino: il motivo risiedeva in una dicitura troppo generica della protezione relativa agli animali, frase che avrebbe potuto spaventare quella parte del suo elettorato legata a caccia e allevamenti. Grazie a un’altra dicitura inserita nel testo però – «la legge dello Stato disciplina i modi e le forme di tutela degli animali» – per il Carroccio ora c’è la garanzia che la generica tutela degli animali non vada ad intaccare attività, come gli allevamenti, già regolamentate da altre leggi dello Stato.
In attesa che si compia il lungo iter che adesso passerà di nuovo dall’Aula per la proposta di legge costituzionale, esultano 80 associazioni ambientaliste e animaliste che da tempo attendevano questo passo “storico”. Così lo definisce anche la deputata forzista Michela Vittoria Brambilla, a guida della Leidaa (Lega Italiana Difesa Animali e Ambiente), che parla di prima vittoria e di «opportunità per un grande cambiamento», da non sprecare.
La protezione degli animali per Costituzione, così come della biodiversità, è già in vigore in altre realtà europee e entrando nella Carta potrà tradursi in atti concreti da parte dello Stato e dei cittadini. Riconoscere la difesa degli animali come “essere senzienti”, in linea con il Trattato di Lisbona del 2007, potrà agevolare diversi iter nella tutela non solo di cani gatti e animali domestici, ma di tutte quelle specie che stiamo perdendo, dagli impollinatori sino ai mammiferi.
Nel 2020 un report Wwf ricordava come l’Italia è in assoluto uno dei paesi europei più ricchi di biodiversità ma al contempo le “nostre” quasi 60mila specie di animali non se la passano affatto bene, con il 52% delle specie italiane di fauna selvatica protette in modo inadeguato, il 20% dei rettili a rischio estinzione, un quarto degli uccelli minacc iati, le zone umide che quasi scomparse e quattordici ettari di suolo che ogni giorno vengono persi. Ora, grazie al nuovo passo compiuto in Commissione, si avranno le armi per invertire queste cifre al ribasso, in nome della Costituzione.