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 2021  maggio 06 Giovedì calendario

Il caso della trasmissione Naked Attraction Italia

Inno al poliamore? Sfida agli stereotipi di genere? Trionfo del body positive? “Un vero esperimento sociale, in cui i single tornano alle origini, cominciando l’appuntamento come di solito si finisce: nudi”, ha detto la conduttrice di Naked Attraction Italia, Nina Palmieri. Severo ma giusto.
L’ultima puntata televisiva della versione nostrana di questo format inglese è andata in onda il 4 aprile su Real Time. Rigorosamente a mezzanotte, quando, si sa, va la ronda del piacere. Ma i dieci episodi sono reperibili on demand sulla piattaforma digitale Discover+. I rendez-vous senza veli hanno retto l’urto dei moralismi tricolori, anche perché, a lungo vedere, si è capito che non c’è nulla di oltraggioso o sulfureo in queste disarmanti ostensioni anatomiche.
La formula è questa. Le anime solitarie, abbigliate come Adamo ed Eva, alla ricerca dell’amor empirico più che cortese, si fiutano solo ed esclusivamente col criterio del gradimento fisico. Immediato e globale. Due turni alla volta, un selezionatore/trice (vestito/a) al centro dello studio e sei pretendenti come mamma li ha fatti dentro cabine colorate. Zoom sulle parti intime e, a seguire, il busto, il petto e, buon ultimo, il viso. Come se genitali freschi di ceretta o a penzoloni potessero scatenare l’attrazione fatale. Questione di feeling, sì, ma biochimico. Le telecamere indugiano là dove non dovrebbero battere le luci del sole o dei riflettori. Un bazar urologico-ginecologico, un’intesa erotica radiologica preliminare, chissà, a un futuro ménage sentimentale. Quando ne sono rimasti due in gara, tocca al “giudice”, che si spoglia finalmente, e comunica la sua decisione. Uscirà col concorrente superstite. Si rimettono qualcosa addosso e poi, daje, per dirla con José Mourinho. Che batta o meno un colpo Cupido.
Al cast si era presentata una multiforme armata cripto-naturista: studenti, operai, farmacisti, impiegati, imprenditori. Ventenni e settantenni. Omosessuali, eterosessuali, transessuali, “non binari”. Idee per nuovi reality sulla falsariga? Il grande fringuello; L’isola delle formose; XXX Factor; Master Sex.
Naked non è l’unico dating show in programmazione negli ultimi tempi. Su Sky Uno, il giovedì sera, macina spettatori il ben più castigato Cinque ragazzi per me, e l’obiettivo di fondo è il medesimo: rovesciare i canonici step di una relazione. Una donna affrancata da impegni pregressi accoglie per almeno quattro giorni nel suo appartamento cinque giovani maschi, pure loro free eppur smaniosi di “fare sul serio”. Ognuno possiede qualità che lei ritiene indefettibili per intraprendere una love story. “La costruzione di un amore è come un altare di sabbia in riva al mare” cantava Fossati. Meglio allora un test collettivo e, nel caso, chiedere l’aiuto del pubblico da casa.