Corriere della Sera, 7 maggio 2021
Perché l’America ha meno credenti
La grande religiosità dell’America ha sempre fatto discutere, dai pellegrini in fuga dall’Europa andati a fondare una nuova Terra Promessa all’idea di una religione civile capace di funzionare per secoli da collante sociale. Una fede minima comune al di là dei vari culti: il credo in un Dio unico, onnipotente e benevolo celebrato nella capitale, Washington, in una cattedrale multireligiosa.
Gli europei restavano a bocca aperta sentendo che il 91% degli americani credeva in Dio e che più del 70% era affiliato a una chiesa. Ma dietro c’era una religiosità di Stato usata a fini di unità: ogni presidente giura sulla Bibbia e chiude i suoi discorsi invocando la benedizione di Dio sull’America. Il motto del Paese è One Nation, under God mentre il credo in Dio è stampato su tutte le banconote.
Ma le cose stanno cambiando. La Gallup, che da 80 anni sonda la religiosità degli americani, a partire dal 2000 ha registrato un declino diventato ora slavina: gli atei, un tempo quasi inesistenti, negli ultimi vent’anni sono saliti dall’8 al 21%. Gli affiliati a una chiesa – che nel 1937 (inizio dei sondaggi) erano tre quarti della popolazione e sono rimasti oltre il 70% per tutto il Novecento, ora, secondo l’ultima rilevazione di pochi giorni fa, sono crollati al 47%.
La recessione religiosa (definizione di David Gibson, direttore del Centro per le religioni della Fordham, l’università dei gesuiti Usa) parte dai giovani ed era stata accolta con favore dai fautori di una maggiore secolarizzazione che vedevano nei fondamentalismi il rischio di pericolose derive ideologiche. Mentre i sociologi giudicavano normale un aumento della religiosità, balsamo di sicurezza esistenziale, nei periodi di crisi e di aumento della povertà, mentre le società più ricche concentrano la loro fede sul progresso e sull’agire politico.
In America non sta andando più così: il Paese si è riempito di chiese negli anni del boom economico e ha registrato massicce emorragie di fedeli proprio quando il benessere è finito per moltissimi americani, tra aumento vertiginoso delle diseguaglianze e ceto medio impoverito. E, almeno negli ultimi quattro anni, quelli di Trump, invece della laicizzazione della società abbiamo avuto l’esplosione di teorie cospirative col culto di Dio sostituito da quello di Q dei Qanon.