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 2021  maggio 05 Mercoledì calendario

Le lettere d’amore di Napoleone a Giuseppina

«La politica non ha cuore, solo testa». Così risponde Napoleone alle lacrime della prima moglie Giuseppina, quando decide di divorziare da lei alla fine del 1809, perché non può dargli un erede. «Non c’è solidità nella mia dinastia se non ho figli I miei nipoti non possono rimpiazzarmi; la nazione non comprenderebbe. Un bambino nato nella porpora, alle Tuileries, è per la nazione e il popolo tutta altra cosa che il figlio di mio fratello». Arriva addirittura a esclamare: «Mi serve un ventre!». 
Si arriva così alle seconde nozze con Maria Luisa d’Austria, che a Bonaparte sembrano anche un ascensore sociale. Sono invece un errore da parvenu: Klemens von Metternich ha voluto legargli le mani per consentire all’Austria di riarmarsi. «Il mio matrimonio! – dirà poi lui a Sant’Elena – Un precipizio dagli angoli bordati di fiori!». 
Effettivamente, il 20 marzo 1811 nasce il piccolo Napoleone Francesco Giuseppe Carlo, ovvero il re di Roma (poi passato alla storia come l’Aiglon, il figlio dell’Aquila), ma poco dopo suo padre perderà l’Impero, sarà costretto ad abdicare e l’amatissimo figlio verrà separato da lui e portato a Vienna. Sino alla fine il vinto penserà al bambino, di cui non avrà più notizie, e lo invocherà prima del mortal sospiro del fatidico 5 maggio 1821. Pare, inoltre, che pronunci anche il nome di Giuseppina, la sposa sacrificata. Già in queste battute si delinea un Bonaparte privato ben diverso dall’immagine che si tramanda di solito. Un Napoleone affettivo, persino affettuoso. La sua cifra, del resto è nella poliedricità, persino nella contraddittorietà. Sa esercitare il distacco necessario a regnare, conosce la natura umana e ne diffida, è duro eppure per lui la famiglia conta molto, gli affetti giocano un ruolo importante. E anche il mondo femminile esercita un’influenza notevole.
IL CONTESTOSi è parlato parecchio, in questi mesi, di una misoginia, un maschilismo accentuato dell’imperatore, che tuttavia va contestualizzato e inserito nello spirito dell’epoca. Non si può chiedere a Bonaparte di aderire ai nostri parametri, tuttavia le cose sono più complesse di quanto sembrano. Nel Codice civile la moglie è sottoposta al marito, ma viene regolato il divorzio. E Napoleone, nato in Corsica il 15 agosto 1769, ha alle spalle un clan familiare che ha una grande rilevanza. In particolare la madre, Letizia Ramolino, poi nota come Madame Mère, rappresenta la classica matriarca di stampo latino, con la quale il figlio Nabulio si confida e di cui si fida. «Devo tutto a mia madre – dirà in esilio – Avrebbe potuto governare un regno!». E anche le tre sorelle, ovvero Elisa, Paolina e Carolina, sono personalità forti, con cui lui si trova a fare i conti. A due affida un regno – a Elisa la Toscana, a Carolina il regno di Napoli – mentre soddisfa tutti i capricci della sua prediletta, Paolina Borghese.
LA PASSIONEQuanto alla prima moglie Giuseppina, quando la sposa, nel 1796, ne è pazzamente innamorato, le scrive lettere traboccanti passione, è geloso e soffre dei suoi tradimenti. Poi le cose cambiano, ma resta un legame di fondo. E non prova nessun astio per la seconda sposa, che pure lo abbandona appena è caduto e lo tradisce. Anche l’amante, Maria Walewska, la più disinteressata di tutte le sue donne, resta per lui un ricordo intenso e coinvolgente. In definitiva, dunque, il maestro di cinismo, è assai meno cinico di tanti suoi nemici. Non a caso di sé Napoleone dice: «Ho il cuore di una madre».