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 2021  maggio 05 Mercoledì calendario

Bill e Melinda Gates, le conseguenze di un divorzio


NEW YORK — Il divorzio tra Bill e Melinda Gates può avere conseguenze mondiali, forse senza precedenti nella storia per una vicenda privata. È stata lei a chiederlo e nei documenti legali descrive il matrimonio come «spezzato in modo irrimediabile». Alcune fonti dell’entourage descrivono una unione in crisi da anni e la stessa Melinda confessò la difficoltà di tenere in vita il legame. I due sono alla testa del più vasto “impero del bene” mai esistito, una superpotenza della filantropia. Così ricca e influente da attirare su di sé ammirazione, elogi, nonché accuse e teorie del complotto. La Fondazione che porta i loro nomi gestisce 50 miliardi di dollari – il numero uno al mondo nella beneficenza – ed esercita un’influenza che va ben oltre. Altri miliardari come Warren Buffett, e perfino qualche Stato, si appoggiano alla Bill and Melinda Gates Foundation per gestire donazioni ai paesi poveri. Questo è un riconoscimento della straordinaria efficienza: Gates è stato uno degli imprenditori- simbolo dell’èra informatica, poi ha trasferito nella filantropia gli stessi criteri manageriali che hanno fatto il successo di Microsoft. Molti gli attribuiscono un salto di qualità a tutta la cultura degli aiuti, sottoponendola a severi esami anti- spreco, per garantire il massimo impatto sui destinatari. L’influenza della fondazione è enorme nelle vaccinazioni di massa, contro malaria e altre malattie infettive. Ha avuto un ruolo nella creazione di Covax, l’iniziativa mondiale per acquistare vaccini anti-covid e distribuirli ai 92 paesi più poveri (la stessa fondazione Gates vi ha contribuito per 1,75 miliardi di dollari). Ma Bill Gates ha preso posizione contro l’idea di abolire la proprietà privata dei brevetti per i vaccini, una campagna che fa proseliti anche negli Stati Uniti, nella sinistra del partito democratico. L’autorevolezza di Gates contribuisce a spaccare l’Amministrazione Biden: molti esitano a tradire un modello industriale che ha funzionato proprio in questa campagna vaccinazioni. Come la pensa Melinda su questo punto? Il loro divorzio può far emergere divergenze strategiche, visto che lei si è spesso distinta per posizioni più radicali?Le differenze valoriali tra i due incrociano la questione patrimoniale. Il 65enne fondatore della Microsoft secondo la classifica di Forbes è la quarta persona più ricca al mondo con una fortuna di 130 miliardi di dollari. Benché abbia promesso di donarne la massima parte, non ha ancora versato tutto nelle casse della fondazione cointestata alla moglie, e di cui manterranno la direzione ex-aequo. Però i due prima ancora del divorzio avevano già creato dei “contenitori” autonomi per gestire altre attività filantropiche e investimenti personali. Come coppia sono fra l’altro i più grandi proprietari terrieri degli Stati Uniti. La separazione dei beni sarà regolata sia dalle leggi degli Stati dove hanno residenza e proprietà (Washington e California), sia da un accordo pre-matrimoniale: quest’ultimo non è un vero e proprio contratto pre-nuziale, bensì un “accordo di separazione” firmato all’epoca del matrimonio. Negli Usa, terra di common law, i contratti privati fra coniugi possono prevalere sul diritto di famiglia. I due divorziandi vogliono rassicurare il mondo intero, e i 1.600 dipendenti della fondazione, sul fatto che nulla turberà il buon funzionamento di una macchina che distribuisce 5 miliardi di donazioni all’anno. Ma anche se dovesse reggere la “diarchia” di Bill e Melinda, molti prevedono che lei userà la sua porzione del patrimonio per fare di più e con altre priorità. Attraverso la sua società personale, Pivotal Ventures, la 56enne Melinda già finanzia progetti che promuovono il ruolo delle donne nelle comunità più povere. C’è un precedente: dopo il divorzio di due anni fa da Jeff Bezos (l’uomo più ricco al mondo e fondatore di Amazon), l’ex moglie MacKenzie Scott donò a gran velocità 6 miliardi. Il mondo della filantropia vorrà capire se nasceranno due “dottrine Gates” in concorrenza tra loro per definire priorità e strategie.Paradossalmente è marginale l’impatto di questo divorzio sul terreno della finanza. Questo si spiega col fatto che Bill ha abbandonato ogni legame con la Microsoft, rinunciando alle cariche operative e perfino al suo seggio nel cda. La sua quota di azioni Microsoft viene valutata a 26 miliardi che su una capitalizzazione di Borsa di 1.900 miliardi vale meno del 2% dell’azienda. Da anni è il primo “turbo-imprenditore della filantropia a tempo pieno”, una figura così originale da catalizzare su di sé tante teorie del complotto. La più farneticante lo vede come una sorta di “regista della pandemia”. Più fondati sono i rilievi sull’influenza eccessiva che esercita nel mondo scientifico, tributario dei suoi finanziamenti. Ora si vedrà se Melinda può incarnare una via alternativa.