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 2021  maggio 01 Sabato calendario

Cosa succederà in Rai

I giochi in Rai iniziano a quagliare. Ieri è scaduto il termine per la presentazione dei curricula dei candidati al Cda di nomina parlamentare. Oltre alla divertente candidatura di Pinuccio, l’inviato di Striscia la notizia specializzato in servizi sugli sprechi della tv pubblica, quando verranno resi noti (la prossima settimana) si potrà vedere quali sono i papabili dei partiti.
Il Pd, per esempio, punterà sull’ex Dc Silvia Costa (area Franceschini) o su Flavia Barca, sorella di Fabrizio, oggi all’ufficio studi di Viale Mazzini? Un passo indietro c’è l’ex direttrice di Rai Quirinale Daniela Tagliafico, oggi in pensione. Tutte e tre, a scanso di equivoci, si sono candidate. La Lega, da par suo, vuole confermare Igor De Biasio, su cui potrebbe convergere anche FI, così come Giorgia Meloni ricandida Giampaolo Rossi. Tra i curricula dovrebbe esserci anche quello di Francesco Storace, anche se non è chiaro in quale quota. E, come annunciato, pure Giovanni Minoli, che però a suo sfavore ha il braccio di ferro sui diritti de La storia siamo noi e l’essere il consorte di Matilde Bernabei della Lux Vide, casa di produzione che molto lavora con mamma Rai. Punto interrogativo, invece, per i 5 Stelle, i cui nomi sono ancora coperti. I pentastellati sembrano stare alla finestra, consapevoli di essere determinanti nella scelta dell’ad. Sul candidato al Cda dei dipendenti, invece, l’Usigrai, il sindacato dei giornalisti, ha scelto di appoggiare Riccardo Laganà. “Non è il momento delle candidature di bandiera, ma dell’unità. In questi anni Laganà ha lavorato bene e l’abbiamo sempre trovato al nostro fianco”, spiega Vittorio Di Trapani.
Sull’ad, nelle ultime ore, si è scatenato il giallo su un presunto incontro tra Eleonora Andreatta e Matteo Salvini. L’ex direttrice di Rai Fiction ora a Netflix vuole tornare in Rai, ma le manca una sponda nel centrodestra. Così Andreatta avrebbe incontrato Salvini in gran segreto una ventina di giorni fa per ottenere il via libera dal Carroccio, che non è arrivato. Da parte leghista, però, il faccia a faccia viene smentito. “Lei comunque non avrebbe mai il nostro appoggio”, si spiega. Salvini, invece, avrebbe visto altri manager interni, tra cui l’ex direttore di Rai1 Teresa De Santis. Mentre FI, con Maurizio Gasparri, va all’attacco di Andreatta: “Chi è uscito dalla Rai non può rientrare per guidarla, l’azienda non è una porta girevole”. Andreatta, però, resta un nome forte: ad affiancarla, come presidente, potrebbe essere Ferruccio de Bortoli. Un passo indietro, ma in ascesa, c’è Paola Severini Melograni, giornalista con un forte impegno sociale. E, in questo caso, a guidare l’azienda sarebbero due donne. Oppure Alberto Quadrio Curzio.
Altri nomi che si fanno sono Laura Cioli, ex ad del gruppo Gedi, Rcs e Carta Sì, un profilo sicuramente gradito a Mario Draghi. E Carlo Nardello, ora in Tim. Sugli interni, invece, favorito è sempre l’attuale direttore di Rai Cinema Paolo Del Brocco (centrosinistra) insieme al direttore della distribuzione Marcello Ciannamea (centrodestra).
Di reti e testate, invece, è ancora prematuro parlare, ma qualcosa si intravede: a Rai1 dovrebbe saltare Stefano Coletta, mentre in ascesa è data Monica Maggioni, forte di un buon rapporto col sottosegretario a Chigi Roberto Garofoli. Intanto, per non farsi mancare nulla, ieri una lite tra due cronisti di Raisport è finita in rissa e a Saxa Rubra sono arrivati carabinieri e un’ambulanza.
Una delle grandi novità della prossima stagione televisiva, però, non riguarda la Rai ma La7, dove potrebbe approdare Michele Santoro. L’ospitata da Lilli Gruber e la puntata sulla mafia con Enrico Mentana e Andrea Purgatori hanno fatto buoni ascolti. E se ci aggiungiamo le parole di Mentana (“questa è casa tua”) e il ringraziamento via Twitter di Andrea Salerno, s’intuisce che la tv di Urbano Cairo su Santoro stia facendo un pensiero. Si dice addirittura che gli sarebbe stata offerta la domenica sera, cosa che comporterebbe lo spostamento di Massimo Giletti. Il quale, a fronte di ciò, potrebbe decidere di ascoltare quelle sirene che ogni anno lo rivogliono in Rai e che pure adesso sono molto forti.