il Fatto Quotidiano, 29 aprile 2021
Intervista ad Arisa
“Finivo sempre in fondo alla classifica”.
Arisa, non le credo.
È così. Il mio debutto fu al concorso Piccoli Fans, a Pignola, in Basilicata. Cantai Fatti mandare dalla mamma. Avevo tre anni e mezzo. Le cuginette, per consolarmi, mi regalavano bamboline.
Si è rifatta con gli interessi.
Non mi prendo mai sul serio, quando scrivo o canto ho le mie insicurezze. Ma non voglio rifugiarmi in una comfort zone, come fanno tanti per vanità. Io sono questa, la musica è la mia vocazione, se ho un dono è giusto che lo condivida. Quel che ne esce, esce. Sperimento, e sto superando il mio pudore atavico nel comporre e proporre. Niente più paletti.
Si è messa in proprio per questo nuovo brano, ‘Ortica’…
Ha due versioni. Due facce. Una più luminosa, splendente. L’altra, scura, esce dopodomani, un ‘sensual mix’ prodotto da Jason Rooney, ad alto tasso erotico. Ho registrato uno speciale per una radio e i miei due cani, lì accanto, copulavano.
Ha paragonato l’ortica all’organo sessuale femminile.
La forma la ricorda, no? E parlando della pianta, è repellente. Non è come avvicinarsi a una margherita. Quando ero bambina con la famiglia andavamo in montagna. Un giorno d’agosto caddi in un cespuglio di ortiche. Mamma mi fece passare il prurito bagnandomi le guance con il vino. Ancora ricordo quell’odore pungente.
Sì, ma…
Con questo pezzo volevo parlare del momento inaccettabile della fine di un amore. Di quando una donna viene trattata come un’ortica. Le storie che cambiano in un istante. Prima ero tutta la tua vita e adesso non mi tocchi più? In alcuni contesti tradizionali, soprattutto al Sud, certi rapporti sono ancora così. La donna non è invulnerabile, ma ancestralmente destinata alla sofferenza, e deve essere pronta al perdono, una volta respinta. Questa è la sua vera forza.
È una canzone autobiografica?
Noi donne siamo ormai risolte, ma l’eco di un dolore antico ci risuona dentro, purtroppo. Se è una cosa che ho provato? Sì, ma è un puzzle in cui rivedo anche tante altre. Amiche. Mia madre.
Però ora le cose in amore vanno bene, giusto? C’era stato caos dopo una sua intervista dalla Venier, con tanto di matrimonio annullato.
Sì, sì. Il mio fidanzato Andrea è molto generoso con me. Oggi mi ha comprato biscotti al cioccolato. È aperto anche a una ipotesi di mia maternità.
L’orologio biologico corre?
Ho quasi 39 anni. Questo è il Dna femminile, anche se non è un dovere fare figli. Vedremo.
Torniamo a ‘Ortica’. Base urban pop, testo in napoletano.
Napoletano, ma non solo. Il paese d’origine dei miei, Avigliano, era un possedimento borbonico nel Potentino. Molte parole sono le stesse. Quella lingua è sottile, in ogni sillaba c’è passione.
In italiano o in dialetto lei non la manda mai a dire. Che scontri con Rudy Zerbi ad “Amici”.
Ma non è un massacro, ci stimiamo, c’è affetto. Nulla di preparato.
Sui social è diventata una paladina del body positivity.
La bellezza è data dall’unicità, non dalla perfezione. E io mi sento orgogliosamente femmina. Detto questo, sono stata innamorata di uomini in forma così come di quelli con 20 kg di troppo. Invece noi donne siamo finite in una gabbia. Ho grasso sull’interno coscia? E allora? E se guardo i post di una modella, non devo invidiarla, ma capire cosa fare per star bene. La bellezza è salute, allenamento. Quando seguo gli esercizi di una bellona la vedo come una collaborazione, non come una sfida.
L’ultimo Sanremo?
Non guardavo le sedie vuote al di là dell’orchestra, altrimenti mi venivano le vertigini. La pandemia ci ha resi più forti, il tempo ci guarirà. Questo è l’anno zero della musica. Non si potranno organizzare i grandi concerti negli stadi, ma l’estate scorsa ho fatto serate per meno di mille spettatori. Non ho soluzioni, ma ce la faremo.
Le mancano i lunghi viaggi nelle auto condivise con gli sconosciuti? Le Bla Bla Car?
Oggi sarebbe più difficile. Sono una signora di quasi quarant’anni. E ingombrante. Mi sposto con i cani. Le borse delle creme. Sto crescendo. Credo.