Corriere della Sera, 19 maggio 2021
A Fiumicino, strisce pedonali arcobaleno per combattere l’omofobia (e per rispondere agli insulti contro la Cirinnà)
ROMA «Ma queste della destra sono provocazioni che seminano odio. Finisce che con Monica magari andiamo in un luogo qualunque di Fiumicino e arriva qualche matto, tipo questi dei camion, e ci tira una sediata o fa piazzate». Esterino Montino è il sindaco di Fiumicino e la Monica citata è la moglie, la senatrice Cirinnà. Il primo cittadino si riferisce alla polemica nata per le strisce pedonali arcobaleno che ha fatto mettere davanti al Comune, in segno di favore al ddl Zan. Strisce contestate subito dalla Lega.
Sindaco, come le è venuto in mente di far disegnare queste strisce colorate?
«È stata un’idea del mio staff. Ma è stata innanzitutto una risposta ai camion vela che giravano da giorni a Fiumicino».
Si riferisce a quelli dell’associazione Pro Vita e Famiglia, con scritte tipo: «Una drag queen insegna ai bambini la fiaba del bambino Zaff. La Principessa con il pisello. Vuoi questo per i tuoi figli?».
«Esatto. Ma ce n’è stata soprattutto un’altra che diceva: “Sapete che le parlamentari Cirinnà e Maiorino sono coloro che sostengono – poi hanno aggiunto una parola sconcia che mi sfugge – la legge Zan?”. Beh, questo è inaccettabile».
Loro diranno che siamo in democrazia e hanno solo manifestato il loro parere.
«Certo, siamo in democrazia, ma non è normale. Mi sono confrontato con mia moglie e non ci risulta che il suo nome sia stato usato in altre città. Evidentemente lo fanno qui contro di me. Così si crea un clima pesante, d’odio, favorevole al linciaggio».
Al linciaggio? Sua moglie si sente in pericolo?
«Non l’ha presa bene. Lei è stata un paio d’anni sotto protezione. Ha ricevuto minacce, insulti, lettere minatorie. Un paio di volte ci sono state irruzioni di esponenti di CasaPound e della destra. La democrazia va bene, ma non per insultare i parlamentari o la moglie del sindaco. Noi non offendiamo nessuno, anzi abbiamo fatto quelle strisce proprio per invitare tutti a entrare in Comune, che è sede di tolleranza e di dialogo».
Uno potrebbe obiettare che il Comune è una sede istituzionale e dovrebbe essere un luogo di tutti. Si ricorda ancora l’irritazione, di segno opposto, quando Roberto Formigoni fece scrivere sul Pirellone: «Family Day».
Gli oppositori
«A Fiumicino i camion dell’associazione Pro Vita e Famiglia hanno scritte inaccettabili»
«Sì, ma queste sono campagne istituzionali. Le bandiere tricolore le abbiamo messe noi, come decine di Comuni, per la giornata internazionale contro l’omofobia. Mica abbiamo fatto volantini per invitare a manifestare».
La Lega vi contesta, diciamo così, in punta di diritto. Nel senso che le strisce arcobaleno sarebbero fuori legge. Il codice della strada, all’articolo 145, parla di «zebrature con strisce bianche».
«Ma sì, ho sentito. Ma figuriamoci, questo è un atto simbolico, le abbiamo messe nella strada che dal parcheggio porta all’ingresso del Comune. Non ci sono pericoli, non si rischia nessun incidente. Sono pretesti che non c’entrano nulla con la questione».
Qualcuno le ha imbrattate ieri notte.
«Abbiamo subito fatto cancellare le scritte. C’è una continua provocazione. Il capogruppo della Lega in Aula ha cominciato a urlare, dicendo che ci denuncia. Ma per cosa, per delle strisce colorate? Piuttosto stiamo valutando come reagire contro l’associazione dei camion vela».
Intendete denunciarli?
«Vediamo. Di certo, io e Monica non abbiamo paura. Abbiamo sempre denunciato le minacce subite in passato e ora vedremo cosa fare con questa nuova azione surreale e sconcia».
Farete altre azioni simboliche a favore del ddl Zan?
«Ci penseremo, abbiamo 120 stabilimenti balneari e 24 chilometri di costa, se ci saranno altre provocazioni non staremo zitti».