la Repubblica, 15 maggio 2021
Il caso di quadri rubati in viale Mazzini
Opere di pregio sparite nel nulla e sostituite con delle copie false, non certo d’autore. C’era un dipinto a olio di Felice Casorati sulle pareti della sede Rai in viale Mazzini, a Roma, che non si trova più. “Il deputato di Bombignac”, realizzato dal pittore piemontese, tra i grandi interpreti del Novecento italiano, è in cima all’elenco in mano ai carabinieri del nucleo Tutela patrimonio culturale sul quale sono annotati i titoli di oltre 10 capolavori acquistati negli anni dall’azienda, trafugati da qualche dipendente infedele e sostituiti con dei falsi.
L’allarme (indaga la procura di Roma) è scattato nel marzo scorso, quando proprio in viale Mazzini era caduto in terra quello che avrebbe dovuto essere “Architettura” di Ottone Rosai, un autore fiorentino del Novecento: qualcuno si è accorto che si trattava di una copia. L’originale era stato rubato negli anni ’70 e venduto per 25 milioni di lire da un dipendente ormai in pensione, non più imputabile. È sparito anche “La domenica della buona gente” di Renato Guttuso. E “Vita nei campi” di Giorgio De Chirico, trafugato e sostituito con un falso, rubato a sua volta: il furto del furto.
Adesso la Rai, per tutelare un patrimonio che vale circa 100 milioni di euro, ha nominato un comitato tecnico scientifico con l’obiettivo di catalogare le opere. Non sono solo dipinti, ma anche litografie, arazzi, sculture. Che Vittorio Sgarbi insieme ad Achille Bonito Oliva, Oliviero Toscani, il direttore degli Uffizi Eike Schmidt, Sylvain Bellenger la direttrice del Museo e Real Bosco di Capodimonte e molti altri dovranno concorrere a difendere. «Con un lavoro certosino – dice Nicola Sinisi, il direttore dei Beni artistici della Rai – abbiamo iniziato a mettere al riparo il grande patrimonio» della tv di Stato.