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 2021  aprile 08 Giovedì calendario

Biografia di Marshall Sahlins

Marshall Sahlins (1930-2021). Uno degli autori più noti e influenti dell’antropologia culturale. «Nato a Chicago, veniva da una famiglia ebrea di origine russa politicamente attiva. E lui stesso, dalle mobilitazioni contro la guerra del Vietnam, alle dimissioni nel 2013 dalla National Academy of Sciences per protestare contro il finanziamento di ricerche in aree belliche, fino alle invettive contro Donald Trump, ha inteso la ricerca come un terreno d’impegno civile. Allievo di Leslie White all’Università del Michigan, ma soprattutto cresciuto alla Columbia University con Eric Wolf, Sidney Mintz e Karl Polanyi, Sahlins, negli anni Sessanta fece un lungo soggiorno a Parigi che lo mise in contatto con Claude Lévi-Strauss, e proprio sul solco di uno strutturalismo rinnovato scrisse quella che è forse la sua opera più nota, Isole di storia (Cortina, 2016). Specialista delle società del Pacifico, di Figi, arcipelago in cui fece una lunga ricerca di campo negli anni Cinquanta, e di Hawaii, in cui lavorò a lungo negli archivi coloniali (Capitan Cook, per esempio, Donzelli 1997), è stato uno dei pochi autori capaci di dar conto della “condizione umana” in un senso ampio, mettendo in dialogo l’antropologia, la storia, l’economia e la politica» [Favole, CdS]. È morto lunedì. La sua scomparsa segue di poco quella del suo allievo prediletto David Graeber, morto a Venezia nel settembre scorso. I suoi ultimi post su Facebook si intitolavano Pensieri pre-postumi.