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 2021  maggio 19 Mercoledì calendario

In Germania crollo delle nascite

I pregiudizi, inutile ripeterlo, sono per sempre. L’Italia era chiamata Bambinosland. Eravamo un paese di mammoni, dove nascevano tanti bambini. Periodicamente, anche adesso, escono articoli che rivelano come i giovani italiani fin oltre i trent’anni preferiscono rimanere nel comodo e comprensivo Hotelmamma.Di rado si spiega che i presunti bamboccioni in gran parte non troverebbero casa, se la cercassero, e comunque non saprebbero come pagare l’affitto non avendo un lavoro. In realtà, Italia e Germania sono quasi alla pari, alternandosi all’ultimo e penultimo posto in Europa per la natalità.A 18 anni, mi spiegavano con sussiego i miei amici tedeschi, il figlio o la figlia se ne vanno di casa, o vengono buttati fuori. Fino ad ieri. Un letto in una comune costava pochi marchi o euro, oggi la crisi degli alloggi ha fatto esplodere gli affitti. Una camera per uno studente a Berlino arriva a 500-600 euro, come a Roma o a Milano, a Monaco o a Amburgo di più. E gli aiuti statali per gli studenti non sono più sufficienti.
I bambini sono rari, quasi tutti figli unici, e le Mutti tedesche tendono a viziarli come le mamme italiane. A Prenzlauerberg, il quartiere della capitale con il numero più alto di bambini, molti caffè e ristoranti vietano l’ingresso alle clienti con le carrozzine. Qualche anno fa, si era proposto di concedere più voti a padri e madri, uno per sé e altri per i figli. Poi si è lasciato perdere. A chi assegnarli, alla madre o al padre? Introdurre il mezzo voto, tra lui e lei? Ma ora, alla vigilia delle elezioni (il 26 settembre) l’Fdp, il partito liberale, torna a proporre una riforma costituzionale, introducendo un articolo che tuteli i diritti dei minorenni. Bambini e adolescenti sono già tutelati dalla legge, ma come soggetti passivi, e non come attori che possono far sentire la loro voce. La riforma viene criticata ma perché è troppo timida.
Una vecchia idea. Il primo progetto risale al 12 giugno del 1992, a meno di due anni dalla riunificazione delle Germanie. Un bambino, propone il nuovo articolo, ha diritto all’Entwicklung e all’Entfaltung. Se cercate sul vocabolario trovate la stessa traduzione: sviluppo. Ma il tedesco è una lingua precisa: si intende lo sviluppo nel futuro, e lo sviluppo delle proprie tendenze e realizzazione dei desideri al presente. Al Kindergarten di mia figlia ad Amburgo, l’ordine del giorno prevedeva: ore 14, einschlafen, addormentarsi; ore 14,15, schlafen, dormire. Tutto preciso al minuto. All’asilo di Torino, la maestra mi chiamò perché Raffaella dipingeva il sole verde. Era anormale? Il daltonismo è rarissimo nelle donne. Le risposi che mia figlia aveva il diritto a vedere il sole come le pareva. Dato che era un asilo privato, ebbi ragione. E mia figlia non è diventata pittrice.
In Germania, lo ignoravo, nei Kindergarten esistono già Kinderparlamente, in cui i piccoli possono scegliere cosa mangiare e quali giochi fare, da soli o in gruppo. Decidono anche a maggioranza di che colore sia la luna? I diritti dei bambini e degli adolescenti sono contemplati nella Grundgesetz, la Costituzione fin dal 1968. E da 72 anni, hanno il diritto a venire ascoltati. Ma, si critica oggi, sono considerati soggetti passivi, non hanno diritto alla partecipazione. Ora, i diritti vengono precisati a seconda dell’età: a 14 si potrà scegliere la religione, o uscire dalla religione imposta alla nascita, a 15 si potranno chiedere gli aiuti sociali, a meno che i genitori non si oppongano. Ma non si parla di voto ai sedicenni.
Non basta, criticano la Linke e i verdi. La proposta liberale rimarrebbe nel vago, bisogna chiarire come regolare il diritto dei minorenni e quello dei genitori, e giungere a un diritto base dei bambini. Come? I liberali non desiderano che lo Stato si immischi nelle scelte delle famiglie. E si è divisi da una parte e dall’altra: le mamme, anche verdi, convinte di avere sempre ragione per il bene dei figli, si preoccupano. Non sempre a torto. Altri, più ragionevolmente, propongono che lo Stato non deve «tenere conto» del bene del bambini, ma anche garantirlo. Per la riforma occorrono i due terzi di maggioranza al Bundestag, e sarà quasi impossibile farla approvare anche durante la prossima legislatura.