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 2021  maggio 09 Domenica calendario

I 100 anni di Sophie Scholl, la Rosa Bianca

Ricorre il 9 maggio il centenario della nascita di Sophie Scholl, la figura più famosa della Resistenza tedesca contro il nazionalsocialismo. La ricorrenza è quanto mai significativa. E non solo perché Sophie è forse, dopo Frau Merkel, la donna più famosa della Germania, un vero simbolo non solo di ciò che avrebbe potuto essere e poi non è stato, ma anche di ciò che ancora non è stato ma in cui possiamo sperare. Per molti versi, e senza retorica, Sophie appartiene alla next generation. Mentre, la Rosa Bianca, il movimento di resistenza tedesco del quale Sophie Scholl fece parte, è divenuto parte integrante «del romanzo di formazione nazionale» dei tedeschi, come ha osservato uno dei suoi massimi studiosi, Umberto Lodovici.
Sophie Scholl nacque a Forchtenberg nel Baden Württemberg, quarta di sei fratelli: Inge, Hans, Elisabeth, Sophie, Werner e Thilde. Il padre, che fu anche sindaco di Forchtenberg, era un liberale contrario alle idee del nazismo, mentre la madre era stata, prima del matrimonio, una diaconessa luterana.
Nel 1933 Sophie si iscrisse – contro la volontà del padre - alla gioventù hitleriana, e lo stesso fece anche il fratello Hans. L’entusiasmo per il nazionalsocialismo dei due ragazzi fu tuttavia breve. Gli attriti dei due fratelli con il regime cominciarono ben presto e, già nel 1937, Hans Scholl venne imprigionato una prima volta per aver aderito a un movimento giovanile non riconosciuto dal governo. Anche Sophie, che nel frattempo ottiene il diploma di maestra d’asilo e lavora per un periodo a Söflingen, è insofferente nei confronti della mentalità e degli obblighi imposti dal nazionalsocialismo come testimonia, tra l’altro, il sentimento di irritato disprezzo con il quale trascorre a Blumberg un periodo di «servizio di lavoro per il Reich».
In questo periodo frequenta Agostino ma si dedica anche a letture proibite, da Thomas Mann agli autori del renouveau cattolico francese. Nel 1941 Sophie si iscrive a filosofia a Monaco. Nel frattempo rientrano dal fronte russo il fratello Hans studente di medicina, e altri due prossimi componenti della Rosa Bianca, amici dei due fratelli Scholl, Willi Graf e Alexander Schmorell. Portano la testimonianza della barbarie nazista nei confronti degli ebrei e la sensazione che, dopo la battaglia di Stalingrado, le sorti della guerra siano ormai segnate. Nasce così nel 1942, a Monaco, il gruppo di resistenza clandestina la Rosa Bianca che comunica il suo messaggio innanzi tutto attraverso sei volantini che vengono talora distribuiti ma soprattutto spediti a vari indirizzi di Monaco e di altre località tedesche. Quattro di questi vennero diffusi nel giro di soli 16 giorni, tra il 27 giugno e il 12 luglio 1942. Il gruppo, composto da cristiani appartenenti a diverse confessioni, si appellò tra l’altro alla «responsabilità di ognuno come membro della cultura cristiana e occidentale» di opporsi alla barbarie nazista. Ricorrono nei volantini i nomi dei classici tedeschi, da Goethe a Novalis, intesi quali patrimonio della vera Germania. Si affaccia una nuova identità, insieme mitica e reale, quella della Geheimes Deutschland, della Germania segreta che si oppone al regime. Il penultimo volantino, il quinto, introduce poi una svolta politica importante: esprime una vocazione europeista che viene indicata quale unica via di salvezza dal presente disastrato: «Solo attraverso un’ampia collaborazione dei popoli europei si può creare la base sulla quale sarà possibile una costruzione nuova. Solo un sano ordinamento federalista può oggi ancora riempire di nuova vita l’Europa indebolita» .
La consegna dell’ultimo volantino fu fatale ai fratelli Scholl che furono arrestati e vennero condannati a morte tramite la ghigliottina dal sanguinario giudice Freisler, che promulgò più di 2 mila condanne analoghe per crimini politici. La condanna di Sophie Scholl venne eseguita alle cinque del pomeriggio del 23 febbraio 1943. Immediatamente riconosciuta da Thomas Mann, insieme agli altri giovani della Rosa Bianca, come eroina ed esempio nelle sue trasmissioni radiofoniche dagli Usa, Sophie Scholl è circondata dall’ammirazione di molti esponenti della cultura e del mondo politico, da Jean-Luc Godard a Edgar Morin per venire a David Sassoli che, nel discorso di insediamento alla presidenza del Parlamento europeo, la nomina come uno di quei personaggi reali e simbolici sui quali edificare la nuova Europa.