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 2021  maggio 19 Mercoledì calendario

Periscopio

La parola potere non è un sostantivo ma è anche un verbo che introduce il poter fare, pensare, progettare, aiutare, sostenere. Giuliano Pisapia, ex sindaco di Milano. Repubblica.
Chi scrive difficile è nemico del popolo. Franco Molinari, storico. Libertà.

È vero che non mi invitano mai in tv. Ma non è un problema, anzi. Salmo 4: «In pace mi corico e subito mi addormento». Antonio D’Orrico, critico letterario. 7 / Corsera.

A tirare fuori il nome di Romano Prodi è stato uno dei cervelli più acuti e tumultuosi apparsi su queste rive, vale a dire Nino Andreatta. Un uomo di centoventi o centotrenta chili, con la pipa eternamente fra i denti che si infilava i fiammiferi spenti nella tasca della giacca, capace di straordiarie distrazioni come dimenticarsi la moglie all’Autogrill e proseguire nel viaggio autostrada per Bologna senza di lei o lasciare l’auto in deposito ai carabinieri dopo che questi avevano riscontrato la totale mancanza di bolli, tagliandi, assicurazioni. Edmondo Berselli, Sinistrati. 2008.

L’Italia è un paese rovinato dalla frattura provocata da Tangentopoli. Ha distrutto le storie politiche che avevano innervato i partiti a cui dobbiamo la ricostruzione del Paese, la Dc, il Pci, il Psi: un periodo strepitoso. Dopo la devastazione di Tangentopoli sono arrivate figure modeste, è rimasta la protesta di Bossi e Grillo. Non capisco come il 32 per cento abbia potuto votare per i Cinquestelle. Se uno vede Di Battista e Di Maio capisce che è gente che non ha una storia. L’80 per cento dei neoeletti grillini nel 2013 non aveva mai compilato una dichiarazione di redditi. Mi cadono le braccia. Ma questo siamo diventati. Giampiero Mughini, scrittore (Concetto Vecchio). la Repubblica.

Sulla legge Zan mi limito a dare un giudizio tecnico: è troppo generica. La caratteristica di una norma penale è la sua tipicità, cioè la definizione della struttura del reato e delle eventuali aggravanti. Questo obiettivo si raggiunge solo attraverso una perfetta individuazione lessicale, che impedisca ambiguità interpretative. Va detto che il codice Rocco aveva molti difetti determinati dalla sottostante ideologia fascista, ma aveva il pregio di essere tecnicamente perfetto. Anche perché, era stato rivisto da validi letterati e glottologi per assicurarne l’univocità. Carlo Nordio (Alessandra Ricciardi). ItaliaOggi.

C’è, negli attuali gerenti del cattolicesimo, un tale rigetto per la tradizione da ripudiare perfino ciò che appare nero su bianco nelle Scritture. Anni fa, il capo dei Gesuiti, Arturo Sosa Abascal, congregato di papa Francesco, se ne uscì con una battuta che pareva una barzelletta. Rispondendo ai prelati che chiedevano a Bergoglio (noto per il «chi sono io per giudicare?») di condannare con forza il peccato come fa Gesù nel Vangelo, esclamò: «Ciò che ha veramente detto Gesù va ripensato. Al tempo, infatti, nessuno aveva il registratore». Battuta che gettava alle ortiche l’intera biblioteca su cui poggia il cristianesimo. I frutti della trovata sono ora maturati con la riforma del testo evangelico del Padre Nostro. Il passaggio, come si sa, è quello in cui si prega il Signore di «non indurci in tentazione». Questo non piace all’odierno pontefice perché Dio, essendo infinitamente buono, non può tenderci la trappola del peccato. Dunque, via la versione evangelica con «l’indurci» per la bergogliana: «Non abbandonarci alle tentazioni». Giancarlo Perna. la Verità.

Per frequentare la Factory di Andy Warhol e tirare giù pillole in compagnia di donne bellissime, d’attori strapagati, di trans leggendari, di poeti laureati e di perfetti sconosciuti che se la tirano da rockstar non è necessario arruffianarsi il padrone di casa e nemmeno prenderlo sul serio: Bob Dylan, al quale Warhol regala un Elvis pistolero che pochi anni dopo sarà quotato a cifre da capogiro, lo usa come bersaglio per le freccette. Diego Gabutti, scrittore. Informazione corretta.

Contestato in patria e perdente nel Sahel. Manca appena un anno alle elezioni per l’Eliseo, e per Emmanuel Macron sono giorni di rovesci disastrosi nella politica militare, settore in cui si è dato arie da nuovo Napoleone. Venerdì scorso, 23 aprile, è volato a N’Djamena, in Ciad, per partecipare al funerale del presidente Idriss Déby, 69 anni, suo principale alleato nella guerra contro i ribelli islamici del Sahel, ucciso pochi giorni prima in uno scontro armato con un gruppo jihadista. Lunedì 26, un altro brutto colpo: venti generali francesi in pensione hanno pubblicato una lettera aperta, firmata anche da un centinaio di ufficiali e da mille soldati, in cui invitano la classe politica a «difendere la patria dall’islamismo e dalle orde delle banlieu», giudicando fallimentare l’operato di Macron. Tino Oldani. ItaliaOggi.

Mandata nell’ottobre 2010 alla conquista dell’Italia, Mariangela Marseglia (country manager per Italia e Spagna di Amazon) fino al 2012 non ha avuto nemmeno un ufficio: «Lavoravo da Parigi con un gruppetto di ragazzi, altri operavano dal Lussemburgo. In tutto eravamo una trentina di persone». Oggi con i suoi 46 anni è la veterana di Amazon Italia, i cui dipendenti hanno un’età media di 32. Dà lavoro a 9.500 persone e fattura 4,5 miliardi l’anno. Al primo hub di Castel San Giovanni (Piacenza), ne ha aggiunti due nella zona di Roma, tre in Piemonte, uno in Veneto. Altri tre li inaugurerà entro il 2021. Stefano Lorenzetto. Corsera.

Art Spiegelman (inventore di Maus) ha un’idea, che gli gira in testa da un po’: forse è ora di fare i conti con la propria storia, con quell’Itzhak Avraham ben Zeev che è stato, con il fratello mai incontrato, col dolore che si è divorato da dentro sua madre. È ora di fare i conti con quei 72 Spiegelman che non sono sopravvissuti alla Shoah. Spiegelman ha in mente di disegnare la storia di suo padre e sua madre, ebrei polacchi nel tritacarne dell’Olocausto. Ma non vuole farlo con un linguaggio piatto, basato sui soli fatti, prevedibile. Vuole colpire i lettori alle spalle, usando un’allegoria. Forse risale fino alle favole di Esopo. Forse pensa alla Fattoria degli animali di George Orwell, velenoso apologo contro lo stalinismo sovietico i cui protagonisti sono maiali, cavalli, cani, pecore e galline. In ogni caso, ecco la chiave: racconterà la storia della sua famiglia nella Shoah, ritraendo però tutti gli ebrei come uomini-topi, inermi e spaventati, miserabili ratti inseguiti e massacrati nei lager dai nazisti-gatti. Maurizio Pilotti, Libertà.

Gli uomini li conosci solo quando hanno più bisogno di te. Roberto Gervaso.