ItaliaOggi, 19 maggio 2021
Striptease con la mascherina
Gli strip-club riaprono negli Stati Uniti d’America. Non tutti e non con lo stesso personale di prima della pandemia. Il mondo del divertimento per adulti è stato profondamente trasformato dagli effetti del Covid-19 e le nuove regole, pur consentendo alle ballerine di esibirsi in spettacoli carichi di eros, limitano ancora l’attività, così molti professionisti della notte hanno deciso di voltare pagina.Il risultato, come ha raccontato l’agenzia Reuters, è che diversi club che stanno provando a ripartire hanno difficoltà a trovare personale per gli strip. Negli Usa si stima ci siano 3.821 locali di questo tipo, ma l’industria della notte è trasformata: le entrate del settore sono diminuite del 17,4% nel 2020 secondo IbisWorld e anche per il 2021 si stima un’ulteriore caduta dell’1,5%: i valori del 2019 restano quindi molto lontani.
Il Gold Club di San Francisco è uno dei locali che ha riaperto ma, a un anno dalle ultime serate, sono tornati solo un gruppetto di avventori. «È triste», ha detto alla Reuters la spogliarellista californiana Brittney, 26 anni, che in un’ora passata in compagnia dei clienti ha guadagnato 150 dollari, meno di un terzo di quello che avrebbe preso nel periodo pre-pandemia.
Tutto è legato alle nuove regole: a San Francisco, per esempio, possono riaprire i club che hanno anche un servizio di ristorazione, ma sia le spogliarelliste che gli avventori all’interno del locale devono indossare le mascherine. Gli spettacoli, poi, sono limitati a balli sul palco, senza alcun contatto fisico con i clienti: la dance e stanze private Vip, che rappresentavano la principale fonte del reddito di una spogliarellista, per il momento sono ancora vietate.
Negli ultimi mesi nel mondo degli stripper c’è chi ha preso strade diverse: da una parte la strada dell’online, dall’altra... quella di casa. Tra le spogliarelliste, infatti, c’è chi si è arrangiata provando a tenere spettacoli online su siti specializzati, ma lo smart working in questo caso ha avuto come conseguenza una paga ben più bassa di quella dei club. Chi guadagnava fino a 700 dollari a notte per spogliarsi nei locali, si è trovato a incassare 400 dollari in un mese per le esibizioni su internet. Una bella differenza.
Molte ragazze che lavoravano nei locali di Las Vegas, del Texas o della California, per esempio, sono state costrette a lasciare questi luoghi per far ritorno al proprio paese di origine. Lo ha confermato Bob Tapella, co-proprietario e manager del Cheetahs Gentleman’s Club a Sunnyvale, in California, il quale stima come quasi il 60% dei suoi ballerini abbia lasciato lo Stato per trovare lavoro altrove. «Penso che dovremo ricominciare da capo, ha detto Tapella alla Reuters, Ci vorranno molti anni prima di tornare ai vecchi tempi».