La Stampa, 12 maggio 2021
Benzina, balzo del costo per il pieno 11 euro in più
La corsa del greggio sta mostrando i propri effetti sul portafoglio delle famiglie. L’allarme arriva dalle associazioni di consumatori che hanno misurato l’andamento degli ultimi dodici mesi: «Rispetto a maggio dello scorso anno la benzina costa il 16,3% in più, mentre il gasolio è cresciuto del +15,3% – spiega il presidente Carlo Rienzi – Questo significa che per un pieno di benzina ad un’auto di media cilindrata un automobilista spende oggi 11,1 euro in più rispetto a maggio del 2020, 9,6 euro in più per il gasolio».
Dodici mesi fa il barile quotava sui 30 dollari mentre, oggi vale più del doppio con il Brent intorno a quota 68 dollari. La corsa di benzina e gasolio alla pompa si traduce in una maggiore spesa su base annua, solo per i rifornimenti di carburante, che ammonta a 266 euro in più a famiglia, con una stangata complessiva da 6,5 miliardi di euro. Lo afferma Assoutenti, commentando i rincari.
«Agli effetti diretti della corsa dei carburanti occorre poi aggiungere quelli indiretti: l’aumento del listino prezzi di benzina e gasolio alla pompa determina rincari a cascata sulle vendite al dettaglio a causa dei maggiori costi di trasporto, come certificato dall’Istat nell’ultimo dato sull’inflazione, in forte crescita proprio come conseguenza dell’aumento dei beni energetici – prosegue Rienzi – Il rischio dunque è quello di una maxi stangata per le tasche dei consumatori, in tutti i settori».
Più che le quotazioni del barile, però, a incidere sui prezzi alla pompa è il peso delle imposte. «Chiediamo al Governo Draghi di intervenire sull’abnorme tassazione che vige sui carburanti, perché è intollerabile che oggi su un litro di benzina ogni automobilista paghi quasi il 64% di tasse (il 60,7% sul gasolio) a causa di Iva e accise che nessun Governo ha mai avuto il coraggio né di tagliare, né di sterilizzare quando si verificano forti rialzi delle quotazioni» aggiunge il presidente di Assoutenti, Fulvio Truzzi.