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 2021  maggio 10 Lunedì calendario

Il problema degli stipendi dell’Inter

Aiutati che Dio t’aiuta. Aiuta l’Inter che l’Inter aiuta te. Oggi il presidente Steven Zhang e la dirigenza nerazzurra cominceranno ad Appiano il giro di colloqui individuali per proporre ai giocatori la rinuncia alle due mensilità di novembre e dicembre, già rinviate nei mesi scorsi. Rinuncia che inevitabilmente presto nella discussione si trasformerà in slittamento dei pagamenti alla prossima stagione. Zhang parlerà con tutti i giocatori, ma con ogni probabilità non basterà la giornata di oggi per esaurire tutte le chiacchierate: più facile che si continui anche dopo la partita con la Roma, dunque giovedì. Non si tratta di accordo collettivo, non può essere definito tale perché ogni situazione è diversa dalle altre: ragionare con Lukaku non è la stessa cosa che farlo con un calciatore che va in scadenza. Non è una questione di approccio del giocatore, ma evidentemente di prospettiva, di futuro nel club. 
La situazione
Partiamo dai numeri: le due mensilità pesano – “cubano”, si dice in gergo – sulle casse dell’Inter circa 25 milioni di euro lordi. Zhang e la dirigenza spiegheranno ai giocatori le problematiche finanziare e a ciascuno di essi metteranno di fronte inizialmente la possibilità di rinunciare alle due mensilità. Da questo punto di vista, le possibilità di riuscita sono praticamente nulle. Ecco perché di fatto entrerà in azione il piano B, ovvero quello di una modifica contrattuale individuale che permetterà al club di alleggerire il bilancio in chiusura il 30 giugno e allo stesso tempo ai calciatori di incassare quanto spetta loro. La sensazione è che non sarà troppo difficile giungere un accordo. Anche se, dentro la rosa nerazzurra, non tutte le situazioni sono uguali. Nel grafico in alto abbiamo provato a sintetizzare non le risposte dei calciatori, ma il grado di difficoltà di approccio alla discussione del club. Ad esempio, con i calciatori in scadenza andrà trovato un accordo diverso rispetto alla spalmatura. Per intendersi: trattare con chi ha potenzialmente una vita davanti da spendere all’Inter sarà sicuramente più semplice rispetto a chi il 30 giugno lascerà il club, magari dopo aver sperato invano in un rinnovo. Oppure: come fare con chi, come Lautaro e Bastoni, sta rinnovando il contratto? Sarà sufficiente ritoccare la base di partenza del nuovo accordo? Interrogativi che troveranno risposta da oggi in avanti. Di certo va detto che la pubblicità data alla cosa non ha fatto piacere ai calciatori, che avrebbero preferito negoziare un accordo in silenzio, come fatto altrove, per poi divulgarlo solo a cose fatte.

E poi?
Ma il tema economico, pur dentro un club che si è imposto l’obiettivo di una riduzione del 15% del costo del lavoro, è persino secondario in questo momento storico. Da Zhang e dai dirigenti i giocatori vorranno piuttosto sapere il progetto sportivo della prossima stagione. Vorranno capire se Antonio Conte resterà sulla panchina. E se le prospettive di squadra saranno davvero quelle di un attacco alla seconda stella, come detto pubblicamente il giorno dopo la vittoria dello scudetto, o quello di una formazione a cui sarà chiesto di entrare tra le prime quattro. La prima linea, poi, vorrà anche valutare a fondo pure le prospettive europee, la possibilità o meno di giocare una Champions con l’obiettivo di superare il girone.

Il tecnico
Risposte, in fondo, che aspetta anche Conte. Il tecnico non ha voglia di interrompere il discorso Inter, con Zhang parlerà dopo i giocatori. Antonio chiede chiarezza sugli obiettivi e continuità tecnica. L’obiettivo di salvaguardare i 5 intoccabili – Lukaku, Lautaro, Barella, Hakimi e Bastoni – resta centrale ma pure ambizioso, per nulla semplice da centrare. Lautaro fa gola a molti e l’Inter vuole blindarlo col rinnovo. E un discorso simile vale pure per Bastoni, che piace a tanti club europei. Come filosofia, potrebbe essere più semplice rinunciare a un difensore piuttosto che un attaccante. Ma qui siamo già avanti con i discorsi. Ora è il momento di Zhang e dei giocatori. Un passo alla volta, l’Inter programma il futuro.