il Fatto Quotidiano, 27 aprile 2021
Chernobyl, la versione di Mosca
Mosca racconta la sua versione della storia su ciò che avvenne 35 anni fa, il 26 aprile 1986. Il disastro nucleare più grave che l’umanità ricordi è al centro di Chenobyl, serie tv russa che ha lo stesso titolo del colossal della Hbo del 2019, produzione di successo che scatenò alla sua uscita l’ira del Cremlino e di molti russi. La serie tv prodotta nella Federazione non ripercorre ogni attimo del disastro come quella girata in inglese, ma si concentra sulla vicenda personale, e di pura finzione, del pompiere Aleksey Karpushin, felice di immaginare di poter abbandonare il suo lavoro a Prypriat, sito del disastro, per raggiungere a Kiev l’amata Olga. Sarà l’esplosione a far saltare in aria i suoi piani e il suo destino, inevitabilmente intrecciato a quello di turbine, reattori e scorie della centrale nucleare in cui presta servizio. Proprio nei giorni dell’anniversario del disastro, la fiction russa del regista Danil Koslovsky è stata criticata perché ritenuta dagli esperti meno credibile della mini-serie americana girata da Craig Mazin qualche anno fa.
L’opera di Koslovsky è una pura “fantasia melodrammatica”, che nasconde con le avventure di un individuo solo il puro e interminabile “orrore vissuto in quei giorni” dai cittadini di Chernobyl, ha scritto Vera Alenushkina, critica cinematografica del magazine TimeOut. Secondo altri critici, la serie tv “contiene più Hollywood che la Hollywood stessa”. La pioggia di critiche inviate a Mosca non ha sfiorato però la direttrice della fotografia della serie, Ksenia Sereda, che a 26 anni ha già firmato numerosi film. Ieri l’Ucraina ha ricordato uno degli eroi della tragedia inaugurando, proprio di fronte gli uffici della centrale nucleare, una statua dedicata a Oleksandr Lelechenko, responsabile del sistema elettrico dell’impianto che, all’epoca, nonostante avesse acqua radioattiva fino alle ginocchia, pompò il liquido contaminato da una turbina all’altra per impedire l’estensione del disastro. A celebrare la memoria delle vittime nella zona d’esclusione anche il presidente ucraino Volodymyr Zelensky. Se ufficialmente ancora oggi i morti accertati per la catastrofe nucleare siano solo 66, le cifre dell’Onu stimano che, a causa delle sindromi e patologie sviluppatesi per l’esposizione a radiazioni acute, almeno 4.000 persone hanno perso la vita per l’esplosione del quarto reattore della centrale nucleare sovietica. Chernobyl la catastrofe, Chernobyl la serie tv, Chernobyl marchio di vodka e fabbrica di macabri souvenir, ma anche sito di rilevanza storica collettiva: Kiev ha avviato le pratiche per richiedere all’Unesco che la cittadina, visitata ogni anno da migliaia di turisti, venga riconosciuta come “patrimonio dell’umanità”.