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 2021  maggio 03 Lunedì calendario

C’è una Vespa che parla a una Lambretta. Dialogo immaginario di Marco Tullio Giordana

LAMBRETTA – E va bene, diciamolo pure: sei nata prima tu (anche se solo di un anno) e hai sempre avuto molto più successo. Sei ancora in pista mentre io mi sono dovuta ritirare dalle scene nel 1971. Ho fatto come Greta Garbo. E allora?
VESPA – Allora cosa? Abbiamo sempre avuto ammiratori diversi, mica eravamo in competizione, mica si frequentava gli stessi ambienti. Te garbavi molto agli operai, ai ragazzi di periferia e soprattutto ai meccanici per via de’ guasti e ai distributori per quanto consumavi di olio e benzina. Raro vederti guidata da una ragazza. Mentre a me le fanciulle mi adoravano, per via delle forme voluttuose, credo. Mica come quel tuo scheletrino ignudo da anoressica, senza offesa.
LAMBRETTA – Intanto lo scheletrino tirava via dritto e spedito con un telaio da vera motocicletta e il motore stabile al centro. Mica come te che ce l’hai sempre avuto sbilanciato di fianco come le motoseghe.
VESPA – Oh senti: codesta leggenda che te vai più forte l’è tutta da vedere. Intanto i preparatori non vedevano l’ora di mettermi le mani addosso e rimpinzarmi di kit che mi facevano volare…
LAMBRETTA – E lo sai tu che i fratelli Ancillotti e il Giancarlo Gori di Firenze erano capaci di truccarmi al punto che i ragazzotti di Viareggio e del Forte facevano le gare ai semafori con le Ferrari? E vincevano, cara te!VESPA – Se è per questo il record di velocità con la Siluro del Dino Mazzoncini l’ho fatto io: 171 Km all’ora, mica uno scherzo.
LAMBRETTA – Guarda che ricordi male: il record l’ho fatto io col Siluro Rosso del Romolo Ferri in Germania nel 1951: 201 Km all’ora. Neanche questo è uno scherzo. VESPA – Io ho fatto il giro del mondo: col Roberto Patrignani sono andata da Milano a Tokyo, col James Owen dagli Usa alla Terra del Fuoco, con Ennio Carrega da Genova in Lapponia, con Pierre Delliere da Parigi a Saigon passando per l’Afghanistan… per non parlare di Georges Monneret che nel 1952 ha costruito una “Vespa Anfibia” e ci ha attraversato la Manica.
LAMBRETTA – Se è per questo due italiani, Francesca Montanari e Filippo Ingenito, si sono fatti in un anno il giro del mondo: Italia, Grecia, Turchia, Kazakistan, Uzbekistan, Nepal, India, Birmania, Laos, Vietnam, Cambogia, Tailandia, Malesia, Indonesia, Timor Est, Australia, Nuova Zelanda, Argentina, Cile, Perù, Ecuador, Colombia, Panama, Costarica, Nicaragua, Honduras, El Salvador, Guatemala, Belize, Messico, Cuba, Florida, Alabama, Mississippi, Louisiana, Tennessee, Arkansas, Missouri, Illinois, Indiana, Michigan, Ontario, New York, Massachusetts, Marocco, Spagna, Francia, e di nuovo in Italia.
VESPA – Va bene, questi sono i record… ma per strada? Scusa se si sono sempre viste più Vespe che Lambrette… LAMBRETTA – Che vuol dire? Prova ad andare in India e vedi un po’ quante lambrette sono in circolazione lì, dopo che abbiamo venduto la catena di montaggio alla Scooters of India Ltd!
VESPA – Già, perché secondo te in India non ho venduto la catena di montaggio anch’io? La ditta si chiama Lohia Machines Private Ltd, casomai ti fosse sfuggita.
