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 2021  maggio 13 Giovedì calendario

Il caso Grillo Jr, punto per punto

È la mattina del 17 luglio 2019. In una villetta a Cala di Volpe, in Sardegna, ci sono quattro ragazzi genovesi amici d’infanzia e due ragazze di Milano conosciute la sera prima al Billionaire di Briatore, a Porto Cervo. Il 26 luglio, nove giorni dopo, una delle due ragazze racconta ai carabinieri — a Milano — che in quella villetta, quel giorno, aveva subito violenza. Ripetutamente e da tutti e quattro, mentre la sua amica dormiva.

Un caso giudiziario e politico
Un anno e dieci mesi dopo, quel racconto è il punto di partenza di un’inchiesta della Procura di Tempio Pausania. Ma è anche un caso politico scatenato dal garante del Movimento Cinquestelle, Beppe Grillo, che è il padre di uno degli accusati, Ciro, e che ha acceso la miccia delle polemiche con l’ormai celebre video in cui prende le difese del figlio e degli altri ragazzi: «non è vero niente che c’è stato lo stupro (...) una persona che viene stuprata la mattina e il pomeriggio va in kitesurf e dopo otto giorni fa la denuncia è strano (...) c’è il video, Si vede che c’è il gruppo che ride».

Negli atti c’è un video, sì. Ci sono fotografie, chat, testimonianze, accertamenti, intercettazioni, interrogatori... Ma che cosa sappiamo finora di questa storia?

I protagonisti
I ragazzi finiti sotto accusa per violenza sessuale di gruppo aggravata dall’alcol sono Ciro e tre suoi amici d’infanzia, tutti classe 2000: Edoardo Capitta, Vittorio Lauria e Francesco Corsiglia. La ragazza che li ha denunciati per prima è italonorvegese e tutti la chiamano Silvia anche se non è il suo vero nome. Roberta invece è il nome di fantasia scelto per la sua amica che, appunto, dormiva durante le violenze raccontate da Silvia e che a sua volta ha subito abusi sessuali (foto e video osceni) mentre era addormentata.

L’incontro in discoteca
Le due erano arrivate al Billionaire insieme ad altri tre amici, uno dei quali conosceva Ciro. Presentazioni e tavolo in condivisione con altri (in tutto una quindicina di persone). Una notte di balli, con bottiglie di alcol sul tavolo da cui servirsi liberamente. Alle 3.30 gli amici con cui le ragazze sono arrivate tornano a casa. Loro due restano fino alla chiusura, alle cinque. Ma a quell’ora non trovano taxi per tornare a casa e così il gruppetto dei genovesi le invita a una spaghettata a Cala di Volpe. «Poi vi riportiamo noi al bed & breakfast», promettono.

A casa di Grillo junior
Quando arrivano a casa di Grillo junior le ragazze non sono ubriache. Roberta dichiara ai carabinieri che nessuno lo era. Silvia fa mettere a verbale che dal tavolo del Billionaire si è servita soltanto con un bicchiere di champagne e una vodka con redbull. Alle sei del mattino, con la spaghettata, l’effetto dell’alcol preso in discoteca è svanito. Sono tutti sobri e stanchi. Silvia racconta che mentre Roberta cucina con gli altri lei va con Francesco in camera da letto a prendere una coperta e dice che lui prova un approccio sessuale. «Sono riuscita a respingerlo e a divincolarmi». Sparecchiato tutto Roberta si mette a dormire sul divano.

La prima violenza
Sono ormai passate le sei del mattino, è ora di andare a dormire. È da qui in poi che Silvia racconta le violenze, prima di Francesco e, dopo più di due ore, anche degli altri tre. La Verità — che di questa storia ha pubblicato in esclusiva molti degli atti d’inchiesta — ricostruisce il racconto dettagliato e drammatico che Silvia mette a verbale. Lei si infila nel letto — dice — e lì arriva Francesco che la afferra per i capelli e la costringe con la forza a un rapporto sessuale prima in camera da letto e poi in bagno, dove la trascina a forza. Lui nega tutto. Niente violenza, né prima degli spaghetti né dopo. Lei ci stava. E poi, ha spiegato, siamo andati in bagno per avere più intimità perché la camera da letto non ha la porta, ma soltanto una tenda.

L’amica che fa spallucce
Silvia ricorda che a quel punto voleva tornare a casa: «Sono andata da Roberta che dormiva. Mi sono seduta per terra accanto a lei, l’ho svegliata, non riuscivo a parlare, le ho detto che mi avevano violentata. Inizialmente non capiva, gliel’ho ripetuto e le ho chiesto se potevamo andare a casa. Lei si è seduta sul divano e mi ha fatto spallucce». Dopo essersi vestita Silvia torna da Roberta «che ancora non si era cambiata i vestiti». Silvia è sull’uscio, vuole chiamare un taxi ma Vittorio la convince: «Ci ha chiesto di aspettare un po’ perché Francesco non poteva guidare avendo bevuto». Quindi Roberta torna sul divano a dormire e Silvia si siede nel gazebo con gli altri.

L’episodio delle sigarette
Lei non dice nemmeno una parola su una gita — chiamiamola così — fatta fra la prima delle violenze che racconta (Francesco) e la seconda parte degli abusi, quella con tutti e tre gli altri. Loro invece parlano di un salto in paese a prendere le sigarette. Ci sarebbe andato Francesco (il solo patentato), Vittorio ed Edoardo assieme a Silvia. Uno dei ragazzi ha rintracciato anche una fotografia che mostrerebbe proprio la ragazza con Francesco e gli altri due in macchina durante il percorso da Cala di Volpe al tabaccaio.

La seconda parte delle violenze
Silvia dice che dopo la violenza di Francesco, mentre era nel gazebo con i ragazzi, Vittorio ha preso la bottiglia della vodka e «mi ha afferrato con forza la testa. Con una mano mi teneva il collo da dietro e con l’altra mi forzava a berla tutta. Dopo aver bevuto sentivo che mi girava la testa». Da lì in avanti il racconto è quello di uno stupro di gruppo (in parte ripreso dal famoso video di cui parla Grillo senjor) fino a quando «ho perso conoscenza». Francesco giura di essersi addormentato dopo la gita delle sigarette. I tre ragazzi, come lui, negano tutto. Niente violenza, lei era consenziente e ha bevuto solo «qualche sorso» di vodka.

Le testimonianze
Sono molti i testi sentiti a verbale, alcuni dei quali ricordano oggi dettagli non raccontati ai carabinieri nel 2019 o narrati in modo diverso. Fra gli altri anche la mamma di Ciro, Parvin Tadik, che quella mattina era nella villetta accanto assieme alla sua colf. Alcuni quotidiani ieri hanno pubblicato la sua versione: «Non abbiamo visto e sentito nulla di anomalo».