La Stampa, 26 aprile 2021
Il guardiano di Budelli lascia l’isola dopo 32 anni. Intervista
«È una ventina d’anni che lotto contro chi mi vuole mandare via, anche se sostenuto, psicologicamente e non solo, da Budelli e da tutti voi che mi sostenete. Ora però mi sono veramente rotto e me ne andrò, sperando che in futuro Budelli sia salvaguardata come io ho fatto da ben 32 anni. Ciao ragazze e ragazzi». L’annuncio arriva da Budelli, arcipelago della Maddalena, Sardegna. A postarlo su Facebook è Mauro Morandi, l’uomo che più di altri quest’isola incantata conosce, perché sono 32 anni che ci vive, quasi da eremita.
Il guardiano di Budelli venerdì andrà a firmare un contratto d’affitto per una casa alla Maddalena. «Una cosa piccola, ma lo faccio adesso che i canoni anche a causa del Covid sono leggermente più bassi. Leggermente, eh». Una casa ovviamente rivolta al mare, da dove continuare a guardare l’azzurro, da dove poter iniziare a fare passeggiate lungo il litorale, ben più lunghe di quelle che si possono fare a Budelli. «Ma la prima cosa che farò è vaccinarmi contro il Covid».
È una piccola rivoluzione, per il suo mondo, che da 32 anni è materialmente confinato sull’isola della “spiaggia rosa”, ma virtualmente sconfinato. Grazie ai social, questo insegnante di Educazione fisica in pensione di Modena, è diventato un personaggio pubblico. La sua battaglia, ormai ventennale, per poter continuare a restare sulla sua isola, resistendo alle intimazioni di sfratto dell’Ente Parco dell’arcipelago della Maddalena, sono diventate epiche e hanno raccolto migliaia di firme: 17 mila, la prima petizione in sua difesa, in occasione dell’intimazione di sfratto del 2017, con sottoscrittori di tutte le nazionalità che chiedevano che Mauro potesse continuare a vivere nella “sua Polinesia”.
Una storia come poche, che il protagonista ha raccontato in un libro (La poltrona di ginepro, Rizzoli) e che comincia nel 1989, quando salpa con un catamarano dalla Calabria con due amici, per fare rotta sulla Polinesia, e approda alla Maddalena. «Tutti dicevano che c’era molto traffico di turisti e noi intendevamo lavorare con loro e sfruttare il buon momento. La nostra situazione non era rosea: avevamo debiti con le banche e dovevamo guadagnare un po’ di soldi». C’era il custode dell’isola, allora privata, che se ne voleva andare, Morandi, conquistato da Budelli, si propone come sostituito e da allora non si è più mosso. Custode, guardiano, eremita. Sempre lì, resistendo ai passaggi di proprietà, ai progetti, alle battaglie. E agli inverni.
Morandi, come è stato quest’ultimo inverno?
«Pessimo. Il peggiore di sempre. Molto vento, pioggia, vento. Pochissime giornate di sole e non era quasi mai successo. Non potendo stare fuori è stata dura. Mi è saltata la batteria, sono da due mesi senza il frigorifero. Difficile anche approvvigionarsi, mangio scatolette. Io sono legato a qualche amico che mi fa la spesa alla Maddalena e me la porta in gommone, ma a causa del cattivo tempo è riuscito a venire solo 5 volte quest’inverno. Ora ho chiesto a un altro amico, spero possa aiutarmi lui. Non siamo più abituati a vivere senza il frigo. E a me non permettono di tenere un gommone nella baia, perché se no ci penserei io ad andare a fare la spesa alla Maddalena».
Che cosa sta accadendo, adesso?
«Devono fare i lavori previsti per la casetta dove abito. Dunque, dovrei lasciarla. Sto aspettando di parlare con il direttore dell’Ente Parco, che ha giurisdizione sull’isola, per capire primo quando faranno questi interventi, perché non è una cosa dall’oggi al domani, bisogna appaltarli. Secondo, se al loro termine potrò tornare sull’isola».
Per continuare a fare il guardiano?
«Sì, per vigilare su Budelli, soprattutto durante la stagione turistica, che prima o poi riprenderà. E per raccontare delle sue bellezze, una sorta di coscienza ecologica, di guida ambientale dell’isola».
Potrebbero assumerla regolarmente.
«No, non possono, perché mi hanno detto che c’è una legge che vieta l’assunzione a chi ha più di 81 anni, e io ne ho 82. Ma io non voglio denaro o stipendio».
È per questo che ha affittato casa alla Maddalena?
«Sì, perché se mi dicono l’indomani che iniziano i lavori non posso farmi trovare impreparato».
Perché alla Maddalena?
«Perché la mia compagna quando andrà in pensione desidera vivere lì».
Allora si spiega.
«Guardi che la mia compagna andrà in pensione fra una quindicina d’anni…»|.
Dunque, che pensa di fare adesso?
«Sto aspettando di parlare con il direttore dell’Ente Parco, per capire da lui se una volta terminati i lavori potrò tornare sull’isola. Da lì deciderò il da farsi».
Nel frattempo, affitta casa. Lei non ha più voglia di restare a Budelli?
«Sì che ne ho voglia. E sono anche convinto che dopo i lavori la struttura sarà più accogliente, dunque verrebbero meno anche le condizioni di disagio (uno dei motivi per i quali si è chiesto il suo allontanamento, ndr.). Ma sono stanco di battagliare contro gli sfratti. Sono vent’anni che lo faccio».
Non si potrebbe pensare a un compromesso? Lascia Budelli durante i lavori e poi magari torna sull’isola durante la buona stagione, per vigilare e accogliere i turisti, riservandosi l’inverno per La Maddalena.
«Potrebbe essere una soluzione, sì».