Il Sole 24 Ore, 9 maggio 2021
Il Giro d’Italia vale 40 miliardi
Il Giro dItalia, scattato ieri da Torino, nell’ultimo decennio ha intrapreso un percorso di crescita su entrambi i fronti. Sulla spinta delle grandi partenze dall’estero e dell’incremento dei partner commerciali il giro d’affari ha raggiunto negli anni scorsi un volume superiore ai 40 milioni di euro, mentre cavalcando l’onda dei social si sono impennati pure i numeri relativi ai Followers e all’audience globale.
Le due leve gestionali hanno avuto un andamento opposto al tempo del Coronavirus. Se infatti il Covid 19 ha giocoforza ridotto il giro d’affari dell’evento, tagliando le fonti di ricavo e creando voci di costo in passato assenti, lo stesso virus ha fatto crescere i numeri della community virtuale.
Quattro sono i pilastri che reggono il fatturato del Giro: le sponsorizzazioni, i proventi dalle località di partenza e arrivo di ciascuna tappa, i diritti televisivi nazionali e quelli internazionali. Il Covid ha messo lo zampino sulle prime due voci. Sul fronte sponsor, il modello è stato ridisegnato con rinegoziazioni e ridiscussioni dei termini, ma il paniere dei loghi è rimasto corposo.
«I partner hanno creduto che il Giro 2020 fosse quello della ripartenza, perciò non ci hanno abbandonato», spiega Paolo Bellino, ad di Rcs Sport. A pesare in negativo sono state l’assenza della carovana pubblicitaria e la riduzione delle aree hospitality allestite alle partenze e agli arrivi. In merito alle località di tappa, la mazzata è stata la mancata partenza dall’Ungheria, resa impossibile dalle regole in vigore a ottobre. Così il primo Giro autunnale della storia è stato tutto italiano, ma salvaguardando le 21 tappe almeno i diritti televisivi sono stati preservati.
Sul fronte dei costi l’incremento è stato in primis dovuto alle complicazioni organizzative. L’avvio dalla Sicilia è stata assemblato in poco tempo, mentre durante lo svolgimento si è dovuto fare i conti con la pandemia. Si è partiti infatti dal Sud con meno di 1000 casi quotidiani e si è giunti a Milano alla vigilia del lockdown autunnale.
Notevole è stato l’investimento nei protocolli sanitari: «Siamo stati i primi in Italia – chiosa Bellino – a sperimentare i test rapidi in una competizione sportiva. Complessivamente ne abbiamo eseguito più di undicimila». Oltre all’inserimento nel conto economico della spesa per i tamponi, il Covid ha anche aumentato tre voci di costo già presenti in passato: alloggi, viaggi e sicurezza. «Il rispetto del distanziamento ci ha imposto di distribuire i partecipanti su più camere e più vetture, così come abbiamo dovuto aumentare il numero di transenne e sbarramenti».
Il segno più che non ci si aspettava è stato quello relativo al pubblico virtuale. Nel 2020 le pagine viste su Internet sono state 119 milioni (+50% rispetto al 2019), con 7 milioni di utenti unici, di cui 1,5 milioni hanno scaricato l’App. Il totale dei video visualizzati ha toccato quota 40 milioni (+34% sul 2019). Sui Social la fan base è arrivata a 3,1 milioni di followers, mentre le nazioni coperte dal segnale video a 185. Secondo Bellino «sul fronte digitale la crescita è stata mostruosa, per numero di pagine viste, per tempo di navigazione e per la profondità dei fan sui canali».
Quest’anno la situazione non cambierà. La carovana non ci sarà, il villaggio invece sarà contenuto. Aumenteranno i costi per la sicurezza.
Ci sono poi da considerare i costi non monetari, legati ai tempi ristretti per l’organizzazione della corsa: «Finire l’edizione precedente a fine ottobre e proporre la successiva a inizio maggio significa aver ridotto di almeno cinque mesi il normale flusso organizzativo dell’evento. Ciò ha comportato dei costi psicologici in termini di stress lavorativo, ma ce l’abbiamo messa tutto affinché il Giro 2021 sia la testimonianza dell’Italia che riparte». A credere in questo messaggio sono stati i 65 partner dell’evento, articolati per categorie.
I top sponsor sono Enel (maglia rosa), Banca Mediolanum (maglia azzurra), Segafredo Zanetti (maglia ciclamino), Intimissimi Uomo (maglia ciclamino), Made in Italy.gov.it (vincitore di tappa), Sara Assicurazioni e Automobile Club d’Italia. L’official timekeeper è Tissot, mentre nel novero degli sponsor ufficiali campeggiano NamedSport, Toyota, Trenitalia, Bianchi, Castelli, Wurth Modyf, Eolo, Novi, ENIT-Agenzia nazionale del turismo e Free To X.