LAMBRETTA – Nel momento di massimo splendore ed efficienza delle linee sai quanto tempo ci voleva agli operai dell’Innocenti per assemblarmi? Cinquanta secondi. Meno di un minuto, hai capito bene. Non so se i tuoi ragazzi di Pontedera errano altrettanto svelti… –
VESPA – Saranno stati anche meno svelti, ma molto più accurati. Senza contare che noi abbiamo sempre sfornato un sacco di modelli contemporaneamente e in varie declinazioni di cilindrata: la 50, la 90, il 125, il 150, il 160, il 180… e parlo solo di quelli che c’erano quando eri in pista anche tu! Perché poi ne sono venuti fuori molti altri, come la 200, e la serie automatica, e la “Cosa”, e il 4 tempi catalitico…
LAMBRETTA – Io ho preferito concentrarmi sulle cilindrate classiche: 125, 150, 200, a cui poi ho aggiunto il 50 e la 100 negli anni d’oro…
VESPA – Sempre cercando di copiarmi…
LAMBRETTA – Sempre migliorando il prodotto. E nemmeno abbiamo detto niente dei mezzi industriali: la furgonetta e…
VESPA – Ma lascia perdere! L’Ape chi l’ha inventata? Col cassone aperto, chiuso, furgonato… prova ad andare a Bangkok e dimmi tu quante ce ne sono in giro trasformate in taxi! Si chiama Calessino ed è in vendita ancora oggi.LAMBRETTA – Sempre quell’arietta da prima della classe! Quella che fa i compiti col braccino ad anfiteatro per non far copiare al compagno di banco.
VESPA – Comunque non c’è niente da fare: se non tifano per qualcosa o qualcuno gli italiani non sono contenti. Nuvolari o Varzi, Bartali o Coppi, Alfa o Lancia, Fellini o Visconti, Guzzi o Gilera, Vespa o Lambretta… LAMBRETTA – Non sono indifferenti gli italiani. Appassionati, campanilisti, partigiani. Sarà il sangue latino.VESPA – Comunque noi non abbiamo diviso solo gli italiani…
LAMBRETTA – Cosa vuoi dire?VESPA – Voglio dire che son sempre garbata dappertutto nel mondo. Non ti dico la gente famosa che mi ha adorato. Lascia perdere i film tipo Vacanze romane con la Audrey Hepburn e Gregory Peck o Caro Diario col Nanni Moretti. Pensa a Charlton Heston, John Wayne, Gary Cooper, William Holden, Henry Fonda, Dean Martin, Vittorio Gassman, alle bellissime Kim Novak, Gloria Paul, Jayne Mansfield, Elsa Martinelli, Agostina Belli, Stefania Sandrelli, Giovanna Ralli, Virna Lisi… c’è perfino una foto mia con Alberto Sordi che si porta dietro Aldo Fabrizi… LAMBRETTA – E Brigitte Bardot lo sai che guidava la Lambretta? E la Dalila Di Lazzaro, la Raffaella Carrà, la Gina Lollobrigida con quel fustone di Rock Hudson! E Paul Newman! E Adriano Celentano, Walter Chiari! E Giorgio Gaber che mi ha dedicato la ballata del Cerutti Gino? Tra l’altro qualche bel filmettino posso sfoggiarlo anch’io: Quadrophenia, con Sting fra i protagonisti e le musiche degli Who. E quel tuo Moretti lì, nel suo primo film andava in giro in Lambretta… senza contare il passeggero di cui sono più fiera: il principe Antonio Ducas Comneno Porfirogenito Gagliardi de Curtis di Bisanzio, in arte Totò!
VESPA – Vabbè, si può dire che abbiamo sempre fatto entrambe la nostra porca figura. E la gente che ci guidava aveva l’aria simpatica, spensierata e allegra, non quel cipiglio strafottente degli automobilisti con l’aria di chi ce l’aveva fatta, occhio da cupo fecondatore e braccio appoggiato al finestrino.
LAMBRETTA – Sono d’accordo. Direi di finirla qui e riconoscere tutti gli onori all’ingegner Corradino D’Ascanio, abruzzese, che ti ha progettato…
VESPA – …e all’ingegner Pier Luigi Torre, pugliese, che ha progettato te.
LAMBRETTA – Beviamoci un Martini alla loro salute.VESPA – Giusto: Martini al 2% e il resto Gin. Come la miscela.