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 2021  maggio 18 Martedì calendario

California, boom di navi portacontainers dall’Asia

Un gigantesco afflusso di prodotti in arrivo dall’Asia ha saturato il traffico nel porto californiano di Oakland, negli Stati Uniti, imbottigliando le navi portacontainers in attesa di ormeggiare. Non era mai accaduto prima in 94 anni di attività. È stato battuto un record storico a maggio, quando l’attività portuale ha superato il livello pre-Covid-19. In totale l’attività del porto è risultata in crescita del 9% rispetto al primo trimestre del 2020. Ed è stata aperta una nuova linea di transito. Le navi provengono principalmente dall’Asia. Trasportano beni sui quali i consumatori americani si sono buttati dall’inizio della pandemia di Covid-19 per compensare la frustrazione del confinamento: bici da appartamento, mobili, sedie ergonomiche, elettronica, televisioni connesse. Le navi ripartono cariche di prodotti agricoli della valle centrale californiana e delle grandi pianure. Non si tratta soltanto di una esplosione delle importazioni negli Stati Uniti, perché l’aumento della domanda è un fenomeno mondiale. La situazione è la stessa anche al porto di Los Angeles.Le navi, tra le quali anche le portacontainers giganti che superano 350 metri di lunghezza e 50 metri di larghezza, cariche di oltre 10 mila containers impilati come fossero i mattoncini del Lego, devono aspettare in rada il proprio turno per entrare in porto e attraccare. Martedì 11 maggio ce n’erano 49. Lungo la costa la fila di navi cargo era lunga un centinaio di chilometri, tra Santa Cruz e San Francisco. E questo crea un certo nervosismo.
Durante i primi tre mesi del 2021 il commercio dei conteiners ha raggiunto 631.119 Evp (equivalenti a venti piedi, l’unità che permette di calcolare il volume di container caricati su una nave). Il precedente record risaliva allo stesso periodo del 2019 (612.151 Evp. A marzo il porto ha visto transitare 97.538 Evp in ingresso e altrettanti e 94.169 Evp in uscita (noci, mandorle, fritta secca, vini).