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 2021  maggio 19 Mercoledì calendario

Gli elefanti sono a rischio estinzione

L’elefante africano delle foreste e quello della savana rischiano di scomparire del tutto. La prima mappatura del genoma della famiglia Elephantidae ha svelato che in Africa esistono due specie di elefanti, non una come si pensava fino a tre anni fa: l’elefante di savana e l’elefante di foresta. Ed entrambi sono a rischio estinzione.
L’aggiornamento sulla situazione degli elefanti africani arriva dall’IUCN (l’Unione internazionale per la conservazione della natura, osservatore dell’Assemblea generale delle Nazioni Unite), che nella sua Lista Rossa delle specie a rischio ha di recente aggiornato la posizione di questi mammiferi. Le due specie sono state classificate tra quelle “in pericolo critico” dall’Istituto per la conservazione della natura, dopo che la presenza sul territorio africano si è ridotta nel primo caso di oltre l’86% dal 1990, mentre la popolazione di elefanti della savana è diminuita di oltre il 60% negli ultimi 50 anni.
“Passare da vulnerabili a in pericolo e in pericolo critico mostra un rischio di estinzione molto più elevato. Non significa che si estingueranno domani, ma è un rischio maggiore”, spiega la dottoressa Kathleen Gobush, che ha guidato un team di sei ricercatori dell’IUCN nell’elaborazione delle nuove classificazioni. “Questa riclassificazione ci porta ad un’attenzione dedicata a ciascun animale e quindi ad adattare i piani di conservazione in base alle esigenze di ciascuna specie, che sono diverse”, continua la donna.
Il continente conta appena 415 mila elefanti che subiscono ogni giorno la minaccia dei cacciatori e la riduzione degli spazi vitali. Appena mezzo secolo fa, nel continente africano vivevano circa 1,5 milioni di elefanti. Per intenderci: nel 1984 si calcolava che in Costa d’Avorio vivessero 1.790 elefanti di savana e 3.050 elefanti di foresta. Dieci anni dopo quelli di foresta erano soltanto 1.611, soprattutto confinati nelle aree protette. Adesso, però, secondo uno studio dell’università Félix Houphouët Boigny di Abidjan, gli esemplari, in tutto, sono appena 225. Un numero che è crollato dell’86 per cento rispetto al 1994.
“Si tratta di flessioni molto marcate. Questi dati stanno lanciando un primo allarme: se non invertiamo la tendenza, rischiamo di assistere all’estinzione di questi animali. Se non pianifichiamo in modo appropriato l’utilizzo delle terre, questi animali continueranno a essere uccisi in modo indiretto anche se fermeremo il poaching e la caccia illegale”, spiega il copresidente dell’African Elephant Specialist Group dell’Iucn, Benson Okita-Ouma.
In uno studio di Current Biology si legge inoltre che in Africa c’è ancora molto spazio libero per gli elefanti: in particolare, in tutto il continente ci sono ancora 18 milioni di chilometri quadrati di terra che sarebbero a disposizione, dei quali però appena il 17% è effettivamente abitato dai pachidermi. Gli elefanti della savana (Loxodonta africana) si spostano nella grandi pianure occupando così vari habitat dell’Africa Subsahariana, concentrando la loro presenza in Botswana, Sudafrica e Zimbabwe. Mentre gli elefanti della foresta, più piccoli di taglia, popolano i polmoni verdi dell’Africa centrale e occidentale tra Gabon e Repubblica del Congo.
A minacciare la sopravvivenza dei pachidermi è la crisi climatica e il bracconaggio. Con conseguenze epocali. “Il 90% dell’avorio arriva in Nigeria e finisce per finanziare i ribelli jihadisti Boko Haram. Si tratta di una vera e propria lotta transfrontaliera contro la criminalità organizzata e persino contro il terrorismo”, ha spiegato Lee White, ministro dell’acqua e delle foreste del Gabon. E così, una ricerca condotta nel Parco nazionale di Gorongosa (in Mozambico), ha evidenziato l’accentuarsi della cosiddetta risposta evolutiva: quasi un terzo delle femmine nel parco è privo di zanne. Il fenomeno, si legge nella ricerca, potrebbe essere un adattamento al bracconaggio, dovuto in larga parte alla domanda di avorio. Solo nella riserva nazionale del Niassa, nella parte settentrionale del Mozambico, al confine con la Tanzania, dal 2011 sarebbero infatti stati abbattuti quasi 11mila elefanti, circa il 70 per cento della popolazione dell’area protetta, massacrati dai bracconieri per ottenere le loro preziose zanne.
“Diverse nazioni africane hanno mostrato la strada negli ultimi anni, provando che possiamo invertire il declino degli elefanti e dobbiamo lavorare insieme perché il loro esempio possa essere seguito”, conclude il direttore dell’Iucn, Bruno Oberle.