Corriere della Sera, 28 aprile 2021
I dati del Censimento 2020 degli Usa
Benvenuta nel club dell’Occidente lento, stanco, con pochi bambini e sempre più anziani. Negli ultimi dieci anni l’America ha perso slancio, dinamismo.
I dati del Censimento 2020 diffusi lunedì 26 aprile, sono chiari. È come sfogliare un album fotografico che copre il periodo 2010-2020. Negli Stati Uniti la popolazione è cresciuta solo del 7,4% (331 milioni di abitanti). Per trovare un valore simile bisogna risalire alla Grande Depressione, negli anni Trenta: 7,3%. Poi per 70 anni l’aumento si è mantenuto tra il 9,7% al 14,5%, con la punta del baby-boom degli anni Cinquanta (18,5%). Attenzione, però, perché il trend demografico non è uniforme su tutto il territorio. In media nel Sud, dal Texas alla Florida, la popolazione è aumentata del 10,2%; nel West, dalla California all’Oregon, del 9,2%; nel Midwest, invece, è crollata al 3,1%; così come nell’East, da New York al Vermont: 4,1%. Gli over 65 sono il 35% in più: da 40,3 a 54 milioni. Non sono (ancora) la maggioranza, ma nessuna categoria per età si è dilatata di più. Si potrebbe dunque dire che gli Usa stiano diventando sempre più simili all’Europa.
L’impatto politico
Negli Stati Uniti il censimento è, fin dal 1790, innanzitutto un atto politico: fornisce la base su cui calcolare, in modo proporzionale, la ripartizione dei 435 seggi alla Camera dei deputati tra i diversi Stati. È «la Repubblica fondata sui numeri», disegnata da James Madison. Ebbene, gli equilibri geopolitici cambiano leggermente. Il Texas avrà due posti in più; Florida, North Carolina, Colorado, Montana e Oregon uno in più. Perderanno, invece, un deputato: California, Illinois, Michigan, Ohio, West Virginia, Pennsylvania, New York. In teoria dovrebbero guadagnarci qualcosa i repubblicani. Ma è meglio diffidare dei facili automatismi. In Texas, per esempio, i cambiamenti demografici e l’immigrazione stanno piano piano favorendo i democratici. In ogni caso, come ha notato il Washington Post, Joe Biden oggi vincerebbe anche con questa nuova mappa politica.
Il faro sulla società
Il Census racconta anche i cambiamenti sociali dell’America. Il declino complessivo della popolazione ha diverse spiegazioni importanti. Sicuramente bisogna partire dalla caduta del tasso di natalità: solo 1,73 figli per madre, come risulta dalle statistiche raccolte dal «National Vital Statistics System». È una percentuale nettamente al di sotto del 2,1, la cifra-volano che garantisce il ricambio tra generazioni, bilanciando il numero dei neonati e quello dei deceduti.
Siamo lontanissimi dall’esplosivo 3,77 del 1957, nel pieno del tumultuoso sviluppo economico. Ma l’1,73 dell’ultimo decennio è inferiore anche all’1,84 del 1980, l’anno che chiude la depressione dei Settanta.
La cifra più inquietante è l’aumento del tasso di mortalità. Si passa dall’ 8,13 per mille del 2009 all’ 8,72 del 2019. Stiamo parlando, dunque, di uno scenario pre Covid, dove le «cause trainanti di morte» sono le malattie cardiache, i tumori, ma anche patologie che rivelano un forte disagio sociale: obesità, cirrosi e quindi abuso di alcol, dipendenza da oppioidi. Scavando un po’ tra le tabelle, per esempio, viene fuori che nel 1980 i suicidi furono 26.869; nel 2018, 48,344, un’impennata più che proporzionale rispetto alla popolazione totale. Evidentemente molte, troppe persone non possono ancora accedere ai programmi di prevenzione e neanche all’eccellenza sanitaria del Paese.
Su questo contesto così contraddittorio si è poi abbattuta la tempesta del Covid: 572 mila morti dall’inizio della pandemia nel gennaio 2020. Tanto che il tasso di mortalità del 2020 è schizzato all’ 8,91 per mille.
Variante immigrazione
Altro fenomeno chiave è l’immigrazione. Uno studio del «Pew Research Center» mostra come tra il 1965 e il 2015 siano arrivati negli Usa circa 72 milioni di persone. Dal 2010 al 2020 gli stranieri riconosciuti come residenti sono stati 4,9 milioni, contro i 5 milioni della decade precedente. La stretta è iniziata con il secondo mandato di Barack Obama ed è diventata ferrea con Donald Trump.
Nel biennio 2017-2019 si sono aggiunti solo 204 mila migranti.