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 2021  maggio 12 Mercoledì calendario

Domande e risposte sulla guerra Israele-Hamas

1 Come sono cominciati i disordini a Gerusalemme?
All’inizio di Ramadan, il mese più sacro per i musulmani, la polizia ha deciso di innalzare delle barriere attorno alla piazzetta a gradoni davanti alla Porta di Damasco. È un luogo dove i giovani palestinesi si ritrovano alla fine del digiuno quotidiano. I comandanti spiegano che la mossa sarebbe dovuta servire a evitare assembramenti, gli analisti restano convinti che sia stata una cattiva idea. Le proteste contro le barricate sono la prima fiammella dell’incendio che sta divampando. Si sono estese all’area della Spianata delle Moschee dove gli agenti anti sommossa hanno fatto irruzione nei giorni scorsi, hanno arrestato i dimostranti, sequestrato pietre e bastoni. Gli arabi si sono scontrati anche con i militanti di estrema destra che hanno marciato per le strade dopo che su TikTok sono circolati i video di assalti contro passanti ebrei.

2 Qual è stata la risposta del governo israeliano?
Il premier Benjamin Netanyahu ha ordinato alla polizia di rimuovere le transenne davanti alla Città Vecchia e di cercare di ridurre le tensioni. La Corte Suprema ha anche rinviato la decisione sul possibile sfratto di una ventina di famiglie arabe che vivono nelle zone di Sheikh Jarrah e Silwan (qui ci sono state altre proteste) dopo che alcune organizzazioni di coloni hanno ottenuto dai giudici la conferma del diritto di proprietà sugli edifici: appartenevano a ebrei prima della nascita dello Stato d’Israele nel 1948, i palestinesi ci abitano da almeno sessant’anni. I disordini e gli arresti sono comunque continuati, 300 i palestinesi feriti in un solo giorno.

3 Perché Hamas ha deciso di intervenire?
Il movimento fondamentalista domina sulla Striscia di Gaza dal 2007, da quando ne ha tolto il controllo con un colpo militare all’Autorità palestinese. I capi dell’organizzazione sembrano voler cavalcare la rabbia palestinese e si ergono a protettori della Spianata, il terzo luogo più sacro per l’islam, venerato anche dagli ebrei perché vi sorgevano il primo e il secondo Tempio. Khaled Meshal, tra i leader di Hamas, proclama da giorni che la Terza Intifada è vicina: il lancio di razzi vuole dimostrare ai palestinesi di Gerusalemme Est e della Cisgiordania che una loro rivolta (questo significa intifada in arabo) sarà fiancheggiata da Gaza. Quando ha presentato gli accordi di Abramo il presidente Donald Trump aveva proclamato: riconoscendo Gerusalemme come «capitale unica e indivisibile dello Stato d’Israele» abbiamo tolto la città dal tavolo delle trattative e i negoziati per un’intesa di pace saranno più semplici.
Come dimostrano gli scontri di questo mese Gerusalemme resta al centro del conflitto israelo-palestinese. E tra le pietre contese della Città Vecchia le più contese sono quelle della Spianata delle Moschee/Monte del Tempio. La Sura 17 del Corano racconta della notte in cui Maometto fuggì sulla bestia mitologica chiamata Buraq alla «moschea più lontana» dove guidò in preghiera un gruppo di profeti prima di ascendere in cielo. Nel 691, quasi 60 anni dopo la sua morte, il califfo Abd Al-Malik diede ordine di costruire una moschea sulla roccia al centro del monte a 740 metri sul livello del mare. Nella tradizione ebraica quella roccia è il punto d’incontro tra il Cielo e la Terra, è la rupe a cui Abramo ha legato Isacco, è il basamento del Primo e del Secondo Tempio, distrutto dai Romani nel 70. Lo status quo definito nel 1967 da Moshe Dayan dopo la cattura di queste zone ai giordani stabilisce che gli ebrei possano visitare l’area ma non pregarvi, Israele è responsabile per la sicurezza della struttura.