Il Messaggero, 8 maggio 2021
Un altro femminicidio a Torino
Un agguato a tutti gli effetti. Lei si era separata dal marito a dicembre, ma lui, una guardia giurata, non era riuscito ad allontanarsi, né a farsene una ragione. Contro la volontà dell’ex moglie era rimasto a vivere nello stesso condominio, in un appartamento al piano di sopra. Ufficialmente «per restare vicino ai figli», una ragazza di 25 anni, già sposata e a sua volta con un figlio, e un ragazzo di 16 anni che abitava con la vittima. Fino alle due del pomeriggio di ieri, quando Massimo Bianco, di 50 anni, si è appostato sul pianerottolo e ha sparato cinque colpi contro la moglie Angela Dargenio, di due anni più giovane e come lui originaria di Manduria nel Tarantino, che stava rincasando dopo avere fatto la spesa. Un agguato messo a segno quando si sono aperte le porte dell’ascensore. Otto i colpi esplosi, alcuni non andati a segno.
GLI SPARI
L’ennesimo femminicidio di questi giorni ha avuto come sfondo un condominio di corso Novara 87, nel quartiere Barriera di Milano, vicino al cimitero Monumentale, nella periferia nord-ovest di Torino. La vittima, colpita da cinque pallottole a distanza ravvicinata, non ha avuto scampo. Dopo averle sparato l’uomo si è chiuso in casa sua, attendendo l’arrivo degli agenti. La pistola, una Smith & Wesson regolarmente detenuta e ora sotto sequestro, è quella di servizio.
Fino a un paio di mesi fa la coppia, con il figlio sedicenne, abitava in un appartamento al quarto piano: come dirimpettai avevano la figlia di 25 anni, che lavora in una cartoleria vicina a casa, con il marito di lei e il figlio nato da poco. Dopo la separazione il vigilante, nonostante le perplessità di lei che voleva una vita indipendente, era andato ad abitare in un appartamento al piano di sopra. Ieri l’uomo con la pistola ha atteso l’ex moglie sul pianerottolo al quarto piano e appena è arrivata, dopo un rapido litigio, l’ha uccisa. Un modus operandi che ha tutta l’aria di un agguato, come osserva anche il genero della coppia. «Per come la vedo io è stato un gesto premeditato, architettato da tempo».