Questo sito utilizza cookies tecnici (propri e di terze parti) come anche cookie di profilazione (di terze parti) sia per proprie necessità funzionali, sia per inviarti messaggi pubblicitari in linea con tue preferenze. Per saperne di più o per negare il consenso all'uso dei cookie di profilazione clicca qui. Scorrendo questa pagina, cliccando su un link o proseguendo la navigazione in altra maniera, acconsenti all'uso dei cookie Ok, accetto

 2021  aprile 01 Giovedì calendario

Biografia di G. Gordon Liddy

G. Gordon Liddy (1930-2021). Nel 1972 organizzò l’intrusione nel complesso di uffici del Watergate, a Washington, per spiare il comitato elettorale del Partito Democratico. La scoperta dell’intrusione, la notte del 17 giugno 1972, e lo scandalo che ne seguì portarono alle dimissioni dell’allora presidente degli Stati Uniti Richard Nixon. Condannato a vent’anni per cospirazione, furto con scasso e intercettazioni telefoniche illegali, Liddy scontò solo 52 mesi di prigione grazie all’intervento di Jimmy Carter, il successore di Nixon. «Stempiato, occhi spiritati – “Avrebbe bisogno di passare al caffè decaffeinato”, disse di lui uno dei complici del Watergate – ammiratore di Adolf Hitler, dedito a bizzarri atti che lui vedeva come prove di forza di carattere – mangiare topi, avvicinare la mano alla fiamma di una candela fino a arrostire la pelle senza battere ciglio – Liddy cominciò a dedicarsi ai black bag jobs, i lavoretti illegali, quando era all’Fbi di J. Edgar Hoover e continuò fino al Watergate e alla galera, ispirato dal suo amore per le armi da fuoco e l’odio per hippie, comunisti, e altri “indesiderabili”. Liddy era il capo degli “idraulici” di Nixon, Hunt & Segretti & McCord e gli altri immortalati da Tutti gli uomini del Presidente, libro e film, gli esperti di cose molto illegali ai quali il presidente – convinto di avere nemici ovunque, era paranoico ma in questo non sbagliava – affidò il compito di fermare le fughe di notizie, e che si fecero prendere la mano. Fecero irruzione negli uffici dell’analista di uno dei molti nemici di Nixon in cerca di materiale compromettente negli archivi (lo schedario forzato da Liddy e colleghi è ora in mostra al museo Smithsonian di Washington), e parve loro una buona idea scassinare anche gli uffici democratici al Watergate durante le presidenziali del 1972» [Persivale, CdS]. Dopo la scarcerazione Liddy iniziò a scrivere libri, e nel 1980 pubblicò l’autobiografia Will. Negli anni successivi partecipò a diverse conferenze e grazie alla popolarità ottenne anche alcuni ruoli da attore in film e serie tv, tra cui Miami Vice. Nel 1992 ideò la trasmissione radiofonica The G. Gordon Liddy Show, andata in onda fino al 2012. «Grande sostenitore delle armi da guerra per tutti, negli ultimi anni vendeva un suo calendario con “le donne più belle d’America, pesantemente armate”. Essendo un criminale condannato, non aveva più il permesso di possedere una pistola ma si vantava di quelle della moglie: “La signora Liddy ne possiede 27, e ne tiene alcune sul mio lato del letto”. Dal Watergate ha avuto tutto e per la sua Volvo nera aveva voluto una targa personalizzata: H20GATE» [Flores d’Arcais, Rep].