Questo sito utilizza cookies tecnici (propri e di terze parti) come anche cookie di profilazione (di terze parti) sia per proprie necessità funzionali, sia per inviarti messaggi pubblicitari in linea con tue preferenze. Per saperne di più o per negare il consenso all'uso dei cookie di profilazione clicca qui. Scorrendo questa pagina, cliccando su un link o proseguendo la navigazione in altra maniera, acconsenti all'uso dei cookie Ok, accetto

 2021  aprile 29 Giovedì calendario

Periscopio

Reazioni a catena, catenelle, catenaccio. Dino Basili. Studi Cattolici.
Mario Draghi ha messo di fronte alle loro responsabilità i partiti politici che compongono maggioranza e opposizione. Mai un presidente del consiglio aveva avuto a che fare con un Parlamento così scombinato, così privo di una «Weltanschauung» (concezione del mondo) unificante, così digiuno di esperienze politiche, economiche, istituzionali. Con così tanta assenza di leadership. Domenico Cacopardo. ItaliaOggi.
Sbaglieremmo tutti a pensare che il Piano … sia solo un insieme di progetti tanto necessari quanto ambiziosi Vi proporrei di leggerlo anche in un altro modo. Metteteci dentro le vite degli italiani… soprattutto quelle dei giovani, delle donne, dei cittadini che verranno. Le attese di chi più ha sofferto gli effetti devastanti della pandemia. Le aspirazioni delle famiglie preoccupate per l’educazione e il futuro dei propri figli. Le giuste rivendicazioni di chi un lavoro non ce l’ha o lo ha perso. Le preoccupazioni di chi ha dovuto chiudere la propria attività per permettere a noi tutti di frenare il contagio. L’ansia dei territori svantaggiati di affrancarsi da disagi e povertà. La consapevolezza… che l’ambiente va tutelato e rispettato… nell’insieme dei programmi che oggi presento alla vostra attenzione, c’è anche e soprattutto il destino del Paese. La misura di quello che sarà il suo ruolo nella comunità internazionale. La sua credibilità e reputazione come fondatore dell’Unione europea e protagonista del mondo occidentale… non è dunque… una questione di reddito, lavoro, benessere, ma anche di valori civili… che nessun numero, nessuna tabella potranno mai rappresentare. Mario Draghi alla Camera per l’approvazione del Pnrr.
Sarebbe sensato autorizzare (anche alla luce dei 26 milioni di vaccinazioni fatte), a partire del 3 maggio, il tragitto verso casa dalle 22 in poi a chi può esibire lo scontrino di un ristorante o il biglietto di uno spettacolo. Per poi spostare dal primo maggio il coprifuoco alle 23 e, dal primo giugno, alle 24. Bruno Vespa. QN.
I politici si divertono alle mie battute. Il portavoce Filippo Sensi, un mio fan, volle conoscermi. A Palazzo Chigi mi presentò Paolo Gentiloni. Matteo Salvini l’ho conosciuto alla processione con la Macchina di santa Rosa a Viterbo e mi ha riempito di lodi. Federico Palmaroli, Osho, umorista politico del quotidiano Il Tempo (Stefano Lorenzetto). Corsera.
Se gli Usa oggi nuotano nei vaccini è perché a intervenire per tempo fu il vituperato Donald Trump che un anno fa convocò alla Casa Bianca i big della farmaceutica e disse: qui ci sono i fondi, a novembre voglio i vaccini. E a metà novembre cominciarono le vaccinazioni di massa. Cesare De Carlo. QN.
Nonostante la condanna inequivocabile di Scalfari e di Jannuzzi per la disinformazione da loro attuata al golpe mai pensato o avvenuto che ha coinvolto mio padre, la campagna continuò martellante. Il fatto è che i tempi della giustizia non coincidono con i bisogni dell’informazione. Fatto sta che quando la motivazione uscì, sei mesi dopo, passò inosservata, compreso il passaggio centrale: «L’attenta minuziosa verifica di tutte le risultanze processuali impone una sola conclusione, e cioè che non una delle affermazioni contenute negli articoli degli imputati ha mai avuto concreto fondamento di verità, e in sostanza che sotto il profilo della verità reale… Tutte le tesi formulate da Jannuzzi e da Scalfari nel giornale e nel dibattimento si sono dimostrate irrimediabilmente false. Mario Segni. Aldo Cazzullo (Corsera).
In Europa continua a resistere il mito positivo di Cuba perché a una certa sinistra anche italiana fa comodo credere e far credere che esiste un paese dove, grazie al comunismo, c’è il paradiso in terra, la scuola funziona e la sanità è di eccellenza, che non si rassegna a vedere quello che stato il populismo latino americano. Così come fa comodo all’estremismo cattolico non rinunciare alla teologia della liberazione. Agli intellettuali piace pensare che quello cubano sia un regime progressista, il futuro della sinistra, invece è un’utopia regressiva, reazionaria, che auspica il ritorno a mondo originario prima del peccato che in realtà non è mai esistito. Loris Zanatta, docente di Storia dell’America latina all’università di Bologna (Alessandra Ricciardi).
Mi sono ricordato del pistoiese don Massimo Biancalani che, obbedendo a Bergoglio, ha riempito navate e cappelle della sua parrocchia di giacigli per i 250 migranti che ospita. Il don ha allontanato i fedeli e sistemato i derelitti. Così, il tempio, nato per i problemi dell’anima, è diventato rifugio dei corpi. Questo ribaltamento delle gerarchie mi ha disturbato come un disordine nel tiepido tran tran tra me e la fede. Giancarlo Perna. LaVerità.
La mia copertina del New Yorker che ha aspettato 10 anni riguardava una grande nevicata, di quelle che quasi ogni anno paralizzano New York. Me la chiesero, poi successero altri fatti di cronaca e la accantonarono. E di inverno in inverno c’era sempre qualcosa più urgente, più impellente. Ma alla fine è uscita. Lorenzo Mattotti, illustratore del New Yorker (Luigi Bolognini). la Repubblica.
«Questa maledettissima città», dice Hammett, «mi sta divorando. Se non mi libero in fretta dalle sue fauci farà di me un cannibale… Se credi di poter scherzare col crimine, avrai solo due alternative: o ti farà ammalare, o finirà col piacerti», farà dire a uno dei suoi personaggi più famosi, quel Continental Op (cioè l’agente operativo della Continental, uno neanche degno di un nome) riferendosi chiaramente a quei mesi passati con le mani nella merda a Butte, Montana. Maurizio Pilotti. Libertà.
Gli anni 60 in Inghilterra e in America: è il grande momento della pop culture, o come spiega Andy Warhol, autore con Pat Hackett di Popism, autobiografia e cronaca di un’epoca, è il momento in cui l’underground diventa mainstream, i freaks modelli cui ispirarsi, le droghe manna dal cielo, l’anoressia un modo per mettersi in forma, la fama imperitura quindici minuti di notorietà e poi l’oblio. Diego Gabutti, scrittore. Informazione corretta.
Davanti c’è il bersaglio elettrico che rappresenta un orso di plastica che mugola fastidiosamente tutte le volte che gli arriva una fucilata nei coglioni («perché fa quel verso?», chiedo al Mangia. «Vorrei vedere te al suo posto!», risponde. Volevo una spiegazione tecnica, ma non importa). Umberto Simonetta, Lo sbarbato. Bompiani, 1961
È duro dire la verità quando nessuno vuol sentirsela dire. Roberto Gervaso.