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 2021  aprile 30 Venerdì calendario

Periscopio

Andante no. Sobrio con brio. Mentite e smentite, qualcosa resterà. Dino Basili (Studi Cattolici).
La sera della premiazione uno scrittore è accolto nel pantheon mentre tutti gli altri sono gettati nelle tenebre. Tim Parks, Di che cosa parliamo quando parliamo di libri. Utet.

Il Pd che dopo le dimissioni di Zingaretti si trova in mano Letta è un partito delle poltrone e non delle idee, sfasciato da tutti i segretari che si sono succeduti dalla fine della segreteria di Veltroni, senza un progetto, senza un’idea spendibile di società futura sia italiana che europea. Eccezion fatta per la breve parentesi del primo anno della segreteria di Matteo Renzi, che si ispirava al New Labour di Tony Blair e puntava a un modello riformato di sinistra italiana ed europea. Ma poi Renzi si è perso per strada, schiacciato da un eccesso di personalismo e di personalizzazione della sua battaglia. Ne ha combinate talmente tante che è difficile capire anche cosa sia adesso. Paolo Natale, politologo all’Università statale di Milano (Alessandra Ricciardi). ItaliaOggi.

La causa dell’eccesso di politica nei giornali è dovuta alla nascita di troppi governi bizzarri sotto l’egida della democrazia parlamentare. Per la quale il voto dei cittadini è una specie di delega che il partito spende come gli pare. Nella Prima repubblica si votava per la coalizione di governo o per l’opposizione. Nella Seconda c’erano l’Ulivo e il centrodestra. Dal 2011, quando Mario Monti ha sostituito Silvio Berlusconi, son dieci anni che i governi non corrispondono alla volontà degli elettori. I nostri giornali sono succubi di questa situazione. Pierluigi Battista di Huffington Post (Maurizio Caversan). La Verità.

Incontrai Carla Bruni, moglie di Sarkozy, a due passi dall’Eliseo. Senza trucco, pantaloni chiari della tuta infilati negli stivali bassi di camoscio, un cappotto nero a celare i segni della gravidanza recente (aveva finalmente dato a Nicolas, già padre di tre maschi, una femmina, Giulia). Borsa non firmata, occhiali scuri. Non aveva la parrucca con cui si favoleggiava si nascondesse per passare inosservata tra la folla. Dalle quattro parole che disse, si capiva che aveva capito tutto: il marito avrebbe perso le elezioni, sia pure di misura; e la Francia avrebbe fatto pagare caro, a quel meteco dal nome strano, il tentativo di cambiarla. Aldo Cazzullo. Corsera.

Il Feltri autentico è quello che avrebbe voglia di mettersi in un angolo, guardare gli altri e farsi due risate. Non credo neanche a me stesso. Se scoppia una polemica, io mi schiero, mi scaldo, mi appassiono, ma in realtà è tutta una finta, perché così riesco più efficace. Dentro, sono calmissimo. Luciana Baldrighi, Feltri racconta Feltri. Sperling & Kupfer Editori, 1997.

Machiavelli combattè soprattutto e condannò i signori inetti e i monaci fannulloni, mentre ammirò i personaggi coraggiosi ed energici, i condottieri di eserciti che si gettavano nella mischia, i governanti che non aspettavano «il vantaggio del tempo». In una parola, Machiavelli sostenne con il Boccaccio che è meglio pentirsi per aver fatto qualcosa che non aver fatto nulla. Giuseppe Prezzolini: L’Italia finisce. Rusconi libri, 1994.

Rispetto a qualche anno fa, rispetto al vecchio mondo come era prima della globalizzazione abbiamo certo un po’ più di cose materiali, ma stiamo perdendo una cosa fondamentale. Stiamo perdendo la speranza. Abbiamo i beni ma non abbiamo più i bambini. Giulio Tremonti, La paura e la speranza. Mondadori. 2008.

Non bevo niente perché voglio far vedere che non bevo. L’etilismo è una piaga fra gli ìnuit. Sono di stirpe mongola, nel fegato non hanno l’enzima che neutralizza l’alcol. Bevono quattro bicchieri di birra e svengono. Solo che gli italiani trincano di nascosto, mentre loro spalancano la finestra e gridano: «Sono ubriaco, che bella la vita!». Robert Peroni, che dal 1981 vive in Groenlandia (Stefano Lorenzetto). Corsera.

La vostra era una speranza vigorosa come la sorgente di un fiume generoso. Tutta la morte e il dolore attraversato nella guerra in Russia avevano generato silenziosamente questa fonte carsica in voi: adesso, mentre su una tradotta tornavate in Patria pensavate che la vita sarebbe ricominciata. Avreste rivisto i genitori, i fratelli, e la donna di cui eravate innamorati. Finita la maledetta guerra ci sarebbe stato da lavorare, tanto, per ricostruire, e da sposarsi, e da fare dei bambini. Ai vostri stessi occhi forse eravate dei poveri uomini, degli sconfitti, sul merci che sferragliando lentamente vi riportava in patria. C’era in voi però, muta, tanta di quella speranza che il treno faticava a contenerla. Marina Corradi, scrittrice in ricordo del padre Egisto. la Gazzetta di Parma.

I prezzi d’estate a Malpaga, grazie soprattutto al turismo tedesco, lievitano meglio del pane in forno. La messa in piega aumenta più del 50% in un anno; così le torte dal lattaio, l’insalata dal fruttivendolo, il caffè dal droghiere. Una birra ordinata in tedesco subisce la soprattassa linguistica di un cinquecento lire; una bottiglia di vino anche mille. Nantas Salvalaggio, Villa Mimosa. Mondadori, 1985.

Era una signorina di 1.300 tonnellate. Figlia dei maestri d’ascia veneziani, lunga trentasei metri, larga dodici. Data la stazza l’avevano battezzata la Ragazzona. Sarebbe diventata la nave più imponente di quella che per gli spagnoli fu la Grande y Felicìsima Armada e che (per sfotterli dopo il disastro) gli inglesi rinominarono Invincibile. Nave mercantile riadattata a macchina da guerra (a bordo 30 cannoni, 300 soldati, 80 marinai) la Ragazzona sopravvisse al fiasco militare del secolo, ma finì silurata a sfortuna. Rientrando in Spagna svanì nella tempesta a un soffio dal traguardo. Il suo mistero dura da quattrocentoventicinque anni. Ma un’èquipe di archeosub potrebbe scioglierlo. Mario Cicala, Eterna Spagna. Neri Pozza.

Il peggio per il deputato Pci di Reggio Emilia fu accorgersi che scarso o nulla apporto poteva venire dal partito. Aveva interpellato l’ufficio studi cavandone parole abbastanza chiare: del problema ce ne occupiamo da un pezzo, è poco probabile che ci siano proposte veramente nuove da farci. A ogni modo siamo oberati di cose, se ne parlerà in seguito. Si era rivolto all’Ufficio Legislativo. La risposta era stata simile. Si sentì inutile, sentì inutili e oziosi i centoquaranta compagni del gruppo: «Dunque siamo qui a perdere il tempo». Guido Morselli, Il comunista. Bompiani, 1976.

Se facessi l’elenco di tutte le donne che ho amato non basterebbe un francobollo. Roberto Gervaso.