Questo sito utilizza cookies tecnici (propri e di terze parti) come anche cookie di profilazione (di terze parti) sia per proprie necessità funzionali, sia per inviarti messaggi pubblicitari in linea con tue preferenze. Per saperne di più o per negare il consenso all'uso dei cookie di profilazione clicca qui. Scorrendo questa pagina, cliccando su un link o proseguendo la navigazione in altra maniera, acconsenti all'uso dei cookie Ok, accetto

 2021  maggio 07 Venerdì calendario

Renzi e l’autogrill. Il capo dei Servizi convocato dal Copasir


ROMA – I misteri dell’autogrill sono tanti, a partire da quello che – se non ci fosse di mezzo la sicurezza del Paese – susciterebbe persino ironia: lo strano caso di un agente segreto che viene spiato, fotografato e filmato da un’automobilista di passaggio. Attorno a questa anomalia una raffica di domande che ha spinto il Copasir, il comitato per la sicurezza della Repubblica, a occuparsi dell’ultimo Renzigate, dell’incontro avvenuto alla vigilia di Natale nell’area di servizio di Fiano Romano, fra l’ex premier e il dirigente del Dis Marco Mancini. L’organismo parlamentare ha deciso di convocare in audizione la prossima settimana Gennaro Vecchione, il capo del Dipartimento, dunque il superiore di Mancini. Per chiarire alcuni punti oscuri della vicenda raccontata da Report. Il primo: lo 007 ha mai fatto una relazione ai suoi capi su quella conversazione? Ha spiegato il perché e il contenuto dell’incontro?
I commissari si chiedono, tra l’altro, come sia possibile che le scorte di Renzi e di Mancini non si siano accorte di una donna che, nella sua auto a pochi metri dai due interlocutori, stava riprendendo tutto. Quesiti che serviranno ad accertare, secondo i membri del Copasir, se i fatti oggetto dell’inchiesta giornalistica possano nascondere una falla o, peggio, un inquinamento del sistema di sicurezza del Paese. Sullo sfondo i sospetti che Renzi ha già respinto: ovvero le possibili relazioni fra quell’incontro e la battaglia che, in quella fase, il leader di Italia Viva stava conducendo perché Conte cedesse la delega ai Servizi o il presunto “complotto” che potrebbe aver contribuito alla crisi dell’esecutivo guidato dall’avvocato pugliese.
La spy-story assume, ogni giorno che passa, nuovi contorni. E investe anche il ruolo di Cecilia Marogna, la donna di fiducia dell’ex cardinale Angelo Becciu, secondo la trasmissione di Rai3, poteva essere lo strumento per delegittimare, attraverso un’azione di dossieraggio, i vertici dei Servizi nominati da Conte, a vantaggio di Mancini che aspirava a un ruolo di primo piano. Anche su questo punto il comitato vuole vederci chiaro. È un intreccio complesso, ma non per Renzi che ha motivato l’incontro con il desiderio, da parte di Mancini, di fargli omaggio di “Babbi” di cioccolata di cui il capo di Iv è ghiotto.
Non a tutte le domande suscitate dalla vicenda potrà rispondere Vecchione. E infatti il Copasir non esclude di convocare, in una successiva riunione, altri protagonisti. Fra cui lo stesso Matteo Renzi. Che intanto alza il livello della controffensiva: l’ex Rottamatore si è chiesto dall’inizio come facesse Report ad avere quel video, di cui peraltro è sembrato conoscere l’esistenza prima ancora che il giornalista gliene chiedesse conto, e Italia Viva ha presentato un’interrogazione parlamentare su una fantomatica fattura da 45 mila euro pagati a una società lussemburghese per confezionare servizi contro Renzi. Ora l’ex presidente del Consiglio si rivolge alla Procura, con un esposto in cui chiede di acquisire le immagini delle telecamere dell’autogrill. Obiettivo: confutare la r icostruzione fatta dall’insegnante autrice del video, che ha raccontato che Renzi e Mancini, alla fine del faccia a faccia, avrebbero preso direzioni opposte dell’autostrada. Una deduzione figlia del fatto che la signora, dopo essere ripartita, si sarebbe vista sorpassare dall’auto dell’ex premier e non avrebbe invece notato la vettura di Mancini, che quindi sarebbe uscito allo svincolo per invertire il senso di marcia. Renzi ritiene impossibile la circostanza, asserendo di essere andato via prima dell’agente segreto e definendo falsa la narrazione fatta e dunque mettendo in dubbio la credibilità della “testimone”. L’insegnante sarà ospite della prossima puntata di Report, assieme al padre che, in auto con lei, avrebbe assistito all’incontro dei misteri. Unica certezza, annota il conduttore Sigfrido Ranucci, è che Renzi non ha mai rivelato cosa si sia detto con Mancini. Una verità che adesso interessa anche il Parlamento.