la Repubblica, 7 maggio 2021
Caso Grillo jr.: la versione di Andrea, compagno di scuola di Silvia (che era anche lui al Billionaire)
GENOVA – Come in tutte le indagini su abusi sessuali, gli inquirenti di Tempio Pausania sono andati in cerca di conferme della versione della vittima. Perché la parola di una sola persona, talvolta, non basta. Nel caso di Silvia, la studentessa milanese che ha denunciato di essere stata violentata dai quattro ragazzi di Genova incontrati al Billionaire la notte del 16 luglio 2019, i riscontri sono stati trovati. Più di uno. Agli atti dell’inchiesta, infatti, c’è anche la testimonianza di Andrea. È un nome di fantasia, come tutti quelli che usiamo nel ricostruire questa storia. Andrea è un amico stretto di Silvia. A Milano ha frequentato lo stesso liceo di Silvia e Roberta, l’altra ragazza presente al festino a casa Grillo a Cala Di Volpe. Andrea era con le due ragazze al Billionaire. Le aveva accompagnate lui. Ed era con loro anche quarantotto ore dopo, quando «Silvia non era più la stessa», quando «Silvia era sconvolta». E Andrea si diceva pronto a vendicarla.
Dunque, torniamo alla notte del 16. Silvia, Roberta e Andrea sono nel locale di Flavio Briatore. Sono con altri amici. Si stanno divertendo. Hanno deciso di unire le compagnie e di sedersi con quattro genovesi: Ciro Grillo, Edoardo Capitta, Vittorio Lauria, Francesco Corsiglia. Una bottiglia di champagne, come è usanza della casa, è ben visibile sul tavolo. «Mentre eravamo in discoteca io e Roberta abbiamo visto Silvia e Ciro Grillo (il figlio del fondatore del Movimento 5 Stelle, ndr ) baciarsi». Comincia così la testimonianza di Andrea, preso a verbale a fine agosto 2019 dai carabinieri della compagnia Duomo di Milano e risentito poi a Tempio un anno dopo. «Ne ho parlato subito con Roberta, perché quei quattro tipi avevano un atteggiamento che non mi piaceva. Io non li conoscevo personalmente, li conosceva un nostro amico». I carabinieri gli chiedono di specificare meglio il passaggio sull’atteggiamento. «Se la tiravano», risponde sinteticamente Andrea. Nel senso che facevano un po’ gli sbruffoni. «Quel Ciro aveva gli occhiali da sole nonostante fosse notte e fossimo al chiuso». Niente di così strano, per dei ventenni in vacanza in Costa Smeralda. «Verso le tre e mezzo me ne sono andato. Le ho lasciate lì con loro. Sono andato via tranquillo, perché mi hanno detto che avrebbero preso un taxi per rientrare al bed & breakfast».
Andrea non le rivede per due giorni, quando decide di richiamarle. «Non avendo più avuto notizia di loro, le ho invitate in piscina». Silvia e Roberta accettano, Silvia però non è serena. «Le ho chiesto come fosse andata la serata, ma mi ha fatto una faccia brutta, quindi ho capito che qualcosa era andato storto». Andrea insiste, vuole sapere, ma la ragazza è evasiva e Roberta, con lo sguardo, gli fa capire che non è aria. Andrea, a quel punto, chiede a Silvia se il bacio con Grillo Jr al Billionaire ha avuto un seguito. «Alla fine hai fatto sesso con Ciro?». Gli risponde di sì. Aggiungendo: «Prima mi hanno fatto bere mezza bottiglia di vodka». Silvia è in difficoltà. Stando alla testimonianza di Andrea, parla a monosillabi e con un filo di voce. «Continuavo a farle domande e lei continuava a non rispondere, ho intuito che c’era stato qualcosa di brutto. Allora le ho domandato: hai fatto sesso solo con Ciro?». La studentessa non risponde né sì né no. «Ma mi ha fatto capire che aveva avuto rapporti anche con qualcuno degli altri. Le ho detto: vuoi che vada a menarli? Tutti, non solo Ciro. Mi ha detto di no». Tornata a Milano, dopo essersi confidata con un’altra amica e con la madre, Silvia si rivolge al centro antiviolenza della clinica Mangiagalli di Milano e il 26 luglio sporge denuncia ai carabinieri. Il primo atto dell’inchiesta.
Il procuratore di Tempio Pausania Gregorio Capasso e la pm Laura Bassani la scorsa settimana hanno chiuso le indagini. I quattro genovesi sono accusati di violenza di gruppo, sia per i rapporti sessuali denunciati da Silvia, sia per le foto oscene scattate con Roberta mentre era assopita sul divano. Si attende ora la richiesta di rinvio a giudizio o di archiviazione. Le posizioni giuridiche dei quattro accusati, però, potrebbero diversificarsi. Gli avvocati difensori di Francesco Corsiglia, Gennaro Velle e Romano Raimondo sono convinti di poter dimostrare che quando Silvia ha avuto un rapporto sessuale con il loro assistito, da sola, era consenziente e lucida. A sostegno di questa tesi c’è una foto, scattata subito dopo, intorno alle 6.30, in cui si vede Silvia in macchina insieme a Corsiglia (unico dei ragazzi ad avere la patente) mentre vanno a comprare le sigarette. Solo al rientro a casa Grillo, la studentessa di origini norvegesi avrebbe bevuto la vodka. Non di consensualità, però, ha parlato Silvia agli inquirenti. «Gli dicevo che non volevo fare nulla, ma lui mi afferrava per i capelli. Non riuscivo a contrastarlo perché non mi sentivo bene...».